Gli effetti boomerang del "rumore"
Musica per le mie orecchie. Leggi i quesiti » |
Prima perché non proprio tutti sanno che il decibel è l’unità di misura del suono acustico e inoltre anche una buona musica emessa con un volume eccessivo viene percepita come rumore, perché nuoce all’orecchio dell’ascoltatore.
Detto ciò, si potrebbe dire che anche dall’intensità del rumore che una città produce si può estrapolare il grado di vivibilità della città medesima. Lungi dal pensare che una città dove il silenzio è sovrano ci offra il livello più alto di vivibilità, questa è da considerarsi un eccesso e come tutti gli eccessi va scartato. Parliamo però del tema rumore entro un range (limiti) di buon senso, ossia entro i livelli di rumore che le leggi vigenti indicano non nocivi.
La legge stabilisce una serie di norme che ogni cittadino - indistintamente - dovrebbe rispettare; essi sono i paletti entro i quali ciascuno di noi può vivere la città: riposando, stando in silenzio, lavorando, muovendosi, divertendosi, ascoltando o producendo della musica. Tutte queste diverse esigenze sono conciliabili, consentono a ciascuno di fruire pienamente e intensamente e civilmente dei luoghi e del tempo fintanto che i limiti su citati non vengono violati.
A quel punto subentra il caos, sale la rumorosità della città e si abbassa il suo grado di vivibilità: circolano motorini smarmittati, auto rombanti che trasmettono percussioni o rap ad alto volume, televisori che dalle 22 non riducono l’intensità del volume, sirene spiegate delle ambulanze anche di notte, per non parlare infine dei luoghi di divertimento come hotel e balere, i quali avendo concessioni per far musica sino alla mezzanotte, alcune anche fino alle cinque del mattino, premono sull’acceleratore della musica, che di notte risalta già da sé, pensano di coccolare i clienti, che sono pochi rispetto alla gran massa degli altri che involontariamente subiscono la musica trasformatasi in rumore ossessionante e nocivo sotto diversi aspetti.
Da questo caos del rumore ne deriva un cittadino "incazzato", nevrotico, intollerante, aggressivo e quindi meno sano nel corpo e nella psiche, senza tenere conto dell’alta perdita economica per tutti. Infatti dalla città si va via, la folla che passeggia si dirada sempre più, quindi le attività commerciali hanno meno clienti, l’Asl deve sopportare maggiori spese perché ci si ammala più facilmente e il rischio nel traffico cresce. Ma pure coloro che contribuiscono a creare una città chiassosa e caotica, vedi le balere e gli hotel, avranno sempre meno clienti nel medio termine.
La giovane amministrazione non dovrebbe affatto sottovalutare il tema del rumore e credo che la soluzione non sia così difficile da trovare, al contrario di quella che riguarda la marea gialla che continua a degradare il mare nostrum.
Basterebbe attivare con determinazione le misure di controllo esistenti, imponendo il rispetto delle regole a chicchessia; far fare un corso accelerato a tutti i vigili urbani perché si scrollino un tantino di ruggine e mettano sotto stretto controllo tutta la città, periferie incluse, curando la rumorosità di tutti i mezzi di locomozione in circolazione, vietando che le balere, hotel e i centri di divertimento riproducano musica all’aperto nella fascia oraria dopo le ore 22.
Basterebbe attivare con determinazione le misure di controllo esistenti, imponendo il rispetto delle regole a chicchessia; far fare un corso accelerato a tutti i vigili urbani perché si scrollino un tantino di ruggine e mettano sotto stretto controllo tutta la città, periferie incluse, curando la rumorosità di tutti i mezzi di locomozione in circolazione, vietando che le balere, hotel e i centri di divertimento riproducano musica all’aperto nella fascia oraria dopo le ore 22.
Autorizzino invece coloro i quali si dotano di ambienti appositi insonorizzati, tali che non consentano ai “decibel” di sgattaiolare fuori per trasformarsi magicamente purtroppo in “rumore”.
Michele Gaias è un residente e componente del Comitato di Quartiere di Fertilia.
PIAZZA CIVICA. Musica per le mie orecchie. Leggi i quesiti »
NE DISCUTONO
Piano commerciale e programmazione urbanistica Massimo Cadeddu, presidente di Confcommercio di Alghero |
La vocazione di Alghero, ma servono regole chiare Claudia Crabuzza, cantautrice e titolare del ristorante La Botteghina |
Imitare Rimini Enrico Daga, consigliere comunale del Pd e Assessore provinciale |
Una soluzione condivisa, ma senza farsi dettare l'agenda Valdo Di Nolfo, consigliere comunale di Alguerosa |
Gli effetti boomerang del rumore Michele Gaias, residente e membro del Comitato di Quartiere di Fertilia |
Applicare le regole che ci sono già Michele Italo Pais, consigliere comunale del Pdl |
Zonizzazione e poche regole certe Carmelo Spada, presidente della sezione algherese di Wwf |
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti