Il porto deve restare agli algheresi
PIAZZA CIVICA. Il porto dei desideri. Leggi i quesiti » |
Mario Bruno |
Per quanto riguarda le regole, è noto che il Comune di Alghero ha ottenuto la delega dalla Regione nel 2004 per predisporre il piano particolareggiato del porto, di fatto poi redatto dai tecnici Ruiu e Ritossa, ed inviato a Cagliari per l'approvazione, previa presa d'atto del consiglio comunale dei criteri informatori.
E' altrettanto nota la mia posizione, abbastanza diffusa in città e coincidente con quella di gran parte degli operatori: non è utile una nuova Marina, sacrificherebbe la spiaggia degli algheresi, la spiaggia San Giovanni, con possibile impatto ambientale sulle spiagge circostanti.
E' altrettanto nota la mia posizione, abbastanza diffusa in città e coincidente con quella di gran parte degli operatori: non è utile una nuova Marina, sacrificherebbe la spiaggia degli algheresi, la spiaggia San Giovanni, con possibile impatto ambientale sulle spiagge circostanti.
Serve invece razionalizzare l'attuale porto.
Poiché il piano avrà oggettive ripercussioni sul futuro della città e dei suoi abitanti, delle attuali e delle nuove generazioni, è bene avere molta attenzione e cautela per garantire lo sviluppo che tutti auspichiamo, in modo equilibrato e sostenibile.
Lo afferma anche la Regione in una nota indirizzata oltre un anno fa al Comune di Alghero, nella quale esprime perplessità sull'ampliamento.
E' bene, invece, migliorare ciò che abbiamo in modo intelligente, migliorare la recettività, nuovi spazi di approdo, riorganizzare i posti barca, costituire un'area cantieristica dotata di tutti i sistemi e le attrezzature per il varo e l'alaggio, la raccolta dei rifiuti speciali, i vari servizi. Non condivido neppure l'ampliamento per spostare le imbarcazioni e poi procedere alla ristrutturazione dell'esistente.
La scelta della giunta Soru, su proposta di Carlo Mannoni, di destinare tre milioni di euro per una risistemazione dello specchio acqueo, nell'attuale porto, per realizzare nuovi pennelli ed una nuova sistemazione degli ormeggi, per realizzare un banchinamento in legno di 440 metri, di grande rilevanza architettonica e senza utilizzo di cemento, per realizzare centinaia di nuovi posti barca e ospitare unità di taglia media e medio-alta, aveva proprio la finalità di realizzare gli obiettivi di crescita nell'attuale confine portuale.
E' di qualche mese fa la notizia della perdita di quei fondi da parte della giunta Cappellacci. Dobbiamo recuperarli assolutamente, così come hanno affermato in campagna elettorale l'assessore Angela Nonnis
e il presidente della Commissione Bilancio Pietrino Fois. Li attendiamo alla prova dei fatti.
Bisogna fare in modo che il Porto di Alghero, che segue il perimetro del centro storico, sia vissuto tutto l'anno, sia da chi ha la barca e da chi non ce l'ha, grazie a nuovi servizi che lo completano e lo uniscono sempre più, in modo naturale, alla città. La peculiarità di Alghero è quella di avere il porto in casa con tutto ciò che ne consegue in termini di benefici per il turismo nautico. E' la vetrina della città.
Insieme alle regole, occorre un'attenta gestione da parte del Comune in una società mista che coinvolga operatori, pescatori, diportisti, club e associazioni. Ma per far questo occorrerebbe il trasferimento delle competenze, compresa la capacità concessoria, al Comune di Alghero. Non mi sembra all'ordine del giorno della giunta Cappellacci.
Si affacciano, invece, nuove ipotesi di gestione, che devono passare per le direttive europee che impongono gare internazionali. Quel che mi pare indifferibile è porre fine alla frammentazione, mettendo insieme tutte le realtà esistenti in un progetto imprenditoriale serio, capace davvero di creare servizi, economia, lavoro, ricchezza per la città.
Poiché il piano avrà oggettive ripercussioni sul futuro della città e dei suoi abitanti, delle attuali e delle nuove generazioni, è bene avere molta attenzione e cautela per garantire lo sviluppo che tutti auspichiamo, in modo equilibrato e sostenibile.
Lo afferma anche la Regione in una nota indirizzata oltre un anno fa al Comune di Alghero, nella quale esprime perplessità sull'ampliamento.
E' bene, invece, migliorare ciò che abbiamo in modo intelligente, migliorare la recettività, nuovi spazi di approdo, riorganizzare i posti barca, costituire un'area cantieristica dotata di tutti i sistemi e le attrezzature per il varo e l'alaggio, la raccolta dei rifiuti speciali, i vari servizi. Non condivido neppure l'ampliamento per spostare le imbarcazioni e poi procedere alla ristrutturazione dell'esistente.
La scelta della giunta Soru, su proposta di Carlo Mannoni, di destinare tre milioni di euro per una risistemazione dello specchio acqueo, nell'attuale porto, per realizzare nuovi pennelli ed una nuova sistemazione degli ormeggi, per realizzare un banchinamento in legno di 440 metri, di grande rilevanza architettonica e senza utilizzo di cemento, per realizzare centinaia di nuovi posti barca e ospitare unità di taglia media e medio-alta, aveva proprio la finalità di realizzare gli obiettivi di crescita nell'attuale confine portuale.
E' di qualche mese fa la notizia della perdita di quei fondi da parte della giunta Cappellacci. Dobbiamo recuperarli assolutamente, così come hanno affermato in campagna elettorale l'assessore Angela Nonnis
e il presidente della Commissione Bilancio Pietrino Fois. Li attendiamo alla prova dei fatti.
Bisogna fare in modo che il Porto di Alghero, che segue il perimetro del centro storico, sia vissuto tutto l'anno, sia da chi ha la barca e da chi non ce l'ha, grazie a nuovi servizi che lo completano e lo uniscono sempre più, in modo naturale, alla città. La peculiarità di Alghero è quella di avere il porto in casa con tutto ciò che ne consegue in termini di benefici per il turismo nautico. E' la vetrina della città.
Insieme alle regole, occorre un'attenta gestione da parte del Comune in una società mista che coinvolga operatori, pescatori, diportisti, club e associazioni. Ma per far questo occorrerebbe il trasferimento delle competenze, compresa la capacità concessoria, al Comune di Alghero. Non mi sembra all'ordine del giorno della giunta Cappellacci.
Si affacciano, invece, nuove ipotesi di gestione, che devono passare per le direttive europee che impongono gare internazionali. Quel che mi pare indifferibile è porre fine alla frammentazione, mettendo insieme tutte le realtà esistenti in un progetto imprenditoriale serio, capace davvero di creare servizi, economia, lavoro, ricchezza per la città.
Un progetto dove il Comune di Alghero deve avere voce in capitolo, perché rappresenta tutti i cittadini algheresi. E il porto, ricordiamolo sempre, è e deve restare degli algheresi.
Mario Bruno, esponente del Partito democratico, è vice presidente del consiglio regionale.
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