Centro intermodale, costi e opportunità
Nei giorni scorsi il Comune di Alghero ha bandito la gara per lo studio di fattibilità e la progettazione preliminare del centro intermodale della città.
Alessio Sanna, algherese, è dal 2011 dottore magistrale in ingegneria delle telecomunicazioni. Opera a Torino nel settore dell'ICT e si occupa nel tempo libero di trasporto pubblico. È socio operativo e restauratore dell'Associazione Torinese Tram Storici.
Alessio Sanna |
L’opinione di Umberto Borlotti a proposito di infrastrutture comparsa su La Voce di Alghero, offre lo spunto per qualche riflessione. L’auspicio del Borlotti riguardo l’apertura di “un dibattito serio (…) senza dare medaglie o croci ma idee e progetti concreti” è un aspetto prioritario anche alla luce di una (futura) realizzazione di un centro intermodale.
Ciò che è al più presto necessario è una pianificazione e un coordinamento dei vari settori dei trasporti. Il centro intermodale è forse la sfida più ardua per varie ragioni: sicuramente l’aspetto economico, superabile se il progetto sia presentato come fortemente innovativo – attraendo così i finanziamenti – e valevole per la collettività.
In seconda istanza la sfida presenta un problema di uso: quanto i cittadini sardi potenziali fruitori dell’infrastruttura sarebbero propensi al suo utilizzo? La teoria del “gatto che si morde la coda” applicata in questo ambito potrebbe recitare così: non uso il mezzo pubblico perché non passa ed è inefficiente; e i mezzi non passano e sono inefficienti perché la cittadinanza non li usa.
La governance ha dunque il dovere di rompere questo circolo vizioso per stimolare la mobilità sostenibile e il decongestionamento delle arterie stradali non adatte a sopportare carichi di traffico anche non eccessivi. In definitiva credo che il centro intermodale, se progettato e gestito cum grano salis può rappresentare un’innovazione e un miglioramento per la mobilità cittadina e potrebbe, perché no, inserirsi come nodo portante della rete regionale, nonostante Alghero sia “decentrata” dalle grandi direttrici sarde (ma ne rappresenta tuttavia uno dei capilinea, data la presenza dell’aeroporto).
Da ultimo, qualche riflessione sui costi. Sui social network sono comparse alcune lamentele circa il presunto costo esorbitante dello studio di fattibilità e della progettazione preliminare. Ma tenendo conto che i tempi di lavorazione previsti si aggirano attorno ai sei mesi e che le figure professionali richieste sono almeno sette, il costo non pare poi così eccessivo come potrebbe indurre a pensare una lettura isolata del solo importo del bando.
Tornando al dunque, l’auspicio è che venga al più presto creato un tavolo di programmazione che coinvolga tutti i soggetti coinvolti (istituzioni pubbliche, aziende di trasporto, lavoratori e sindacati, comitati di quartiere,...) affinché Alghero possa – come dice giustamente Borlotti – “rappresentare un modello-pilota”, a partire dall’aeroporto per finire con i trasporti terrestri.
Tornando al dunque, l’auspicio è che venga al più presto creato un tavolo di programmazione che coinvolga tutti i soggetti coinvolti (istituzioni pubbliche, aziende di trasporto, lavoratori e sindacati, comitati di quartiere,...) affinché Alghero possa – come dice giustamente Borlotti – “rappresentare un modello-pilota”, a partire dall’aeroporto per finire con i trasporti terrestri.
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