Il caso Fertilia tra amministrazione inefficiente e cattiva politica
Non me ne voglia l'avvocato Marco Tedde se una volta tanto mi complimento con lui.
Mi è sembrato davvero tonico ed efficace nel richiamare a raccolta contro la Regione, sulla "vertenza Alghero", i tre consiglieri regionali della città.
Mi risponderà, ora che è all'opposizione, che tonico ed efficace lo era anche prima, quando governava Il comune. Ed in questo ipotetico dialogo controbatterò, in tutta serenità, che a me è sempre parso il contrario, soprattutto dal 2009 in qua.
Punti di vista, ovviamente, e non cercherò, in queste brevi riflessioni di aver ragione per forza.
Punti di vista, ovviamente, e non cercherò, in queste brevi riflessioni di aver ragione per forza.
Tenterò di svolgere, invece, alcune considerazioni sui rapporti tra il comune di Alghero e la Regione, quella di ieri e quella di oggi, limitandomi alla sola questione del finanziamento per la riqualificazione della borgata di Fertilia, sollevata in questi giorni da Mario Bruno con una interrogazione, mi pare, alla giunta regionale.
Tale finanziamento ha origine dalla legge finanziaria regionale del 2008, approvata nel marzo di quell'anno, sui progetti pilota per il riuso delle borgate marine e, subito dopo, dalla delibera della giunta regionale del 16 maggio 2008. Le date fotografano la situazione politica di quel momento: in Regione governava la giunta di centro sinistra di Renato Soru, che aveva ideato e finanziato l'intervento. Ad Alghero la giunta di centro destra di Marco Tedde, a buon diritto destinataria del finanziamento regionale.
Nella delibera regionale si legge che la Regione e il comune di Alghero si prefiggevano di concorrere alla rinascita economica della borgata ed al recupero identitario, architettonico e paesaggistico, del teatro e delle infrastrutture viarie principali e degli spazi pubblici. Due milioni era la dotazione finanziaria riservata al progetto che avrebbe dovuto trovare attuazione attraverso una serie di adempimenti demandati, in un regime di collaborazione, all'autorità regionale e a quella comunale.
Dal 2009 governa alla Regione il centro destra con Cappellacci ed all'assessorato all'Urbanistica siede da tempo Nicolò Rassu, entrambi del Pdl come Marco Tedde. Per di più Rassu è un consigliere regionale eletto nella provincia di Sassari. Queste premesse per affermare che dai primi del 2009, ovvero dopo tre anni e mezzo di governo regionale di centro destra, il progetto di Fertilia non è ancora arrivato alla fase operativa. Ovvero all'individuazione delle azioni ed alla progettazione degli interventi.
Le colpe? L'ex sindaco di Alghero afferma che il comune aveva espletato a suo tempo i compiti affidatigli e che il piano degli interventi giace, anzi dorme, in un cassetto dell'assessorato regionale dell'Urbanistica. E le visite di Cappellacci a S.Anna, ci chiediamo, lui così attento ad ascoltare le voci dei territori? Possibile che tra Alghero e Viale Trento, a Cagliari, una volta dello stesso colore politico, fosse così difficile il dialogo non tanto sulle cose da ottenere (il finanziamento è del 2008), quanto sui semplici procedimenti da perfezionare? Era stato davvero incalzante con Cappellacci, su questo, il sindaco Tedde?
Le risposte ad ognuno di voi e con esse le conclusioni che ciascuno vorrà trarre. Oggi si dice che quei fondi non ci sarebbero, affermazione contraddetta però dai dati di bilancio che ho consultato e dai quali si può constatare che i fondi ci sono ancora. Se è il patto di stabilità ad impedirne l'utilizzo si sappia che ci sono tecnicismi per far ripartire comunque le procedure ora interrotte, sempre che lo si voglia.
Se tali tecnicismi non si conoscono o non si vogliono applicare che si dia subito il nulla osta all'impegno delle somme per il primo recupero di Fertilia. Chi stabilisce le priorità, nell'ambito del plafond dei fondi assegnatogli, è l'assessore degli enti locali e dell'urbanistica Rassu. Se Rassu ha esaurito i fondi con le "sue" priorità che si attinga alla riserva dell'assessorato della Programmazione.
Un potere assoluto, quello dell'assessore, di decidere se un intervento, programmato e finanziato da oltre quattro anni, come quello di Fertilia, debba nascere o morire. "Se l'assessore vuole!" vi sentirete rispondere a Cagliari, tra sorrisetti e ammiccamenti vari, e ciò non va bene né per Alghero né per altri. Perché in questo modo il recupero di Fertilia diventa un caso non solo di amministrazione inefficiente ma anche di cattiva politica.
Carlo Mannoni è stato Vicepresidente e Assessore dei lavori pubblici della Regione Sardegna dal 2004 al 2009. Ha trascorso ad Alghero gran parte della sua infanzia e adolescenza.
Tale finanziamento ha origine dalla legge finanziaria regionale del 2008, approvata nel marzo di quell'anno, sui progetti pilota per il riuso delle borgate marine e, subito dopo, dalla delibera della giunta regionale del 16 maggio 2008. Le date fotografano la situazione politica di quel momento: in Regione governava la giunta di centro sinistra di Renato Soru, che aveva ideato e finanziato l'intervento. Ad Alghero la giunta di centro destra di Marco Tedde, a buon diritto destinataria del finanziamento regionale.
Nella delibera regionale si legge che la Regione e il comune di Alghero si prefiggevano di concorrere alla rinascita economica della borgata ed al recupero identitario, architettonico e paesaggistico, del teatro e delle infrastrutture viarie principali e degli spazi pubblici. Due milioni era la dotazione finanziaria riservata al progetto che avrebbe dovuto trovare attuazione attraverso una serie di adempimenti demandati, in un regime di collaborazione, all'autorità regionale e a quella comunale.
Dal 2009 governa alla Regione il centro destra con Cappellacci ed all'assessorato all'Urbanistica siede da tempo Nicolò Rassu, entrambi del Pdl come Marco Tedde. Per di più Rassu è un consigliere regionale eletto nella provincia di Sassari. Queste premesse per affermare che dai primi del 2009, ovvero dopo tre anni e mezzo di governo regionale di centro destra, il progetto di Fertilia non è ancora arrivato alla fase operativa. Ovvero all'individuazione delle azioni ed alla progettazione degli interventi.
Le colpe? L'ex sindaco di Alghero afferma che il comune aveva espletato a suo tempo i compiti affidatigli e che il piano degli interventi giace, anzi dorme, in un cassetto dell'assessorato regionale dell'Urbanistica. E le visite di Cappellacci a S.Anna, ci chiediamo, lui così attento ad ascoltare le voci dei territori? Possibile che tra Alghero e Viale Trento, a Cagliari, una volta dello stesso colore politico, fosse così difficile il dialogo non tanto sulle cose da ottenere (il finanziamento è del 2008), quanto sui semplici procedimenti da perfezionare? Era stato davvero incalzante con Cappellacci, su questo, il sindaco Tedde?
Le risposte ad ognuno di voi e con esse le conclusioni che ciascuno vorrà trarre. Oggi si dice che quei fondi non ci sarebbero, affermazione contraddetta però dai dati di bilancio che ho consultato e dai quali si può constatare che i fondi ci sono ancora. Se è il patto di stabilità ad impedirne l'utilizzo si sappia che ci sono tecnicismi per far ripartire comunque le procedure ora interrotte, sempre che lo si voglia.
Se tali tecnicismi non si conoscono o non si vogliono applicare che si dia subito il nulla osta all'impegno delle somme per il primo recupero di Fertilia. Chi stabilisce le priorità, nell'ambito del plafond dei fondi assegnatogli, è l'assessore degli enti locali e dell'urbanistica Rassu. Se Rassu ha esaurito i fondi con le "sue" priorità che si attinga alla riserva dell'assessorato della Programmazione.
Un potere assoluto, quello dell'assessore, di decidere se un intervento, programmato e finanziato da oltre quattro anni, come quello di Fertilia, debba nascere o morire. "Se l'assessore vuole!" vi sentirete rispondere a Cagliari, tra sorrisetti e ammiccamenti vari, e ciò non va bene né per Alghero né per altri. Perché in questo modo il recupero di Fertilia diventa un caso non solo di amministrazione inefficiente ma anche di cattiva politica.
Carlo Mannoni è stato Vicepresidente e Assessore dei lavori pubblici della Regione Sardegna dal 2004 al 2009. Ha trascorso ad Alghero gran parte della sua infanzia e adolescenza.
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