Le opportunità del centro intermodale
La sospensione del bando per lo studio di fattibilità del centro intermodale di Alghero può essere un segnale che finalmente qualcosa nella mente degli amministratori si sta muovendo.
Alessio Sanna |
La stampa locale offre ancora una volta uno spunto di riflessione sul tema dei trasporti. La sospensione del bando per lo studio di fattibilità del centro intermodale di Alghero può essere un segnale che finalmente qualcosa nella mente degli amministratori si sta muovendo.
Certo, l’auspicio è che non si stia rimandando alle calende greche un progetto importante per la città e il territorio (come ho già espresso qualche tempo fa in un altro mio intervento). Il problema sollevato dall'assessore provinciale (nonché consigliere comunale) Daga è poi una questione che merita attenzione e ascolto.
Creare un coordinamento in materia di trasporti tra i vari comuni del territorio è infatti un’esigenza sempre più urgente, della quale, a dire la verità, in passato non se ne è mai sentita (sbagliando) la necessità o, se si è sentita, ben poco è stato fatto.
È arrivato – secondo me – il momento di iniziare quindi un percorso organico di pianificazione a livello sovra-comunale, che includa trasporti su ferro, trasporti urbani, suburbani ed extraurbani su gomma e collegamenti con porti e aeroporti. Un buon punto di partenza potrebbe essere il piano provinciale dei trasporti (ad esempio quello della Provincia di Sassari), esteso ai territori che confluiscono su determinate zone che non necessariamente si devono trovare nella stessa provincia (o ciò che ne rimarrà dopo la riorganizzazione delle circoscrizioni provinciali).
Certo è che quel piano va ampliato e approfondito, perché in un’ottica di pianificazione gli studi devono essere fatti in maniera completa per tutto il territorio che si decide di analizzare, senza lasciare al caso o al futuro eventuali pezzi importanti di territorio.
Sarebbe necessario quindi un organismo che si occupi di fare da “centro di ascolto” delle varie istanze ed esigenze: il modello è quello dell’istituzione di una Agenzia per la Mobilità che, gestita da personale qualificato (meglio se un consorzio tra Comuni), metta insieme amministratori territoriali, aziende di trasporto pubblico, società di gestione aeroportuali, autorità portuali ed eventuali altri soggetti quali comitati di pendolari, comitati di quartiere, ma anche semplici cittadini.
Ovviamente il compito difficile sarebbe trovare la sintesi tra esigenze e risorse, ma tale compito, se svolto da personale competente, non dovrebbe essere impossibile, e lamentele e proteste fanno parte del “gioco”. Certo è che in tema di trasporti (come in altri settori) certe decisioni devono essere prese “d’autorità” da personale qualificato dato che spesso un tema come questo è poco conosciuto dall'opinione pubblica (non per demerito, ma per oggettiva impossibilità a conoscerlo, specialmente in una regione dove proprio i trasporti non brillano per quantità e qualità).
È ancor più vero poi che non bisogna chiudersi senza ascoltare i pareri e idee di chi magari di quei servizi ne usufruisce. Con la dovuta comunicazione (soprattutto – ma non solo – tramite web) si potrebbero poi rendere fruibili in maniera semplice e immediata progetti e documenti, ottenendo un duplice risultato: informare i cittadini di ciò che sta succedendo intorno a loro e offrire spunti di riflessioni più o meno personali, stimolando, perché no, discussioni e proposte di miglioramento e/o approfondimento. Spesso un disegno, una tabella, un progetto parlano più di mille parole.
Con la presenza di un’agenzia per la mobilità le aziende di trasporto, pur mantenendo voce in capitolo, vedrebbero il loro compito ridimensionato al semplice esercizio, potendosi magari concentrare di più sulla qualità del servizio e delle informazioni alla clientela, solo per citare alcuni aspetti.
La chiusura dei territori in sé stessi porta alla distruzione e all'impoverimento degli stessi, e Alghero dal canto suo potrebbe una buona volta proporsi, insieme alle altre realtà importanti dell’Isola, quale coordinatrice di progetti territoriali (e non come Cenerentola). Ne guadagnerebbero in primo luogo i cittadini ma anche la credibilità delle istituzioni, verso le quali i sentimenti percepiti non sono di certo i migliori.
Alessio Sanna, algherese, è dal 2011 dottore magistrale in ingegneria delle telecomunicazioni. Opera a Torino nel settore dell'ICT e si occupa nel tempo libero di trasporto pubblico. È socio operativo e restauratore dell'Associazione Torinese Tram Storici.
Alessio Sanna, algherese, è dal 2011 dottore magistrale in ingegneria delle telecomunicazioni. Opera a Torino nel settore dell'ICT e si occupa nel tempo libero di trasporto pubblico. È socio operativo e restauratore dell'Associazione Torinese Tram Storici.
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