Giovani e dipendenze: cresce il malessere
Gli ultimi fatti di cronaca fanno emergere un quadro preoccupante. E talvolta la professionalità di chi opera a vario titolo nei circuiti di recupero non basta se dietro non c’è un’efficiente struttura. Come il caso del Serd algherese.
Un flacone di metadone |
Altro neo, non c’è stabilità nella figura del medico. Per un anno c’è stato un solo specialista, poi trasferito in un’altra sede, sostituito da un collega a tempo determinato e da un altro, sempre con contratto a termine, che visita per tre giorni a settimana. Il che significa che viene a mancare una figura di riferimento nel tempo, importante per questa tipologia di pazienti.
Sottodimensionato anche l’organico infermieristico. A dispetto del carico di lavoro che aumenta. E’ in crescita ad esempio il numero degli utenti segnalati dalla prefettura, sorpresi a guidare sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. Quasi un centinaio attualmente quelli inviati al Serd per controlli. In più ci sono circa duecentosessanta utenti in trattamento con terapie farmacologiche sostitutive, tra tossicodipendenti e alcolisti. A questi bisogna aggiungere quelli provenienti dai paesi del distretto sanitario di Alghero o di altri comuni, circa una quarantina. Tanti i giovani, tra i 18 e i 35 anni. Poi c’è una fascia di età che va dai 40 ai 55 anni e sono gli utenti storici della struttura.
La dipendenza più diffusa è quella da hashish, seguita a ruota da cocaina. Anche se sta nuovamente prendendo piede l’eroina. In crescita anche il numero delle persone che si rivolge al Serd perché schiave della bottiglia. Gli utenti che richiedono interventi per gioco d’azzardo o per tabagismo vengono accettati e inviati a Sassari in quanto non c’è un’equipe per queste problematiche.
I dati dell’attività del Serd algherese sono stati illustrati durante la presentazione dei piani Plus per le tossicodipendenze, che si è svolto nella sala Siotto alla presenza dell’assessore ai Servizi Sociali Romina Caula: «Ho riscontrato tra i casi seguiti dagli uffici una forte incidenza di situazioni senza dubbio legate a disagi economici ma che spesso si incrociano con dipendenze o problemi di salute mentale – spiega - Il Comune deve fare un percorso parallelo al Serd e al centro di salute mentale per costruire una rete. L’intenzione – annuncia la delegata della giunta Lubrano – è fare un protocollo di intesa di buone prassi».
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