Un tavolo per una soluzione condivisa, senza farsi dettare l'agenda
Musica per le mie orecchie. Leggi i quesiti » |
Valdo Di Nolfo |
1. Negli ultimi mesi gli attori di questa querelle sui decibel hanno gettano fumo negli occhi agli algheresi a colpi di menzogne pubbliche, arrivando addirittura ad equiparare la musica dal vivo al rumore e ai rave party. Così si arriva ai famosi 45 decibel e alle petizioni. Passaggio importante in questo ragionamento è capire cosa dice la norma.
La direttiva regionale in materia di inquinamento acustico ambientale (Deliberazione Giunta Regionale 14 Novembre 2008, n° 62/9) indica i valori limiti di emissione acustica attraverso il Livello Equivalente in Decibel (Leq dbA) cioè la potenza sonora media dell'onda sonora in un punto, espresso in decibel.
Dunque la norma parla di una media e non di decibel tout court.
Per intenderci il rumore di fondo in un quartiere durante la notte si aggira intorno ai 40 decibel, un applauso tocca i 90 e durante un concerto di musica classica almeno i 130 decibel.
Dunque i rappresentati regionali e territoriali della stimata associazione Wwf o ignorano le norme, o sono in malafede, o sono portatori di interessi particolari e non collettivi.
2. Dietro gli esposti e le petizioni delle associazioni ambientaliste c’è sicuramente qualche manovratore ed è tutto fuorchè ignoto. Lo dice esplicitamente il primo comunicato stampa, quello del WWF Sardegna a firma del presidente Secci: “abbiamo ricevuto una segnalazione da alcuni residenti delle Bombarde”. Una singola persona, con amici influenti. Il caso decibel è dunque scoppiato per esigenze del tutto personali, non di interesse pubblico e con le quali l'ecologia non c'entra nulla. Non solo, presumibilmente gli stessi noti accompagnano il secondo promotore della diatriba, Carmelo Spada, a raccogliere le firme per una petizione del Wwf Sardegna, che come abbiamo visto è senza fondamento normativo.
Quest'ultimo per sua stessa ammissione, in un primo momento rappresenta solo se stesso e la propria lotta "contro una batteria acustica amplificata" e in un secondo momento rifonda la sezione algherese del Wwf. La si può pensare come si vuole, ma a me l’argomento sembra troppo serio per farsi dettare l’agenda da qualche benestante con amici importanti e dalla sua lobby o da chi pro domo sua si nasconde dietro sigle gloriose e rispettabilissime.
3. Io non sono per la deregulation (che oggi non c'è, nel senso che ci sono le regole e le sanzioni) o per il far west. Sono per la musica, per la cultura, per i servizi, per l’impresa, per un’offerta turistica degna di questo nome.
Sono stato il primo, in un’intervista all’Unione Sarda, a parlare di zonizzazione (nel centro storico si fa musica fino ad un certo orario, nel resto della città un'ora in più, fuori dal centro abitato fino alle tre). Non solo ritengo sia sbagliato utilizzare il succitato livello equivalente in decibel come unico parametro, credo sia necessario fare una distinzione anche di genere musicale (il rock ha bisogno di volumi più alti del karaoke, per esempio).
Dunque la norma parla di una media e non di decibel tout court.
Per intenderci il rumore di fondo in un quartiere durante la notte si aggira intorno ai 40 decibel, un applauso tocca i 90 e durante un concerto di musica classica almeno i 130 decibel.
Dunque i rappresentati regionali e territoriali della stimata associazione Wwf o ignorano le norme, o sono in malafede, o sono portatori di interessi particolari e non collettivi.
2. Dietro gli esposti e le petizioni delle associazioni ambientaliste c’è sicuramente qualche manovratore ed è tutto fuorchè ignoto. Lo dice esplicitamente il primo comunicato stampa, quello del WWF Sardegna a firma del presidente Secci: “abbiamo ricevuto una segnalazione da alcuni residenti delle Bombarde”. Una singola persona, con amici influenti. Il caso decibel è dunque scoppiato per esigenze del tutto personali, non di interesse pubblico e con le quali l'ecologia non c'entra nulla. Non solo, presumibilmente gli stessi noti accompagnano il secondo promotore della diatriba, Carmelo Spada, a raccogliere le firme per una petizione del Wwf Sardegna, che come abbiamo visto è senza fondamento normativo.
Quest'ultimo per sua stessa ammissione, in un primo momento rappresenta solo se stesso e la propria lotta "contro una batteria acustica amplificata" e in un secondo momento rifonda la sezione algherese del Wwf. La si può pensare come si vuole, ma a me l’argomento sembra troppo serio per farsi dettare l’agenda da qualche benestante con amici importanti e dalla sua lobby o da chi pro domo sua si nasconde dietro sigle gloriose e rispettabilissime.
3. Io non sono per la deregulation (che oggi non c'è, nel senso che ci sono le regole e le sanzioni) o per il far west. Sono per la musica, per la cultura, per i servizi, per l’impresa, per un’offerta turistica degna di questo nome.
Sono stato il primo, in un’intervista all’Unione Sarda, a parlare di zonizzazione (nel centro storico si fa musica fino ad un certo orario, nel resto della città un'ora in più, fuori dal centro abitato fino alle tre). Non solo ritengo sia sbagliato utilizzare il succitato livello equivalente in decibel come unico parametro, credo sia necessario fare una distinzione anche di genere musicale (il rock ha bisogno di volumi più alti del karaoke, per esempio).
Ritengo sia necessario, a stagione finita e a mente fredda, aprire un tavolo con le associazioni di categoria, Confcommercio in primis, i comitati di quartiere e i musicisti, per trovare una soluzione condivisa.
Se l’interpretazione della norma prevalente non convince tutti, si dia mandato ad un legale di studiare la questione e fornire un parere vincolante, ma con una chiara linea politica: Alghero deve puntare su uno sviluppo culturale e la musica dal vivo di qualità è un aspetto fondamentale di questo sviluppo.
Valdo Di Nolfo è consigliere comunale di Alguerosa.
Valdo Di Nolfo è consigliere comunale di Alguerosa.
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NE DISCUTONO
Piano commerciale e programmazione urbanistica Massimo Cadeddu, presidente di Confcommercio di Alghero |
La vocazione di Alghero, ma servono regole chiare Claudia Crabuzza, cantautrice e titolare del ristorante La Botteghina |
Imitare Rimini Enrico Daga, consigliere comunale del Pd e Assessore provinciale |
Una soluzione condivisa, ma senza farsi dettare l'agenda Valdo Di Nolfo, consigliere comunale di Alguerosa |
Gli effetti boomerang del rumore Michele Gaias, residente e membro del Comitato di Quartiere di Fertilia |
Applicare le regole che ci sono già Michele Italo Pais, consigliere comunale del Pdl |
Zonizzazione e poche regole certe Carmelo Spada, presidente della sezione algherese di Wwf |
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