Una puntura contro l'incontinenza urinaria
Equipe Urologia |
Tra le patologie pelviche, l’incontinenza urinaria è in progressiva crescita e interessa anche in Sardegna un’ampia popolazione di pazienti sia uomini, spesso quelli operati di tumore alla prostata, che donne.
«E' un problema che ha una rilevanza sociale importante - ricorda Tedde - ancora in parte sommersa per la scarsa propensione delle persone a rivelarlo al medico di famiglia, spesso timorose e non informate sulle nuove soluzioni oggi disponibili. Per questo abbiamo accolto con estrema soddisfazione l’invito ad organizzare questo corso».
«La diagnosi dell’incontinenza urinaria si fa attraverso un colloquio e una visita medica specialistica dai quali spesso emerge la necessità di eseguire degli esami», spiega Francesco Guillot, urologo referente dell’ambulatorio di Urodinamica dell’ospedale civile di Alghero, l’unico centro urologico per la diagnosi dell’incontinenza urinaria maschile e femminile nel nord Sardegna.
Secondo Guillot, una volta eseguita una diagnosi accurata, la quasi totalità dei pazienti viene sottoposto ad una terapia riabilitativa. In caso di insuccesso di quest’ultima o di successo parziale, al paziente viene proposto l’intervento chirurgico meno invasivo adatto al caso, secondo le direttive internazionali.
«La riabilitazione ha un duplice effetto - spiega Pietro Saba, urologo responsabile e chirurgo operatore del corso appena concluso - sia quello curativo che quello di mantenere attivo ed attivabile quel muscolo, lo sfintere uretrale, responsabile del controllo della nostra vescica. In base allo stato dello sfintere ed ad altri parametri si individua la terapia “su misura” per il paziente».
«La riabilitazione ha un duplice effetto - spiega Pietro Saba, urologo responsabile e chirurgo operatore del corso appena concluso - sia quello curativo che quello di mantenere attivo ed attivabile quel muscolo, lo sfintere uretrale, responsabile del controllo della nostra vescica. In base allo stato dello sfintere ed ad altri parametri si individua la terapia “su misura” per il paziente».
Questo tipo di operazione chirurgica dell’incontinenza urinaria consiste nell’eseguire, attraverso una microtelecamera, una iniezione di una soluzione di acido ialuronico e destranomero all’interno dell’uretra creando dei rigonfiamenti a dimensione di una bacca che permettono alla muscolatura presente di sigillare al meglio il canale urinario durante le perdite. Questa soluzione aumenterà di consistenza in circa 30 giorni, garantendo un effetto duraturo.
«L’intervento dura 10 minuti circa e viene eseguito in sala operatoria in sedazione, come un sonno profondo», spiega Giuseppe Liperi, responsabile del Servizio di Anestesia dell’ospedale. Una volta in reparto il paziente viene dimesso nel pomeriggio stesso, in regime di Day Surgery a cui seguiranno controlli ravvicinati per circa sei mesi. Unica raccomandazione per i trattati con questa tecnica è l’esclusione per un mese dall’utilizzo di sedili o sellini che potrebbero deformare i rigonfiamenti effettuati.
«In questi anni - conclude Angelo Tedde - il bilancio dell’Unità Operativa di Urologia di Alghero può considerarsi assolutamente positivo. Nonostante i continui tagli alla sanità, grazie alla sensibilità della direzione aziendale della Asl n.1 sempre attenta alle nostre esigenze, riusciamo ad ottenere e proporre all’utenza una offerta specialistica e chirurgica sempre all’avanguardia e di ottima qualità».
Tra le prestazioni offerte dall’Unità Operativa di Urologia di Alghero si ricorda la brachiterapia per il tumore della prostata, la litotrissia extracorporea, il servizio di Urodinamica e di Riabilitazione pelvi-perineale, e l’imminente arrivo del laser per la cura dei tumori delle vie urinarie e per la calcolosi urinaria.
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