Architettura senza casa: fissato l'incontro con l'amministrazione
Dopo l'intervento del direttore del Dipartimento, Arnaldo Cecchini, qualcosa si muove in municipio.
Ex asilo Sella, sede di Architettura |
La lettera del responsabile dei corsi di Architettura, Urbanistica e Design ha prodotto un primo risultato: un incontro con il sindaco Stefano Lubrano, gli assessori Alma Cardi e Massimo Canu, fissato per martedì prossimo, alle 15.
Lunedì, alle 10, invece Cecchini parlerà con la presidente della Commissione consiliare competente Natacha Lampis.
«Ad alcune osservazioni avanzate - scrive Cecchini nel suo blog- mi sento di rispondere che - a mio avviso - ad Alghero servono spazi importanti per attività culturali ed eventi nelle aree centrali: un'aula magna - auditorium al Santa Chiara, una sala proiezioni, delle aule per incontri sarebbero strategici; potrebbero dare all'Università, al Comune, alle associazioni culturali e agli operatori spazi che migliorino, e di molto, l'offerta culturale per cittadini e ospiti».
Nel forum del quotidiano La Voce di Alghero qualche lettore ha proposto l'utilizzo per questa finalità del centro congressuale di Maria Pia: «Il palazzo dei congressi è un'altra cosa - risponde il direttore di Architettura - è una macchina complessa che - a mio avviso - non funzionerà mai. Ma questo è un altro discorso».
Ma i problemi non sono limitati alla disponibilità di un auditorium: «Magari! - dice Cecchini - Ma l'auditorium è in qualche modo un compendio e un simbolo. Mi sono vergognato perché alle nostre 120 matricole e ai nostri 30 studenti Erasmus ospiti non abbiamo potuto offrire uno spazio abbastanza capiente per accoglierli e salutarli, molti si sono accalcati alle finestre, altri se ne sono dovuti andare. Mai più. Lo ripeto: mai più».
Ma i problemi non sono limitati alla disponibilità di un auditorium: «Magari! - dice Cecchini - Ma l'auditorium è in qualche modo un compendio e un simbolo. Mi sono vergognato perché alle nostre 120 matricole e ai nostri 30 studenti Erasmus ospiti non abbiamo potuto offrire uno spazio abbastanza capiente per accoglierli e salutarli, molti si sono accalcati alle finestre, altri se ne sono dovuti andare. Mai più. Lo ripeto: mai più».
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