Importanti risultati grazie a Liberi di Crescere
Dieci i ragazzi che hanno partecipato al progetto finanziato dall’assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’assistenza sociale della Regione, nell’ambito del programma Ad Altiora.
Il Comune di Alghero, con l'iniziativa "Liberi di Crescere", ha perseguito l’obiettivo di promuovere percorsi sperimentali di inserimento lavorativo e inclusione sociale di minori o appena maggiorenni che sono a vario titolo entrati nel circuito penale o direttamente sottoposti a misure giudiziarie.
Nel convegno di chiusura del 6 e 7 settembre, nei locali della Fondazione Meta e dell’assessorato ai Servizi Sociali, è stato illustrato il percorso che ha portato alla definizione del progetto e il quadro in cui si è operato.
Lo scenario è composto da ragazzi con un basso livello di scolarizzazione, carriere scolastiche difficili e spesso interrotte prima del conseguimento della licenza media, con un rapporto spesso critico e problematico con le famiglie che sfocia in una scarsa o assente consapevolezza delle proprie attitudini e potenzialità.
Coinvolti anche giovani di etnia Rom con problematiche oggettive legate al contesto culturale, difficoltà nell’instaurare relazioni e in continuo disagio causato dai pregiudizi di cui spesso il gruppo etnico è oggetto. Liberi di Crescere ha dato vita ad un confronto e relativo trasferimento di competenze e nuove pratiche con i partner inglesi e gallesi che si occupano del recupero e della reintegrazione sociale dei detenuti.
I ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro che ha avuto inizio con una fase di orientamento per proseguire con la formazione in aula presso l’ente di formazione Cospes. Da questa fase sono stati perfezionati i percorsi individualizzati, distinti beneficiario per beneficiario, con la formazione in azienda a seconda delle peculiarità e attitudini dei soggetti interessati.
«Il progetto – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Romina Caula - ha dimostrato come la costituzione di nuove relazioni sociali e l’occupazione in attività lavorative e ricreative sia indispensabile nel percorso di allontanamento dei ragazzi da ambienti potenzialmente a rischio».
I percorsi si sono conclusi nel mese di luglio attraverso uno stage con borsa presso aziende operanti sul territorio. La promozione di opportunità occupazionali ha visto l’importante partecipazione della ConfArtigianato di Alghero che ha curato i rapporti tra le ditte operanti sul territorio e i soggetti destinatari del progetto inseriti nelle aziende per l’acquisizione delle diverse professionalità. Insieme alle attività di orientamento e formazione, i ragazzi sono stati impegnati in attività collaterali sportive, educative e culturali. Una delle attività più seguite ragazzi è stato il laboratorio cinematografico e la produzione di un documento video Treballant, per la regia di del filmaker Paolo Pisanelli, curatore del corso.
Il Comune di Alghero, con l'iniziativa "Liberi di Crescere", ha perseguito l’obiettivo di promuovere percorsi sperimentali di inserimento lavorativo e inclusione sociale di minori o appena maggiorenni che sono a vario titolo entrati nel circuito penale o direttamente sottoposti a misure giudiziarie.
Nel convegno di chiusura del 6 e 7 settembre, nei locali della Fondazione Meta e dell’assessorato ai Servizi Sociali, è stato illustrato il percorso che ha portato alla definizione del progetto e il quadro in cui si è operato.
Lo scenario è composto da ragazzi con un basso livello di scolarizzazione, carriere scolastiche difficili e spesso interrotte prima del conseguimento della licenza media, con un rapporto spesso critico e problematico con le famiglie che sfocia in una scarsa o assente consapevolezza delle proprie attitudini e potenzialità.
Coinvolti anche giovani di etnia Rom con problematiche oggettive legate al contesto culturale, difficoltà nell’instaurare relazioni e in continuo disagio causato dai pregiudizi di cui spesso il gruppo etnico è oggetto. Liberi di Crescere ha dato vita ad un confronto e relativo trasferimento di competenze e nuove pratiche con i partner inglesi e gallesi che si occupano del recupero e della reintegrazione sociale dei detenuti.
I ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro che ha avuto inizio con una fase di orientamento per proseguire con la formazione in aula presso l’ente di formazione Cospes. Da questa fase sono stati perfezionati i percorsi individualizzati, distinti beneficiario per beneficiario, con la formazione in azienda a seconda delle peculiarità e attitudini dei soggetti interessati.
«Il progetto – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Romina Caula - ha dimostrato come la costituzione di nuove relazioni sociali e l’occupazione in attività lavorative e ricreative sia indispensabile nel percorso di allontanamento dei ragazzi da ambienti potenzialmente a rischio».
I percorsi si sono conclusi nel mese di luglio attraverso uno stage con borsa presso aziende operanti sul territorio. La promozione di opportunità occupazionali ha visto l’importante partecipazione della ConfArtigianato di Alghero che ha curato i rapporti tra le ditte operanti sul territorio e i soggetti destinatari del progetto inseriti nelle aziende per l’acquisizione delle diverse professionalità. Insieme alle attività di orientamento e formazione, i ragazzi sono stati impegnati in attività collaterali sportive, educative e culturali. Una delle attività più seguite ragazzi è stato il laboratorio cinematografico e la produzione di un documento video Treballant, per la regia di del filmaker Paolo Pisanelli, curatore del corso.
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