Servizi e il ruolo di Alghero
Negli ultimi anni si assiste sempre più spesso ad operazioni di razionalizzazione.
Alessio Sanna |
Razionalizzazioni che si traducono in tagli di servizi e funzioni. Indipendentemente dalla ragione (o dal torto) che hanno questi tagli, tali operazioni fanno porre interrogativi su quanto Alghero sappia attrarre e mantenere servizi. L’ultimo caso in ordine di tempo è la soppressione (in buona compagnia con altre località d’Italia) della sede staccata di Alghero del Tribunale di Sassari e la soppressione del giudice di pace di Alghero.
Senza entrare nel merito di tale decisione – personalmente condivido l'idea di Piercamillo Davigo secondo il quale i mini-tribunali sono inefficienti per la necessità e mancanza di personale – è interessante (e triste) notare come Alghero stia via via perdendo servizi utili al cittadino.
Un breve elenco può essere utile per capire la situazione: aggiungiamo il paventato (e per ora accantonato) declassamento dell’agenzia di produzione dell’INPS, la mancanza di una sede INAIL, la mancanza di un organo decisionale in città per quanto riguarda la gestione dei trasporti, lo svuotamento più o meno manifesto del distretto sanitario di Alghero da parte dell’ASL di Sassari, la presenza di uno striminzito sportello dell’Agenzia delle Entrate ubicato peraltro in posizione molto decentrata (nonostante la presenza di un comando di Compagnia della Guardia di Finanza).
All'obiezione che questa descrizione sia fatta in nome del campanilismo, per dimostrare il contrario, rispondo con alcune domande e riflessioni: qual è il ruolo che Alghero sa ritagliarsi nel territorio più ampio? I rapporti col territorio potrebbero essere migliori? La mancanza di alcuni organi è magari sintomo di un impoverimento di necessità della città e dell’hinterland?
Io ho la ferma convinzione che la città potrebbe fare – non solo per se stessa, ma per l’intero territorio – molto di più di ciò che fa ora. Iniziare ad intessere un rapporto con gli altri comuni dell’algherese potrebbe essere un primo passo verso la ricerca di un’identità come punto di riferimento che potrebbe giovare a tutti i soggetti coinvolti.
Si badi bene che non si tratta di voler avere a tutti i costi un qualcosa di dispendioso e magari inutile, l’idea è quella di far sì che si creino le condizioni perché tali servizi ci siano e siano soprattutto efficienti. In poche parole bisogna diventare protagonisti e non succubi di decisioni. L’ottenimento di un determinato servizio o bene deve essere il punto di arrivo di un percorso che aumenti l'attrattività della città dal punto di vista economico (con ricadute anche sulla sfera sociale).
L’impressione (forse troppo cattiva) è che l’algherese menefreghista, per intenderci quello del “ja va bé així” senza sé e senza ma, sia in un certo qual modo complice della situazione. Ricordo con amarezza una manifestazione organizzata all’Ospedale Marino Regina Margherita al quale non partecipò nessuno: è questo un esempio del fatto che poi è naturale che la città venga svuotata del poco che possiede.
Per fortuna esistono anche alcuni cittadini che non vogliono accettare passivamente opere di smantellamento e svuotamento dei servizi del proprio territorio e che si battono vivacemente per far valere le proprie ragioni (che sono a ben vedere ragioni collettive): l’esempio più eclatante è il comitato che per mesi si è battuto affinché il punto nascite di Alghero fosse ripristinato; quelle mamme, che ho ammirato fin dal primo minuto per la loro tenacia e determinazione, rappresentano la speranza e la dimostrazione del fatto che perseguire un interesse comune è possibile e che vivere la città significa anche essere vigili su ciò che accade.
La politica di rilancio della città dovrebbe passare anche per una riaffermazione della città quale riferimento del territorio non solo per il turismo, ma per la vita di tutti i giorni, con la finalità di aumentare la qualità della vita dei cittadini.
Alessio Sanna, algherese, è dal 2011 dottore magistrale in ingegneria delle telecomunicazioni. Opera a Torino nel settore dell'ICT e si occupa nel tempo libero di trasporto pubblico. È socio operativo e restauratore dell'Associazione Torinese Tram Storici.
Alessio Sanna, algherese, è dal 2011 dottore magistrale in ingegneria delle telecomunicazioni. Opera a Torino nel settore dell'ICT e si occupa nel tempo libero di trasporto pubblico. È socio operativo e restauratore dell'Associazione Torinese Tram Storici.
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