«Andiamo via da Meta ma salvate il progetto»
Dietrofront del Cda della Fondazione, all'indomani dell'approvazione del bilancio. Appello al primo cittadino perché non venga affossata l'idea.
Questa mattina il presidente di Meta Andrea Delogu e gli altri consiglieri Andrea Interlandi e Stefano Visconti hanno annunciato pubblicamente la volontà di rassegnare le dimissioni dalla società che gestisce eventi culturali e turistici.
Un passo indietro che Delogu aveva già fatto lo scorso 27 giugno, ma ha continuato a gestire l'incarico perché, appena iniziato il mandato della nuova amministrazione di centro sinistra, non era stato individuato ancora un successore.
«Lubrano mi aveva chiesto di rimanere, ma sono stati mesi fermi, senza un progetto - ha detto Delogu - quindi, dopo aver approvato il bilancio consuntivo 2011 con un avanzo di 42 mila euro è arrivato il momento di lasciare campo libero in modo che la nuova amministrazione possa scegliere il futuro di Meta».
Un progetto valido, continua a ribadire, che spera non venga affossato: «Pensiamo che la causa del rallentamento dell'attività di Meta possa essere dovuta alla nostra presenza, forse perchè qualcuno crede che siamo espressione di una certa parte politica - ha detto Delogu - non è così. La Fondazione Meta non è nata dalla politica, ma dal lavoro degli uffici comunali. Noi ci tiriamo indietro ma chiediamo a Lubrano cosa vuole fare della Fondazione. Che idee ha, perché ancora non si è capito».
In una nota la fondazione precisa che «le dimissioni del CdA non risultano né protocollate né formalizzate, per cui non vi sarà alcun vuoto amministrativo ma, al contrario, la posizione dei componenti del CdA è volta a garantire il regolare passaggio di consegna, continuando lo svolgimento delle proprie attività, nella continuazione del dialogo costruttivo e del confronto in essere con l’amministrazione comunale».
«L’auspicio è che il progetto Fondazione possa continuare ad essere uno strumento importante per la città - prosegue la nota - e che Meta possa perseguire l’obiettivo di essere l’elemento di raccordo tra pubblico e privato per garantire la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e turistico della città».
A sin Delogu e destra Visconti |
Un passo indietro che Delogu aveva già fatto lo scorso 27 giugno, ma ha continuato a gestire l'incarico perché, appena iniziato il mandato della nuova amministrazione di centro sinistra, non era stato individuato ancora un successore.
«Lubrano mi aveva chiesto di rimanere, ma sono stati mesi fermi, senza un progetto - ha detto Delogu - quindi, dopo aver approvato il bilancio consuntivo 2011 con un avanzo di 42 mila euro è arrivato il momento di lasciare campo libero in modo che la nuova amministrazione possa scegliere il futuro di Meta».
Un progetto valido, continua a ribadire, che spera non venga affossato: «Pensiamo che la causa del rallentamento dell'attività di Meta possa essere dovuta alla nostra presenza, forse perchè qualcuno crede che siamo espressione di una certa parte politica - ha detto Delogu - non è così. La Fondazione Meta non è nata dalla politica, ma dal lavoro degli uffici comunali. Noi ci tiriamo indietro ma chiediamo a Lubrano cosa vuole fare della Fondazione. Che idee ha, perché ancora non si è capito».
In una nota la fondazione precisa che «le dimissioni del CdA non risultano né protocollate né formalizzate, per cui non vi sarà alcun vuoto amministrativo ma, al contrario, la posizione dei componenti del CdA è volta a garantire il regolare passaggio di consegna, continuando lo svolgimento delle proprie attività, nella continuazione del dialogo costruttivo e del confronto in essere con l’amministrazione comunale».
«L’auspicio è che il progetto Fondazione possa continuare ad essere uno strumento importante per la città - prosegue la nota - e che Meta possa perseguire l’obiettivo di essere l’elemento di raccordo tra pubblico e privato per garantire la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e turistico della città».
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