Nessun intervento sull'arenile
“Effetto farfalla” è una metafora assai diffusa.
È una locuzione che racchiude in sé la nozione tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos.
L'idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali, nel lungo periodo producano grandi variazioni di sistema.
In base alla teoria del caos, il battito di una farfalla potrebbe provocare un uragano dall'altra parte del mondo: basta aspettare un tempo abbastanza lungo per poter osservare il fenomeno.
La metafora della farfalla può servire a metterci in guardia sugli effetti che un’opera perenne come una piattaforma in legno e cemento, può avere sull’ecosistema costiero.
Gli effetti ambientali dell’intervento non sono facilmente descrivibili, né quantificabili, perché dipendono da una quantità di variabili, ma l’esperienza e la teoria insegna che l’intervento non può essere privo di conseguenze.
Gli architetti progettisti peccano spesso di vanità. Sono tentati di lasciare un segno inconfondibile di forte impatto visivo sulle opere che realizzano.
La nostra opinione è che nessun intervento perenne, stella o piattaforma, deve essere realizzato sulla sabbia. La bella passeggiata Barcellona può essere conclusa con il racconto della passeggiata stessa, realizzato su una struttura di pannelli che illustrano le caratteristiche della rambla, i materiali locali utilizzati, basalto, trachite e calcare come narrazione del territorio, la funzione della strada cerniera tra la città e il mare. Il racconto non può che aggiungere valore e prestigio all’opera stessa.
Le motivazioni della nostra opinione sono di tipo ambientale ed economico. Modificare l’integrità della spiaggia, artificializzare il litorale è sempre pericoloso. I sistemi sabbiosi sono ambienti fragili, entità vive e in movimento. Si muovono. Si devono toccare il meno possibile. Qualsiasi trasformazione dei sedimenti realizzato in maniera perenne, interrompe il movimento naturale delle sabbie. Una piattaforma sul mare ha poi lo stesso impatto di un molo. Altera l’andamento delle correnti e dei flussi sedimentari. Per i moli è richiesta la Valutazione d’Impatto Ambientale e si devono costruire solo a seguito di accurati studi sull’intero sistema del golfo.
Le motivazioni economiche del nostro diniego sono altrettanto significative. Il valore di un metro quadrato di spiaggia ha un valore assai più alto di qualunque metro quadro in legno o cemento, anche se inserito in un’opera di validità estetica. La sabbia, bianca e di natura calcarea, formatasi in migliaia di anni, tra le più belle e rare del mondo, è uno dei maggiori punti di forza per l’attrattività del nostro territorio. La spiaggia su cui si vorrebbe realizzare l’intervento è poi particolarmente fortunata.
Negli ultimi anni ha beneficiato dei movimenti di sabbia conseguenti al posizionamento delle barriere frangiflutto.
I sedimenti hanno gradualmente abbandonato il litorale del Mariposa confluendo verso sud e accumulandosi sulla spiaggia di San Giovanni. Il valore economico di quella spiaggia è dato dall’essere un potente attrattore turistico e la principale meta dei residenti per i bagni di mare.
Un bravo economista potrebbe anche quantificare il valore in termini monetari, ma non c’è dubbio che l’intervento più saggio è quello di tutelare al meglio l’integrità della spiaggia.
Luciano Deriu è segretario regionale di Legambiente
Seconda stella (a sinistra): questo è il cammino. Leggi i quesiti |
Luciano Deriu |
L'idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali, nel lungo periodo producano grandi variazioni di sistema.
In base alla teoria del caos, il battito di una farfalla potrebbe provocare un uragano dall'altra parte del mondo: basta aspettare un tempo abbastanza lungo per poter osservare il fenomeno.
La metafora della farfalla può servire a metterci in guardia sugli effetti che un’opera perenne come una piattaforma in legno e cemento, può avere sull’ecosistema costiero.
Gli effetti ambientali dell’intervento non sono facilmente descrivibili, né quantificabili, perché dipendono da una quantità di variabili, ma l’esperienza e la teoria insegna che l’intervento non può essere privo di conseguenze.
Gli architetti progettisti peccano spesso di vanità. Sono tentati di lasciare un segno inconfondibile di forte impatto visivo sulle opere che realizzano.
La nostra opinione è che nessun intervento perenne, stella o piattaforma, deve essere realizzato sulla sabbia. La bella passeggiata Barcellona può essere conclusa con il racconto della passeggiata stessa, realizzato su una struttura di pannelli che illustrano le caratteristiche della rambla, i materiali locali utilizzati, basalto, trachite e calcare come narrazione del territorio, la funzione della strada cerniera tra la città e il mare. Il racconto non può che aggiungere valore e prestigio all’opera stessa.
Le motivazioni della nostra opinione sono di tipo ambientale ed economico. Modificare l’integrità della spiaggia, artificializzare il litorale è sempre pericoloso. I sistemi sabbiosi sono ambienti fragili, entità vive e in movimento. Si muovono. Si devono toccare il meno possibile. Qualsiasi trasformazione dei sedimenti realizzato in maniera perenne, interrompe il movimento naturale delle sabbie. Una piattaforma sul mare ha poi lo stesso impatto di un molo. Altera l’andamento delle correnti e dei flussi sedimentari. Per i moli è richiesta la Valutazione d’Impatto Ambientale e si devono costruire solo a seguito di accurati studi sull’intero sistema del golfo.
Le motivazioni economiche del nostro diniego sono altrettanto significative. Il valore di un metro quadrato di spiaggia ha un valore assai più alto di qualunque metro quadro in legno o cemento, anche se inserito in un’opera di validità estetica. La sabbia, bianca e di natura calcarea, formatasi in migliaia di anni, tra le più belle e rare del mondo, è uno dei maggiori punti di forza per l’attrattività del nostro territorio. La spiaggia su cui si vorrebbe realizzare l’intervento è poi particolarmente fortunata.
Negli ultimi anni ha beneficiato dei movimenti di sabbia conseguenti al posizionamento delle barriere frangiflutto.
I sedimenti hanno gradualmente abbandonato il litorale del Mariposa confluendo verso sud e accumulandosi sulla spiaggia di San Giovanni. Il valore economico di quella spiaggia è dato dall’essere un potente attrattore turistico e la principale meta dei residenti per i bagni di mare.
Un bravo economista potrebbe anche quantificare il valore in termini monetari, ma non c’è dubbio che l’intervento più saggio è quello di tutelare al meglio l’integrità della spiaggia.
Luciano Deriu è segretario regionale di Legambiente
PIAZZA CIVICA. Seconda stella (a sinistra): questo è il cammino. Leggi i quesiti
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Nessun intervento sull'arenile Luciano Deriu, segretario regionale di Legambiente |
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