Carbosulcis, Alcoa e l'inseguimento delle folaghe sarde
Il dramma che stanno vivendo Carbosulcis e Alcoa è il risultato di decenni di demagogia profusa a piene mani durante gli ultimi 50 anni.
Ma dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che non si può tenere aperta una miniera che produce un minerale che non ha utilizzo. Tenere aperta Nuraxi Figus significa introdurre un'ulteriore tassa, questa volta pagata interamente dai sardi, perchè il governo ha chiaramente detto che spetta alla Regione, proprietaria, tirarsi fuori dai guai.
Dopo la bufala della gassificazione, già rivelatasi tale 40 anni fa, quando lavoravo all'istituto di Giacimenti Minerari dell'Università di Cagliari, ora arriva lo stoccaggio sotterraneo dell'anidride carbonica derivante dalla combustione del carbone, dimenticando la decisiva questione dell'eliminazione dello zolfo, vera ragione dell'impossibile utilizzo del carbone.
Enrico Muttoni |
Dopo la bufala della gassificazione, già rivelatasi tale 40 anni fa, quando lavoravo all'istituto di Giacimenti Minerari dell'Università di Cagliari, ora arriva lo stoccaggio sotterraneo dell'anidride carbonica derivante dalla combustione del carbone, dimenticando la decisiva questione dell'eliminazione dello zolfo, vera ragione dell'impossibile utilizzo del carbone.
C'è da dire a questo proposito che al petrolchimico di Portotorres fu allestito negli anni '90 un impianto pilota per la desolforazione microbiologica del carbone, finanziato dalla Comunità Europea, con l'intento di valorizzare il carbone ricco di zolfo. E miscelarlo con acqua per ottenere un fluido del tutto simile all'olio pesante, da bruciare a Fiume Santo. L'impianto diede risultati quanto meno promettenti, se non addirittura favorevoli.
Ma quando si parla di energia, i signori della medesima vedono con pessimo occhio qualunque novità. Per cui farebbe bene la Regione a recuperare e sviluppare questo, di progetto, anziché inseguire le folaghe (sarde) mentali dello stoccaggio dell'anidride carbonica.
Per quanto riguarda Alcoa, la sua situazione è la diretta conseguenza dell'abbandono italiano del nucleare. So bene che questa affermazione farà rizzare il pelo ad una moltitudine di persone, le quali non si soffermano nemmeno un istante a riflettere sul fatto che, se tutto il mondo industrializzato accetta i rischi del nucleare, qualche motivo ci deve pur essere: ed il motivo è che il costo dell'energia elettrica da nucleare è irrisorio.
Ora, se la scelta antinucleare è stata fatta, bisogna accettarne le conseguenze, e cioè l'uscita dal mercato dello stabilimento di porto Vesme. E che nessuno consentirà il suo rientro con aiuti governativi, e legare il futuro non allo sviluppo del prodotto, ma all'umore della politica. La sindrome Nimby può dientare una malattia mortale.
Enrico Muttoni, dottore in Chimica, è entrato in un laboratorio di analisi a 15 anni e ne è uscito a 60, dopo averne cambiati parecchi. Ora è pensionato e nonno, ma approfitta del suo stato per navigare sulla rete.
Enrico Muttoni, dottore in Chimica, è entrato in un laboratorio di analisi a 15 anni e ne è uscito a 60, dopo averne cambiati parecchi. Ora è pensionato e nonno, ma approfitta del suo stato per navigare sulla rete.
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