Sul caro mensa primi veleni tra maggioranza e opposizione
Pasti più salati tra le mense scolastiche di Alghero. Con la partenza del nuovo anno didattico entra in vigore il tariffario deciso a febbraio sotto il governo commissariale che prevede aumenti a carico delle famiglie per sopperire ai maggiori costi del servizio.
Di fronte alla protesta dei genitori di alunni di scuole materne ed elementari, a maggio, il prezziario al rialzo era stato congelato da un nuovo provvedimento che di fatto rispediva la patata bollente alla futura amministrazione.
Il bilancio approvato in fretta e furia, ai primi di agosto, dalla giunta Lubrano conferma le quote più care per i buoni pasto. Ma c’è piena volontà di rivedere questa decisione.
La maggioranza, su proposta condivisa con l’assessore ai Servizi sociali Romina Caula, ha già presentato un emendamento per evitare la stangata sulle famiglie. I capigruppo di centro sinistra pensano di coprire il costo maggiorato del servizio con ottantamila euro derivanti da un recupero Iva. Una soluzione tampone in attesa di mettere a punto una strategia per finanziare le mense scolastiche senza incidere più di tanto sulle tasche dei contribuenti.
La maggioranza, su proposta condivisa con l’assessore ai Servizi sociali Romina Caula, ha già presentato un emendamento per evitare la stangata sulle famiglie. I capigruppo di centro sinistra pensano di coprire il costo maggiorato del servizio con ottantamila euro derivanti da un recupero Iva. Una soluzione tampone in attesa di mettere a punto una strategia per finanziare le mense scolastiche senza incidere più di tanto sulle tasche dei contribuenti.
Un’altra strada l’ha proposta Michele Pais. L’ex assessore alle finanze, oggi consigliere comunale del Pdl, ha presentato un emendamento al bilancio per azzerare gli aumenti dei buoni pasto tagliando le indennità di sindaco, assessori e consiglieri comunali.
In pratica dando una forbiciata del 20 per cento allo stipendio del primo cittadino, che percepisce mensilmente 5600 euro lordi, dei componenti di giunta (2500 euro lordi) e ai gettoni di presenza dei consiglieri (100 euro) nel giro di sei mesi, secondo il conteggio di Pais, si potrebbe mettere da parte un tesoretto di circa 100mila euro da utilizzare per coprire gli aumenti del servizio mensa, lasciando in pace le tasche dei cittadini. «Non voglio cadere nella spirale della demagogia – specifica Pais – questa potrebbe essere una bella risposta della politica in un momento di profonda crisi». Ma è già polemica.
In pratica dando una forbiciata del 20 per cento allo stipendio del primo cittadino, che percepisce mensilmente 5600 euro lordi, dei componenti di giunta (2500 euro lordi) e ai gettoni di presenza dei consiglieri (100 euro) nel giro di sei mesi, secondo il conteggio di Pais, si potrebbe mettere da parte un tesoretto di circa 100mila euro da utilizzare per coprire gli aumenti del servizio mensa, lasciando in pace le tasche dei cittadini. «Non voglio cadere nella spirale della demagogia – specifica Pais – questa potrebbe essere una bella risposta della politica in un momento di profonda crisi». Ma è già polemica.
«Certo che è pura demagogia», attacca il consigliere Valdo Di Nolfo (Alguerosa) che annuncia un contro-emendamento: «Chiederò a Pais e a Marco Tedde che restituiscano di tasca loro i 400mila euro spesi in 10 anni per pagare l’affitto di locali privati, non idonei per un asilo che poteva essere ospitato in altre strutture».
Anche per Matteo Tedde (Pd) quella di Pais è una proposta che punta solo a ingraziarsi la benevolenza della gente: «Avrebbe potuto fare questi tagli da assessore alle Finanze. E poi queste soluzioni vanno bene per parlamentari o consiglieri regionali, non certo per assessori che percepiscono 1400 euro netti e magari hanno preso un’aspettativa dal loro lavoro».
Articolo correlato:
Anche per Matteo Tedde (Pd) quella di Pais è una proposta che punta solo a ingraziarsi la benevolenza della gente: «Avrebbe potuto fare questi tagli da assessore alle Finanze. E poi queste soluzioni vanno bene per parlamentari o consiglieri regionali, non certo per assessori che percepiscono 1400 euro netti e magari hanno preso un’aspettativa dal loro lavoro».
Articolo correlato:
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti