Gli effetti sull'ambiente di una darsena verso San Giovanni
PIAZZA CIVICA. Il porto dei desideri. Leggi i quesiti » |
Vincenzo Pascucci |
Purtroppo oltre 50 anni di continua antropizzazione hanno fatto sì che il suo equilibrio venisse minacciato e che la sua fisionomia (o fisiografia, se preferisce un termine più tecnico) cambiasse in modo radicale.
La dinamica della baia è molto semplice. I venti dominanti (quarto quadrante, o più semplicemente il Maestrale) muovono da nord verso sud i sedimenti che vengono portati verso il mare principalmente dai corsi d’acqua che si immettono nel Calich.
Questo fa si che la spiaggia si accresca nella stessa direzione. I venti del terzo quadrante (Libeccio) invece sono responsabili delle forti mareggiate e, quindi, dell’erosione della spiaggia, ma anche degli apporti da mare (sedimenti di origine bioclastica = gusci e frammenti di conchiglie).
Se in qualche modo l’intervento antropico va ad interrompere questi processi naturali, se ne devono innescare necessariamente altri che tendano a riportare in equilibrio il sistema.
È semplice guardando una foto aerea qualunque vedere quali sono i principali manufatti che hanno modificato le naturali dinamiche della baia: il porto di Alghero (con tutti i suoi ampliamenti), le barriere frangiflutto davanti alla spiaggia di S. Giovanni, il porto di Fertilia (in quest’elenco tralascio volutamente le costruzioni fatte sia sulla che in prossimità della spiaggia).
Nel nuovo equilibrio sedimentario e dinamico che si è venuto a formare ci sono delle aree in forte sofferenza ed arretramento (parte di spiaggia di Maria Pia davanti alla rotonda di Fertilia e nei pressi dell’ospedale Marino, spiaggia antistante al Lido Novelli), aree in quasi equilibrio (parte della spiaggia di Maria Pia nella zona antistante la pineta, ovvero dove ci sono le dune), aree in accrescimento (tutta la parte più meridionale della spiaggia di S. Giovanni). E’ chiaro quindi, che in questo momento la porzione di spiaggia dinamicamente meno sofferente e che anzi mostra segni di accrezione è quella adiacente al porto, ovvero quella che dovrebbe essere utilizzata per l’ampliamento di questo.
Senza entrare in complessi calcoli di volumi, ma semplicemente considerando la formula che ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria, se l’attuale porto venisse ampliato a spese della parte di spiaggia in accrezione dovremmo considerare che:
- si perderà una porzione di spiaggia pari al doppio di quella utilizzata per l’ampliamento (includendo le zone di rispetto con divieto di balneazioni che per legge devono esistere nelle immediate vicinanze di un molo portuale),
- si innescheranno ulteriori processi di erosione in altre zone della spiaggia (Ospedale Marino e Lido Novelli),
- si modificherà per l’ennesima volta la dinamica della baia.
Vincenzo Pascucci, insegna presso la facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Sassari, è sedimentologo e geologo marino.
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