Cerca nel blog
Il porto dei desideri
Opinioni a confronto. Ne discutono Mario Bruno, Vittorio Guillot, Vincenzo Pascucci, Giuseppe Prigigallo e Marco Tedde.
INTRODUZIONE
L’approdo turistico di Alghero, parte del demanio marittimo, ospita circa 1500 posti barca, compresi quelli della piccola pesca. Ci sono 21 concessioni demaniali (12 club e 9 privati), sei cantieri di rimessaggio di cui alcuni forniti di gru, una vasca per lavaggio natanti e alcuni esercizi di rivendita di articoli nautici.
Come trasformare il porto di Alghero da parcheggio di barche a motore di sviluppo? Dove dovrebbe concentrarsi un eventuale ampliamento, e soprattutto, davvero c’è necessità di un ampliamento? Quale dovrebbe essere il modello di gestione? Quale il ruolo degli operatori, marinerie, club e pescatori? Quali azioni dovrebbe intraprendere il Comune e la Regione per perseguire questi obiettivi?
NE DISCUTONO
INTRODUZIONE
![]() |
Il porto di Alghero |
Una nuova banchina, pronta da anni, per ospitare grandi yacht o piccole navi da crociera, non è mai entrata in funzione. È fermo in Regione un Piano regolatore del porto predisposto dal Comune che attende l’approvazione.
Come trasformare il porto di Alghero da parcheggio di barche a motore di sviluppo? Dove dovrebbe concentrarsi un eventuale ampliamento, e soprattutto, davvero c’è necessità di un ampliamento? Quale dovrebbe essere il modello di gestione? Quale il ruolo degli operatori, marinerie, club e pescatori? Quali azioni dovrebbe intraprendere il Comune e la Regione per perseguire questi obiettivi?
NE DISCUTONO
![]() Mario Bruno, consigliere regionale del Pd |
![]() Vittorio Guillot, ammiraglio della marina in pensione |
Vincenzo Pascucci, sedimentologo e geologo marino |
![]() Giuseppe Prigigallo, comandante del porto di Alghero |
![]() Marco Tedde, capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale |
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti