Pulpiti morali e cattedre di moralismo
Quando una civile posizione politica diventa il pretesto per gratuiti insulti personali il rischio è che il dibattito si livelli verso il basso dove l'insulto inevitabilmente porta.
Mario Conoci |
Per questo è sempre meglio non alimentare questo genere di posizioni ed è anzi utile isolarle. Tuttavia credo che una civile replica a quanto scritto da Blečić a seguito di una mia nota in qualità di coordinatore del Pdl sulla questione delle nomine politiche mi sia concessa.
Sulla sostanza della mia posizione prendo atto che Blečić concorda e quindi presumo che si adopererà perché la parte politica di cui egli fa parte si comporti di conseguenza, anche se dalle prime azioni così non sembra.
Quello che è inaccettabile è la posizione moralistico-professorale (o pseudo professorale), per esprimere la quale tenta di nascondersi dietro una cattedra, dalla quale Blečić si erge per insultare e dare lezioni di morale e patenti di moralità in base alle quali decidere persino chi può o non può parlare, basando tutto il suo discorso su ipotesi e senza muovere mezza critica concreta sui fatti.
Sulla sostanza della mia posizione prendo atto che Blečić concorda e quindi presumo che si adopererà perché la parte politica di cui egli fa parte si comporti di conseguenza, anche se dalle prime azioni così non sembra.
Quello che è inaccettabile è la posizione moralistico-professorale (o pseudo professorale), per esprimere la quale tenta di nascondersi dietro una cattedra, dalla quale Blečić si erge per insultare e dare lezioni di morale e patenti di moralità in base alle quali decidere persino chi può o non può parlare, basando tutto il suo discorso su ipotesi e senza muovere mezza critica concreta sui fatti.
Intanto penso che Blečić farebbe bene a presentarsi come uno che fa politica attiva (è uno dei promotori e animatori della lista "C'è un'Alghero migliore"). Tuttavia è sintomatico che si ripari dietro al suo ruolo di ricercatore universitario per esprimere le sue posizioni politiche -cosa comunque usuale da quelle parti- forse nel tentativo di ammantarle di una obiettività che invece gli è del tutto estranea.
Penso che chi fa politica debba assumersi le responsabilità di ciò che fa, sia in termini personali che collettivi. I partiti di centro destra, esercitando la funzione attribuita dai cittadini che li avevano democraticamente votati, hanno indicato sindaco, assessori, presidenti di commissione, commissari e rappresentanti alla guida di enti o società partecipate. Tutti hanno nomi e cognomi, hanno operato con compensi previsti dalla legge, o determinati dall'amministrazione in modo sempre molto contenuto o anche gratuitamente e sono tutti apprezzati professionisti, opinione condivisa a quanto pare anche dal sindaco Lubrano che ne ha portato uno nella sua giunta.
Sono tutte persone per bene, scelte per competenza e capacità (e se questo è falso come dice Blečić ci dica perché e perché oggi sostiene una giunta nella quale siede una persona indicata a suo tempo dal centro destra), sul cui operato si può essere o meno d'accordo ma che meritano rispetto. Il diritto di critica e di dissenso, anche aspro, rispetto alle cose che sono state fatte è legittimo, ciò che non è legittimo è dare giudizi di moralità o addirittura definire marcio chi la pensa diversamente.
Da parte di Blečić invece non esiste il benché minimo accenno di critica alle politiche messe in atto ma solo giudizi espressi con un moralismo d'accatto tipico della della peggior sinistra, quella sinistra che fa della doppia morale la sua ragion d'essere. E infatti, se si va a guardare nel concreto, si vede come la forza politica di Blečić ha partecipato, come direbbe lui, alla "spartizione" degli assessorati esprimendo un assessore che prenderà anche una indennità esattamente come un assessore di centro destra. Insomma tutto come prima, con buona pace di Blečić.
Ma ai cittadini interessa se la città quest'estate era più pulita, più ordinata, più rispettosa di tutti, se la nuova amministrazione manterrà gli impegni e attuerà il proprio programma, queste sono le cose sulle quali un confronto civile e rispettoso dovrebbe avvenire. Io non credo sia possibile esprimere per ora un giudizio sulle cose che ancora la nuova amministrazione non è riuscita o non ha potuto fare, credo però sia legittimo farlo su ciò che invece ha fatto e su questo continuerò a esprimere il mio punto di vista, con il rispetto che è dovuto ad ognuno e nella speranza, credo vana, di non essere insultato né come persona né come parte politica.
Il moralismo è il peggior sotto prodotto della incapacità a confrontarsi sulle cose concrete oltre che una comoda scorciatoia verso la irresponsabilità. In questi casi, mi si conceda la battuta, la cura migliore è una buona dose di lassativo anti moralismo.
Mario Conoci è coordinatore cittadino del Pdl
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