I ritmi dei migranti e il confronto tra identità
I canti della propria tradizione, il confronto con terre lontane e il desiderio del ritorno. Un viaggio che segue i popoli migranti e quel tesoro inestimabile costituito dalle loro musiche.
C'è questo e molto altro nella ventiduesimaedizione di "Ittiritmi", la rassegna di musica etnica e world music in programma per i primi due fine settimana di agosto: domenica 5 con la produzione originale "Limbas"; sabato 11 con i canti di Claudia Bombardella e a seguire "Encontres" con Franca Masu e la compagnia di danza Estemporada impegnate in un progetto dedicato al mare.
Il gran finale, domenica 12 agosto, sarà affidato a Moni Ovadia e alla sua orchestra. L'appuntamento sarà sempre alle 21:30 all'Anfiteatro dei Giardini pubblici di Ittiri.
In un’epoca di globalizzazione, Ittiritmi ha scelto di accendere i riflettori su un tema molto attuale: quello dei migranti, intesi nel senso più ampio del termine: da chi chiede asilo a chi cerca un diritto, una terra, un lavoro. A questo si aggiunge una produzione originale basata interamente sulle lingue minoritarie. Concetti che riportano alla mente il tema dell'identità.
Come sottolinea il sindaco di Ittiri,Tonino Orani: "Nel caso di Ittiritmi la parola identità va declinata al plurale perché la rassegna è un coacervo di identità e di etnie; un contenitore aperto e accogliente di culture popolari provenienti da tutto il mondo."
La rassegna ha voluto con sé uno degli artisti più impegnati del panorama italiano: Moni Ovadia, protagonista dello spettacolo “Senza confini. Ebrei e Zingari” (domenica 12). Un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle gente in esilio. Sul palco con lui ci sarà anche la sua orchestra, un ensemble di otto elementi che accompagna l'intera performance di teatro musicale.
L'edizione 2012 si conferma ricca di spunti di riflessione, a partire dalle lingue minoritarie, forse uno dei temi più dibattuti di sempre in Sardegna. A portarlo sotto i riflettori ci sarà la produzione originale “Limbas” (il 5 agosto), ideata e diretta da Gianluca Dessì. Attraverso i suoni di quattro “nazioni senza stato” – dove parole e linguaggio sono conservati con orgoglio e tenacia – "Limbas" fa leva sulla potenza comunicativa di dialetti e lingue minori, ufficialmente negate ma quotidianamente parlate. In scena Ester Formosa per la Catalogna, Kaballà per la Sicilia, Renat Sette per la Provenza e il duo Elva Lutza (formato da Nico Casu e Gianluca Dessì) per la Sardegna. Ad accompagnarli ci saranno Christian Marras allo stick bass e Andrea Ruggeri alle percussioni.
Sono tante anche le lingue cantate da Franca Masu e da Claudia Bombardella, protagoniste della serata di sabato 11. La cantante algherese sarà accompagnata dall'accordeon di Fausto Beccalossi per il progetto "Encontres" in cui sarà circondata dalle danzatrici della compagnia Estemporada con le coreografie di Livia Lepri. Una sorta di canto d'amore per il mare, ideale sintesi di ogni partenza e ogni ritorno.
La vocalist e polistrumentista Claudia Bombardella invece si spingerà ancora più lontano, fino ad abbracciare le numerose culture che racconta nella sua performance in "Leggende, strumenti e voci dei popoli", dove spazia dall’Armenia all’Algeria, fino all’oceano Pacifico. La giovane sarà impegnata anche nel pomeriggio di venerdì 10 agosto in un incontro aperto al pubblico su "L'universo della voce", alle 17 nel Centro per le Arti di via XXV Luglio.
Il gran finale, domenica 12 agosto, sarà affidato a Moni Ovadia e alla sua orchestra. L'appuntamento sarà sempre alle 21:30 all'Anfiteatro dei Giardini pubblici di Ittiri.
Franca Masu e Fausto Becalossi
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Come sottolinea il sindaco di Ittiri,Tonino Orani: "Nel caso di Ittiritmi la parola identità va declinata al plurale perché la rassegna è un coacervo di identità e di etnie; un contenitore aperto e accogliente di culture popolari provenienti da tutto il mondo."
La rassegna ha voluto con sé uno degli artisti più impegnati del panorama italiano: Moni Ovadia, protagonista dello spettacolo “Senza confini. Ebrei e Zingari” (domenica 12). Un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle gente in esilio. Sul palco con lui ci sarà anche la sua orchestra, un ensemble di otto elementi che accompagna l'intera performance di teatro musicale.
L'edizione 2012 si conferma ricca di spunti di riflessione, a partire dalle lingue minoritarie, forse uno dei temi più dibattuti di sempre in Sardegna. A portarlo sotto i riflettori ci sarà la produzione originale “Limbas” (il 5 agosto), ideata e diretta da Gianluca Dessì. Attraverso i suoni di quattro “nazioni senza stato” – dove parole e linguaggio sono conservati con orgoglio e tenacia – "Limbas" fa leva sulla potenza comunicativa di dialetti e lingue minori, ufficialmente negate ma quotidianamente parlate. In scena Ester Formosa per la Catalogna, Kaballà per la Sicilia, Renat Sette per la Provenza e il duo Elva Lutza (formato da Nico Casu e Gianluca Dessì) per la Sardegna. Ad accompagnarli ci saranno Christian Marras allo stick bass e Andrea Ruggeri alle percussioni.
Sono tante anche le lingue cantate da Franca Masu e da Claudia Bombardella, protagoniste della serata di sabato 11. La cantante algherese sarà accompagnata dall'accordeon di Fausto Beccalossi per il progetto "Encontres" in cui sarà circondata dalle danzatrici della compagnia Estemporada con le coreografie di Livia Lepri. Una sorta di canto d'amore per il mare, ideale sintesi di ogni partenza e ogni ritorno.
La vocalist e polistrumentista Claudia Bombardella invece si spingerà ancora più lontano, fino ad abbracciare le numerose culture che racconta nella sua performance in "Leggende, strumenti e voci dei popoli", dove spazia dall’Armenia all’Algeria, fino all’oceano Pacifico. La giovane sarà impegnata anche nel pomeriggio di venerdì 10 agosto in un incontro aperto al pubblico su "L'universo della voce", alle 17 nel Centro per le Arti di via XXV Luglio.
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