Un compito immane
Carbosulcis, Alcoa, Vinyls, ed ora Ottana: la Sardegna dismette le ultime attività industriali.
Enrico Muttoni, dottore in Chimica, è entrato in un laboratorio di analisi a 15 anni e ne è uscito a 60, dopo averne cambiati parecchi. Ora è pensionato e nonno, ma approfitta del suo stato per navigare sulla rete.
Enrico Muttoni |
Lo scenario è desolante, con i lavoratori "in lotta" , i sindacati "pronti a trattare", e il governo che si "adopera".
In realtà, nessuno ha un'idea, neppure vaga, su come uscire da una situazione che è il risultato di trenta, forse quarant'anni di malgoverno nazionale e locale. E si comportano, lavoratori, sindacati e governo, come i bambini che imparano ad andare in bicicletta. E cadono, perchè anzichè guardare lontano, guardano la ruota davanti. Ovvero vanno in cerca di un investitore, sempre straniero, che mostri un qualche interesse alle aziende.
L'investitore, che scoperta, guarda sempre ed unicamente al proprio, se non ha una controparte valida a moderarne gli appetiti, che faccia subito capire di non essere in vendita al primo imbonitore che arriva dal mare e che mostri di tenerlo sotto controllo..
Sarebbe dunque auspicabile che tutta la classe politica e sindacale prenda atto di questo colossale fallimento; del quale in misura quantomeno non trascurabile è stata protagonista. Si facciano da parte in modo definitivo (pardon, irrevocabile) tutti gli eletti con più di due legislature alle spalle. E lascino spazio ad una nuova generazione, che abbia obiettivi non immediati ma che costruisca il futuro. È possibile? Certo. È probabile Purtroppo no.
Sarebbe dunque auspicabile che tutta la classe politica e sindacale prenda atto di questo colossale fallimento; del quale in misura quantomeno non trascurabile è stata protagonista. Si facciano da parte in modo definitivo (pardon, irrevocabile) tutti gli eletti con più di due legislature alle spalle. E lascino spazio ad una nuova generazione, che abbia obiettivi non immediati ma che costruisca il futuro. È possibile? Certo. È probabile Purtroppo no.
Una nuova classe politica che dia a questa demoralizzata regione pochi ma stabili indirizzi: il blocco dell'esportazione delle materie prime, la cessazione del saccheggio del territorio, l'inamovibilità degli impianti pagati dal pubblico, l'ammodernamento delle infrastrutture, il controllo della continuità territoriale, l'autosufficienza nel bilancio alimentare e la promozione e la difesa delle attività produttive locale. Non ho elencato il turismo, in quanto esso esiste in funzione del benessere generale: deve perciò essere incentivato, ma ricordando che non si può vivere di solo turismo, per quanto importante.
I sindacati, oltre a tutelare i lavoratori nell'immediato, dovrebbero introdurre riforme epocali, quali il tempo parziale obbligatorio se richiesto dal dipendente, lo stipendio annuo diviso per dodici mensilità (come avviene nel resto d'Europa), l'introduzione, nei molti casi in cui è possibile, del telelavoro. Poi, si facciano parte diligente e si acculturino tecnicamente e facciano divulgazione.
I sindacati, oltre a tutelare i lavoratori nell'immediato, dovrebbero introdurre riforme epocali, quali il tempo parziale obbligatorio se richiesto dal dipendente, lo stipendio annuo diviso per dodici mensilità (come avviene nel resto d'Europa), l'introduzione, nei molti casi in cui è possibile, del telelavoro. Poi, si facciano parte diligente e si acculturino tecnicamente e facciano divulgazione.
Troppe volte ho visto lavoratori non avere un'idea sulle materie prime che lavoravano, a quali mercati fossero destinati i prodotti, il valore degli stessi, con chi fossero in concorrenza. Ed accettare, senza approfondire, concetti dal nome troppo vago come, ad esempio, sviluppo sostenibile, chimica verde, energia alternativa.
È un compito immane. C'è da sperare che venga compreso e accettato pacificamente, e attuato.
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