Quel pasticiaccio brutto di via Columbano
Era davvero opportuno ieri l'altro approvare il progetto della circonvallazione?
Carlo Mannoni, ex vicepresidente ed ex assessore della giunta regionale guidata da Renato Soru, ha spiegato, in termini molto chiari e documentati, il duplice rischio che corre la città di Alghero (e la maggioranza che la governa): perdere una parte del finanziamento per la circonvallazione e, anche, parte della propria credibilità.
Se l’analisi di Mannoni è corretta, allora è necessario porsi qualche domanda per capire perché un sindaco e una maggioranza al governo della città da pochissimi mesi accettino di correre simili rischi. E, cioè: quale medico ha ordinato loro di comportasi in questo modo?
Le risposte possono essere tante e diverse. Una su tutte, credibile e possibile: il medico “inesperienza”.Antonio Budruni |
Se l’analisi di Mannoni è corretta, allora è necessario porsi qualche domanda per capire perché un sindaco e una maggioranza al governo della città da pochissimi mesi accettino di correre simili rischi. E, cioè: quale medico ha ordinato loro di comportasi in questo modo?
Se così fosse, non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto. Una volta acquisita la conoscenza dei meccanismi di governo e oliata e lubrificata la macchina amministrativa e la coalizione di maggioranza, gli errori di oggi resterebbero nel ricordo come dovuti, appunto, all’inesperienza.
Ma, se così non fosse? Ragioniamo: sindaco, assessore all’urbanistica e gran parte dei consiglieri di maggioranza erano abbastanza all’oscuro dei passaggi politici e amministrativi relativi alla circonvallazione. I più informati, nell’attuale consiglio comunale, sono gli esponenti della ex maggioranza di centro-destra e, tra tutti, l’ex sindaco Tedde che si è battuto con tutte le sue forze per far approvare quella variante al PRG, senza trovare l’accordo all’interno della sua maggioranza.
Carlo Mannoni affaccia una spiegazione: quella variante non risponde ad obiettive ragioni tecniche o a interessi di carattere generale, ma a interessi privati di imprese assai vicine all’ex sindaco.
Ma anche i Consiglieri regionali del territorio erano a conoscenza del travagliato iter procedurale del progetto di circonvallazione e, tra tutti, anche per anzianità di servizio, il consigliere regionale Mario Bruno. Il tam tam del pettegolezzo politico algherese riporta gli echi di una mobilitazione a tutto campo del vicepresidente della Regione per convincere le forze politiche della maggioranza a votare subito la variante per non correre il rischio di perdere i finanziamenti.
Dunque? Qualche maligno potrebbe pensare, a questo punto, che ci possa essere stata, in qualche modo, una intesa con gli avversari politici. Io, conoscendo Mario Bruno, sono portato ad escludere questa ipotesi. Tuttavia, il mio pensiero conta poco, mentre sarebbe di grande significato per tutti una presa di posizione che chiarisse le ragioni per le quali si è deciso di approvare una variante al PRG con tanta, sospetta, fretta – c’era tempo, infatti, fino a novembre per arrivare ad una scelta che fosse espressione dell’attuale maggioranza e non di quella precedente – con tutti i rischi, intatti, di perdere comunque il finanziamento e anche la faccia.
Come afferma Carlo Mannoni, infatti, appare quantomeno curiosa la soluzione adottata dal Consiglio comunale di approvare la variante così com’era e di aggiustarla in corso d’opera.
Chiunque capisce, credo, anche senza essere un tecnico o un esperto di scelte urbanistiche, che le ragioni per non approvare ieri l’altro la variante al PRG erano ben più consistente ed importanti, sotto tutti gli aspetti, rispetto alla scelta di approvarla. E, allora: o emergono spiegazioni e atti politici e amministrativi convincenti, o si renderanno legittimi tutti i dubbi su un’operazione che potrà essere ricordata come, appunto, quer pasticiaccio brutto di via Columbano.
Antonio Budruni è docente di diritto ed economia, scrittore e storico.
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