Di che si stupisce Elias Vacca?
Che le sinistre ad Alghero non si sorprendano, o meglio, non facciano finta di sorprendersi.
Gentile Elias Vacca, scrivo a commento del suo intervento sulle questioni politiche algheresi appena pubblicato su Sardegna Democratica, dal titolo "Tra il dire e il fare c'è di mezzo 'su dinare'".
Sulle primarie algheresi ebbi a pronunciarmi su Sardegna Democratica, rivolgendomi a Mario Bruno, dicendogli che lui era stato quanto meno incauto a candidare Stefano Lubrano col quale, da vice presidente della Regione dopo le dimissioni di Renato Soru, avevo avuto una più che vivace polemica pochi giorni prima delle elezioni regionali.
Avendo Lubrano rivolto a Soru delle accuse di carattere politico subito dopo una visita pre elettorale di Cappellacci all'associazione industriali del Nord Sardegna, di cui lo stesso Lubrano era presidente, gli avevo rinfacciato pubblicamente che la sua era una vera e propria militanza politica pro Cappellacci.
Lubrano mi aveva risposto assai piccato e a muso duro, su tutti i mezzi di comunicazione possibili, giurando sulla sua equidistanza tra i contendenti per il dovuto rispetto alla carica da lui ricoperta. Ci sono voluti tre anni e mezzo per aver conferma di quanto avevo detto allora: Lubrano, grande oppositore al Ppr di Soru, aveva votato e fatto votare Cappellacci.
Per questo avevo dato dell'incauto a Mario Bruno, con un giudizio politico, sia chiaro, e non personale sull'aspirante sindaco, che avrebbe potuto essere sul campo anche un buon sindaco, come avevo scritto. Mario Bruno, come m'aspettavo, non mi aveva risposto. Avevo però letto le sue risposte infastidite date ad altri e mi era venuto da chiedermi se, per caso, i non algheresi, ancor più se di non provata ortodossia, fossero obbligati ad arrestare il loro giudizio politico ad Olmedo, senza poterne oltrepassare il confine sul versante di Alghero.
Lubrano ha poi vinto le primarie con una sinistra divisa ed ha vinto successivamente le elezioni comunali. Accettandolo come avversario alle primarie, lui che si era sempre schierato contro il Ppr e che si portava appresso qualche conflitto di interesse a tutti noto, le sinistre ne hanno avvallato politicamente la figura. Ed hanno pur esultato alla sua elezione, qualcuno commuovendosi anche oltre il dovuto. Di che e perché lamentarsi oggi gentile Elias? Perché Lubrano ha rifiutato la sua candidatura a costo zero ad amministratore di una società partecipata? Suvvia, ci sarà ben altro!
Avvicinarmi alla politica mi ha insegnato a percepirne gli aspetti più belli ed esaltanti, come il servizio alla comunità reso con non poca passione e dedizione. Come'è avvenuto anche per lei. Ma anche a ricercare la verità e a non sottacerla, come in questo caso. Così, per concludere, trovo assolutamente normale che Lubrano possa essere contro il Ppr di Renato Soru ed anche equidistante, come ha detto in campagna elettorale, dalla destra e dalla sinistra. Era ed è un suo diritto ed appartiene alla sua libertà di valutazione e di giudizio. Basta però dirlo chiaramente perché tutti lo sappiano, come bastava saperlo allora per decidere politicamente il da farsi.
Che le sinistre ad Alghero non si sorprendano, dunque, o meglio che non facciano finta di sorprendersi. Del Pd non saprei, non s'odono voci, forse per via del rafforzamento della cinta daziaria verso Olmedo. Da li non si passa!
Carlo Mannoni |
Sulle primarie algheresi ebbi a pronunciarmi su Sardegna Democratica, rivolgendomi a Mario Bruno, dicendogli che lui era stato quanto meno incauto a candidare Stefano Lubrano col quale, da vice presidente della Regione dopo le dimissioni di Renato Soru, avevo avuto una più che vivace polemica pochi giorni prima delle elezioni regionali.
Avendo Lubrano rivolto a Soru delle accuse di carattere politico subito dopo una visita pre elettorale di Cappellacci all'associazione industriali del Nord Sardegna, di cui lo stesso Lubrano era presidente, gli avevo rinfacciato pubblicamente che la sua era una vera e propria militanza politica pro Cappellacci.
Lubrano mi aveva risposto assai piccato e a muso duro, su tutti i mezzi di comunicazione possibili, giurando sulla sua equidistanza tra i contendenti per il dovuto rispetto alla carica da lui ricoperta. Ci sono voluti tre anni e mezzo per aver conferma di quanto avevo detto allora: Lubrano, grande oppositore al Ppr di Soru, aveva votato e fatto votare Cappellacci.
Per questo avevo dato dell'incauto a Mario Bruno, con un giudizio politico, sia chiaro, e non personale sull'aspirante sindaco, che avrebbe potuto essere sul campo anche un buon sindaco, come avevo scritto. Mario Bruno, come m'aspettavo, non mi aveva risposto. Avevo però letto le sue risposte infastidite date ad altri e mi era venuto da chiedermi se, per caso, i non algheresi, ancor più se di non provata ortodossia, fossero obbligati ad arrestare il loro giudizio politico ad Olmedo, senza poterne oltrepassare il confine sul versante di Alghero.
Lubrano ha poi vinto le primarie con una sinistra divisa ed ha vinto successivamente le elezioni comunali. Accettandolo come avversario alle primarie, lui che si era sempre schierato contro il Ppr e che si portava appresso qualche conflitto di interesse a tutti noto, le sinistre ne hanno avvallato politicamente la figura. Ed hanno pur esultato alla sua elezione, qualcuno commuovendosi anche oltre il dovuto. Di che e perché lamentarsi oggi gentile Elias? Perché Lubrano ha rifiutato la sua candidatura a costo zero ad amministratore di una società partecipata? Suvvia, ci sarà ben altro!
Avvicinarmi alla politica mi ha insegnato a percepirne gli aspetti più belli ed esaltanti, come il servizio alla comunità reso con non poca passione e dedizione. Come'è avvenuto anche per lei. Ma anche a ricercare la verità e a non sottacerla, come in questo caso. Così, per concludere, trovo assolutamente normale che Lubrano possa essere contro il Ppr di Renato Soru ed anche equidistante, come ha detto in campagna elettorale, dalla destra e dalla sinistra. Era ed è un suo diritto ed appartiene alla sua libertà di valutazione e di giudizio. Basta però dirlo chiaramente perché tutti lo sappiano, come bastava saperlo allora per decidere politicamente il da farsi.
Che le sinistre ad Alghero non si sorprendano, dunque, o meglio che non facciano finta di sorprendersi. Del Pd non saprei, non s'odono voci, forse per via del rafforzamento della cinta daziaria verso Olmedo. Da li non si passa!
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