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Perché è indispensabile l'ampliamento
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| Marco Tedde |
Oggi il porto, gestito in maniera approssimativa dalla Ras, funge in maniera preponderante da parcheggio per barche, area per Luna Park, giostrine e attività non sempre regolari.
Le ricadute economiche sul territorio sono scarse e comunque insignificanti rispetto agli investimenti pubblici impegnati nell'infrastruttura.
Immaginiamo cosa succederebbe se il nostro aeroporto fosse gestito in maniera simile al porto o, al contrario, se il porto fosse gestito come l'aeroporto.
In quest'ultimo caso le ricadute economiche sarebbero straordinarie, ma nella prima ipotesi il territorio correrebbe a testa bassa verso il dramma economico e sociale.
L'ampliamento è necessario. In primo luogo per creare un'ulteriore darsena che nell'immediato consenta il trasferimento delle imbarcazioni durante gli indispensabili lavori di escavo che dovranno creare un numero sufficiente di posti per barche intorno ai 30-40 metri, e per attribuire all'infrastruttura dimensioni concorrenziali con gli altri porti del Mediterraneo creando economie di scala.
In secondo luogo per recuperare aree per travel lift e spazi a terra per grandi barche che possano svernare ad Alghero.
A nord o a sud non cambia moltissimo se non per i maggiori costi per la realizzazione della necessaria diga di sopraflutto a sud e trovare spazi per viabilità e sosta nel centro storico. Al nord sarebbe sufficiente un molo "leggero" e poco costoso.
Si sostiene che il molo a sud creerebbe problemi all'arenile? Senza pregiudizi e tabù si facciano studi e simulazioni adeguate, ma basate su dati scientifici. Noi li avevamo fatti. Se ne facciano pure altri.
Il ruolo economico e sociale degli operatori, delle marinerie, dei club e dei pescatori (credo che la pesca debba avere una parte riservata da valorizzare come attrattore turistico) è insostituibile e merita una strenua difesa da parte della politica.
Ovviamente tenendo i piedi per terra e considerando che se nel 2015/2016 la Ras sarà costretta a fare la gara per affidare il porto in concessione, sarà necessario che tutti i soggetti menzionati facciano massa critica col comune e le associazioni datoriali e in ATI partecipino alla gara con un'impresa di caratura internazionale che abbia patrimonio, risorse, esperienza in gestione di porti e know how.
Spero di essere smentito, ma credo che sia vano sperare che l'amministrazione possa ottenere il porto in concessione dalla Regione saltando la gara.
Vuoi per motivi strettamente giuridici, ma vuoi anche per l'impossibilità per l'ente locale di rinvenire in bilancio le somme necessarie.
E allora? Penso che il Consorzio per i Servizi Portuali, presieduto dal Comune, possa fungere da catalizzatore di tutti gli operatori, di tutti i concessionari portuali e di tutte le energie imprenditoriali algheresi al fine di partecipare alla gara in ATI con un impresa che abbia la forza economica e le capacità per vincere la gara e, soprattutto, gestire il porto magari inserendolo in una rete intercontinentale o anche continentale. Ovviamente dopo aver negoziato la conservazione di spazi analoghi a quelli oggi posseduti, anche se all'interno di una complessiva razionalizzazione. Una gestione imprenditoriale, omogenea e unitaria, che abbia capacità finanziaria per sostenere investimenti cospicui trasformerebbe il porto in un formidabile volano per l'economia del territorio e creerebbe ricchezza e centinaia di posti di lavoro.
Ogni diversa soluzione -come quella vanamente proposta nel 2007 dall'amministrazione regionale- che oggi potrebbe apparire suggestiva e politicamente ed elettoralmente proficua, rischia di creare vane ed effimere illusioni.
Marco Tedde è stato sindaco di Alghero dal 2002 al 2011 e attualmente ricopre il ruolo di capogruppo del Pdl in consiglio comunale.
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