Quattro neonati in cella
«La presenza nel carcere di San Sebastiano di quattro bimbi in tenerissima età, uno di appena una settimana di vita, è un fatto gravissimo, vergognoso per il nostro Paese».
Lo ha scritto al Ministro della Giustizia Paola Severino, la presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris, avendo appreso che sono reclusi nella Casa Circondariale sassarese in un’unica cella “nido” quattro neonati e le rispettive madri.
«Le segnaliamo la situazione – sottolinea Caligaris – perché riteniamo che l’Istituto di Pena di Sassari, per le caratteristiche strutturali e igienico-sanitarie, a Lei ben note, non sia il luogo ideale per far crescere delle creature così piccole».
«Siamo convinti inoltre - prosegue la nota - che non sussistano elementi tali da far ritenere queste madri talmente pericolose da non poter trovare sistemazione in un’altra struttura protetta in grado di offrire a bambini innocenti esperienze di vita meno degradanti e pericolose per la loro salute fisica e psichica. Com’è noto la permanenza in carcere provoca, anche in bimbi piccolissimi, dei traumi che si manifestano in momenti successivi. L’idea che gli eventi registratisi nei primi giorni e anni di vita non restino nella memoria è ormai stata abbondantemente superata dagli studi di neuropsichiatria infantile e seppure vi fossero dubbi resta il fatto che la coabitazione in ambienti igienicamente non idonei è un fatto gravissimo, vergognoso per il nostro Paese».
Lo ha scritto al Ministro della Giustizia Paola Severino, la presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris, avendo appreso che sono reclusi nella Casa Circondariale sassarese in un’unica cella “nido” quattro neonati e le rispettive madri.
«Le segnaliamo la situazione – sottolinea Caligaris – perché riteniamo che l’Istituto di Pena di Sassari, per le caratteristiche strutturali e igienico-sanitarie, a Lei ben note, non sia il luogo ideale per far crescere delle creature così piccole».
«Siamo convinti inoltre - prosegue la nota - che non sussistano elementi tali da far ritenere queste madri talmente pericolose da non poter trovare sistemazione in un’altra struttura protetta in grado di offrire a bambini innocenti esperienze di vita meno degradanti e pericolose per la loro salute fisica e psichica. Com’è noto la permanenza in carcere provoca, anche in bimbi piccolissimi, dei traumi che si manifestano in momenti successivi. L’idea che gli eventi registratisi nei primi giorni e anni di vita non restino nella memoria è ormai stata abbondantemente superata dagli studi di neuropsichiatria infantile e seppure vi fossero dubbi resta il fatto che la coabitazione in ambienti igienicamente non idonei è un fatto gravissimo, vergognoso per il nostro Paese».
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