L’etica della responsabilità
Il Parco, l'opposizione e la maggioranza.
Antonio Budruni |
Chi legge abitualmente i quotidiani, si sarà reso conto che, in questi giorni, troneggiano sulle prime pagine titoli di questo tipo: Corriere della Sera, “Fondi Pdl, Gdf nella sede della Regione Lazio. Finanzieri anche nell'ufficio e a casa di Fiorito”; Repubblica: "Formigoni, ecco le accuse della Procura"Regione asservita agli interessi dei privati", "I pm: Daccò gli ha pagato cinque viaggi spendendo cinque milioni. L'inchiesta per corruzione era nata dalle verifiche dopo il crac da un miliardo e mezzo di euro dell'ospedale San Raffaele"; La Stampa, "Guerre di potere nel Pdl tra viaggi, cene e benefit a spese della Regione"; Il Giornale, "Fondi Pdl, Gdf nella sede del Consiglio regionale Lazio"; Il Messaggero, "Fiorito: «Ecco tutte le spese folli del Pdl nel Lazio»".
I pidiellini locali, incuranti di cotanto fango che sommerge il loro partito, il loro leader e una parte non marginale dei loro parlamentari e dei loro amministratori in giro per l’Italia, si stracciano le vesti evocando, addirittura, “l’orrenda pagina della storia del massimo consesso democratico algherese”, su una questione che, seppur di una certa gravità, appare come la pagliuzza nell’occhio rispetto alla trave che il partito berlusconiano ha da anni conficcata.
Qualcuno nei giorni scorsi, per evidenziare le contraddizioni evidenti tra le affermazioni di oggi ed i comportamenti di ieri degli esponenti del PDL locali, si è lasciato andare, sbagliando, alla metafora del pulpito marcio. Io credo che le discussioni debbano sempre essere caratterizzate dal rispetto massimo per le persone e che non si debba mai, neanche per distrazione, lasciarsi andare agli insulti.
Però, la credibilità di chi oggi si esprime con questi toni di fronte ad una difficoltà interna alla coalizione di maggioranza, è minata alla radice. Certo, la maggioranza ha fatto autogol. Si è esposta al giudizio negativo dell’opinioni pubblica, perché non è stata in grado, per sua esclusiva responsabilità, di onorare un impegno importante.
Rimarco il tema della responsabilità dell’intera maggioranza, perché ogni qualvolta si registrano rigidità nelle posizioni di singoli e di gruppi, significa che, dall’altra parte, non si è avuta la necessaria attenzione per evitare che le posizioni divergenti diventassero estreme. Chi ha ruoli di responsabilità politiche e amministrative deve dimostrare sul campo di avere adeguate doti di comprensione e relazione. E anche di mediazione, quando è necessario, senza venir meno ai principi sui quali sono state fondate le coalizioni e agli impegni assunti davanti agli elettori.
Ma in democrazia non contano solo i fatti concreti, contano, e molto, le ragioni che determinano questi fatti. Il centro-sinistra non era in grado, l’altro ieri, di votare il presidente del Parco perché al suo interno è in corso un confronto serrato proprio sul rinnovamento della politica. La stragrande maggioranza dei Consiglieri comunali vuole voltare pagina. Ritiene cioè che le lottizzazioni, le spartizioni di posti e di prebende tra i partiti siano un armamentario della vecchia politica, da archiviare tra le cose brutte e dannose del passato.
Ma in democrazia non contano solo i fatti concreti, contano, e molto, le ragioni che determinano questi fatti. Il centro-sinistra non era in grado, l’altro ieri, di votare il presidente del Parco perché al suo interno è in corso un confronto serrato proprio sul rinnovamento della politica. La stragrande maggioranza dei Consiglieri comunali vuole voltare pagina. Ritiene cioè che le lottizzazioni, le spartizioni di posti e di prebende tra i partiti siano un armamentario della vecchia politica, da archiviare tra le cose brutte e dannose del passato.
E questa è anche una delle differenze profonde tra il centrodestra e il centrosinistra. Per il centrodestra, come ha dichiarato di recente anche il suo coordinatore locale, Mario Conoci, queste pratiche sono insite nella democrazia dei partiti. Per la gran parte dei partiti e dei consiglieri della coalizione di centrosinistra, si tratta, invece, di pratiche che minano il governo democratico della cosa pubblica, non sono più tollerate dalla grande maggioranza dell’opinione pubblica, sono eticamente riprovevoli e, concentrando tutta la passione, le attenzioni e il tempo sugli interessi dei singoli, sottraggono alle maggioranze di governo il tempo e le forze per occuparsi interamente degli esclusivi interessi della collettività, come è loro dovere e così come la coalizione di centrosinistra si è impegnata a fare in campagna elettorale e ha puntualmente fatto fino ad ora, senza risparmiare energie.
Questa vicenda, rivela, tuttavia, un altro aspetto inquietante della situazione interna a certe logiche della politica locale: l’incapacità di cogliere gli umori popolari. Sembra incredibile, infatti, che si possa continuare a essere sordi e ciechi di fronte alla marea montante di disaffezione nei confronti dei partiti – di tutti i partiti - , di fronte alle notizie quotidiane delle ruberie, degli sprechi, dei costi insopportabili della “politica”, delle leggi ad personam, delle lottizzazioni di tutti gli spazi della civile convivenza. La crisi economica getta sul lastrico milioni di persone, annulla il diritto al futuro di milioni di ragazzi, espone il nostro Paese alla furia degli speculatori internazionali mettendo in discussione persino la sovranità nazionale. E la preoccupazione di fronte a tutto questo qual è, qui ad Alghero? Il riconoscimento del ruolo di qualche consigliere comunale insoddisfatto.
Se, nei prossimi giorni, il centrosinistra algherese sarà capace di trovare la necessaria coesione sul rinnovamento vero della politica, allora si procederà all’elezione del presidente del Parco di Porto Conte e si proseguirà, con rinnovato vigore ed entusiasmo, ad occuparsi, esclusivamente, dei problemi della comunità cittadina. Se il centro sinistra non dimostrerà questa capacità, allora sarà necessario e doveroso ridare la parola al popolo sovrano che deciderà, col voto, di chi siano state le responsabilità e chi abbia il diritto di governare, nell’interesse generale, la città di Alghero.
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