Congelato il servizio di assistenza domiciliare per i malati
In lista di attesa per il diritto all’assistenza medica tra le mura domestiche.
Sono una ventina le richieste bloccate nel distretto sanitario di Alghero.
Il perché lo rivelano le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Nursing Up e Fials: «Attualmente il servizio è fermo perché è presente solo un medico da quando l’ex responsabile è stato trasferito circa tre mesi fa presso il distretto di Sassari, senza mai essere sostituito».
I sindacali lanciano un appello ai vertici Asl e ai sindaci del territorio perché il servizio venga ripristinato prima possibile e possibilmente potenziato. Impossibile dare risposte ai pazienti in lista perché, mancando il medico, non si può costituire l’Unità di valutazione territoriale, formata da medico e infermiere, incaricata di far visita al paziente per valutare le necessità assistenziali.
«Un servizio essenziale per la nostra popolazione in questo periodo è lasciato in completo stato di abbandono», denunciano le organizzazioni sindacali. La mancanza di assistenza domiciliare si traduce pure in una perdita economica per la stessa Azienda sanitaria, fanno notare: «Ad un buon andamento del servizio Adi sono legate anche le dimissioni ospedaliere dai reparti di lungodegenza, medicina e riabilitazione».
Per ripristinare il servizio e garantire una proficua collaborazione con gli ospedali bisognerebbe potenziarlo con l’inserimento di un medico, tre infermieri e un amministrativo «dal momento che ci sono pratiche ferme anche più di un anno».
Per ripristinare il servizio e garantire una proficua collaborazione con gli ospedali bisognerebbe potenziarlo con l’inserimento di un medico, tre infermieri e un amministrativo «dal momento che ci sono pratiche ferme anche più di un anno».
E poi ci sono altre criticità: «I pazienti sono talmente tanti e il territorio così vasto che la cooperativa, che ha in appalto l’assistenza infermieristica, spesso non riesce a erogare un adeguato servizio – riferiscono i delegati Cgil Cisl Nursing Up e Fials - Capita infatti spesso che i prelievi ematochimici sono portati in laboratorio dai familiari dei pazienti». Un vero problema soprattutto per quelle famiglie che abitano in centri distanti anche più di cento chilometri dai laboratori.
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