Un esposto spegne la musica al porto
Privati hanno presentato richiesta di accesso agli atti per l'uso del suolo pubblico. In rivolta i gestori dei locali: «Lasciateci lavorare».
Mar de Plata |
La guerra dei decibel non si placa nemmeno a stagione finita.
Un esposto ha fatto calare il silenzio sabato scorso al Mar de Plata. Saltato lo show nel chiosco-bar sulla passeggiata Barcellona.
«Ho preferito evitare lo spettacolo», spiega uno dei soci Michele Pensè che sventola in mano l’ennesimo foglio notificato dal Comune.
«Un altro accesso agli atti – dice – questa volta si stanno attaccando all’uso del suolo pubblico». A firmare la richiesta sono quattro cittadini che abitano nei paraggi, stanchi di subire musica fino a tarda notte.
Tra loro c’è anche il responsabile della sezione algherese del Wwf Carmelo Spada, protagonista di una battaglia contro l’inquinamento acustico. «Ma allora che ci dicano cosa dobbiamo fare in questa città per lavorare», protesta il gestore del locale.
Durante l’estate il bar ha superato indenne una decina di ispezioni da parte di tutte le forze dell’ordine. «Hanno controllato i nostri documenti, le autorizzazioni e abbiamo dimostrato di essere sempre in regola – si difende – e abbiamo sempre rispettato la regola di cessare la musica all’una».
Durante l’estate il bar ha superato indenne una decina di ispezioni da parte di tutte le forze dell’ordine. «Hanno controllato i nostri documenti, le autorizzazioni e abbiamo dimostrato di essere sempre in regola – si difende – e abbiamo sempre rispettato la regola di cessare la musica all’una».
La stagione, a sentire l’esercente, è stata un fallimento, con crolli che oscillano tra il 40 e il 70 per cento. Le uniche serate in cui c’è stato movimento sono quelle in cui c’erano concerti che hanno portato avventori tra i tavolini, ma anche tanti spettatori accomodati sulle panchine del lungomare, attirati dalla possibilità di ascoltare musica dal vivo a costo zero.
«Abbiamo cercato di rendere anche un servizio per la collettività – confida Pensè – cos’altro possiamo fare per smuovere questa crisi? Nonostante l’impegno al termine della stagione riusciremo giusto a coprire le spese vive». A cominciare dal personale. In piena stagione sette lavoratori, poi ci sono i costi Siae, per i musicisti e le bollette. Soltanto di servizio idrico arrivano all’anno fatture da settemila euro. E ora si va incontro a un inverno che si preannuncia grigio: «A differenza di tanti altri noi teniamo aperto il bar tutto l’anno».
Sabato 29 settembre, in occasione dei festeggiamenti per il patrono san Michele, il Mar de Plata ha organizzato un altro concerto. Protagonista ancora una volta il cantante Enzo Mugoni. «Abbiamo tutte le autorizzazioni dal Comune – chiude Pensè – vogliamo solo creare un’occasione di intrattenimento per i nostro clienti e per tutta la città».
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