Rudas: «E.on restituisca la spiaggia»
Per i sindacati i gruppi 1 e 2 di Fiume Santo vanno demoliti, non riammodernati.
«La posizione di Cgil, Cisl e Uil territoriali sul futuro della termocentrale di Fiume Santo rimane immutata: la multinazionale E.On deve rispettare gli impegni assunti e sottoscritti con le istituzioni. Ovvero non già l'ammodernamento dei gruppi 1 e 2, ma la loro demolizione con la contestuale realizzazione del gruppo 5». Lo sostiene il segretario generale della Cgil territoriale, Antonio Rudas.
«Lo abbiamo rivendicato e ribadito in tutte le occasioni, compreso l'ultimo incontro tenutosi a Cagliari con il presidente della Regione lo scorso 26 luglio, durante la manifestazione sotto il palazzo del Consiglio regionale – prosegue Rudas -. Bisogna fare molta attenzione a non dividersi, cercando scorciatoie o mediazioni al ribasso con la società, che peraltro ha già manifestato la sua disponibilità in tal senso. Il primo e secondo gruppo sono obsoleti e vanno semplicemente abbattuti» .
«Lo abbiamo rivendicato e ribadito in tutte le occasioni, compreso l'ultimo incontro tenutosi a Cagliari con il presidente della Regione lo scorso 26 luglio, durante la manifestazione sotto il palazzo del Consiglio regionale – prosegue Rudas -. Bisogna fare molta attenzione a non dividersi, cercando scorciatoie o mediazioni al ribasso con la società, che peraltro ha già manifestato la sua disponibilità in tal senso. Il primo e secondo gruppo sono obsoleti e vanno semplicemente abbattuti» .
«E.On deve restituire al territorio una porzione importante della spiaggia di Fiume Santo, e con la realizzazione del quinto impianto a carbone rendere più efficienti le produzioni abbassando la soglia di impatto ambientale. L'investimento va realizzato immediatamente – conclude il segretario Cgil - e non sono accettabili esuberi di personale nell'indotto. I lavori per la demolizione del vecchio e la contestuale realizzazione del nuovo comportano, anzi, l'impiego di nuove maestranze».
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