Tensione in aeroporto: lavoratori in sciopero
Aereo Ryanair in pista |
Uil e Ugl Trasporti infatti hanno proclamato uno sciopero, dalle 10 alle 14, del personale in servizio presso lo scalo.
Si preannunciano quattro ore di disagi quindi nella mattinata del 7 settembre.
Le sigle sindacali puntano il dito contro l’azienda, rea, a loro dire, di non aver rispettato completamente i patti sottoscritti il 30 settembre 2010 e lo scorso 21 maggio, in cui venivano fissate alcune regole, in particolare sulla modalità di stabilizzazione degli stagionali e sull’organizzazione dei turni di lavoro.
Sogeaal avrebbe dovuto presentare una graduatoria dei precari storici da cui attingere per eventuali assunzioni. Una lista che, a quanto segnalano le organizzazioni sindacali, non si è mai vista. Ma a fomentare un clima di forte tensione tra l’azienda e parte del personale sono state altre decisioni. Come quella di esternalizzare il controllo di alcuni varchi doganali, un servizio che precedentemente veniva svolto da addetti alla security interni.
Sarebbero stati quindi «esclusi dalla chiamata stagionale un gruppo di lavoratori per note di demerito discrezionali ed ingiuste», denunciano Leonardo Canu e Carlo Ibba, rappresenti della Uilt Uil e Stefano Chiodino e Maurizio Muretti, di Ugl Trasporti. I delegati provinciali e aziendali contestano alla dirigenza della società aeroportuale «di non aver garantito la pubblicazione dei turni e dei riposi settimanali del personale con congruo anticipo e per aver modificato unilateralmente il numero dei riposi mensili», e poi ancora di «aver preteso un demansionamento diffuso tra il personale di piazzale che ha generato una serie di proteste legittime dei lavoratori sfociate in contenziosi e proposte di sanzioni disciplinari».
Le due sigle accusano inoltre la dirigenza Sogeaal di «continuare imperterrita ad assumere iniziative unilaterali e ad alimentare il preoccupante clima di tensione. La direzione sostiene pubblicamente, di operare in regime di trasparenza e coerenza, nel rispetto di regole, norme e intese sindacali, sottoscritti tra le parti, mentre di fatto applica gli accordi esclusivamente nelle parti di propria convenienza, contravvenendo alle più elementari norme, di corrette relazioni con i sindacati».
Le sigle sindacali puntano il dito contro l’azienda, rea, a loro dire, di non aver rispettato completamente i patti sottoscritti il 30 settembre 2010 e lo scorso 21 maggio, in cui venivano fissate alcune regole, in particolare sulla modalità di stabilizzazione degli stagionali e sull’organizzazione dei turni di lavoro.
Sogeaal avrebbe dovuto presentare una graduatoria dei precari storici da cui attingere per eventuali assunzioni. Una lista che, a quanto segnalano le organizzazioni sindacali, non si è mai vista. Ma a fomentare un clima di forte tensione tra l’azienda e parte del personale sono state altre decisioni. Come quella di esternalizzare il controllo di alcuni varchi doganali, un servizio che precedentemente veniva svolto da addetti alla security interni.
Sarebbero stati quindi «esclusi dalla chiamata stagionale un gruppo di lavoratori per note di demerito discrezionali ed ingiuste», denunciano Leonardo Canu e Carlo Ibba, rappresenti della Uilt Uil e Stefano Chiodino e Maurizio Muretti, di Ugl Trasporti. I delegati provinciali e aziendali contestano alla dirigenza della società aeroportuale «di non aver garantito la pubblicazione dei turni e dei riposi settimanali del personale con congruo anticipo e per aver modificato unilateralmente il numero dei riposi mensili», e poi ancora di «aver preteso un demansionamento diffuso tra il personale di piazzale che ha generato una serie di proteste legittime dei lavoratori sfociate in contenziosi e proposte di sanzioni disciplinari».
Le due sigle accusano inoltre la dirigenza Sogeaal di «continuare imperterrita ad assumere iniziative unilaterali e ad alimentare il preoccupante clima di tensione. La direzione sostiene pubblicamente, di operare in regime di trasparenza e coerenza, nel rispetto di regole, norme e intese sindacali, sottoscritti tra le parti, mentre di fatto applica gli accordi esclusivamente nelle parti di propria convenienza, contravvenendo alle più elementari norme, di corrette relazioni con i sindacati».
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