Questa fu la settimana che fu (6)
Il diario della settimana passata.
Francesco Indovina |
Non interessa di chi sia la ragione e la colpa, ma le immagini trasmesse giovedì sera dalla TV del ragazzino di dieci anni sequestrato con la forza dal padre e dai poliziotti, portato via di peso, dalla sua scuola, strattonato e contro la sua volontà manifesta imbarcato con forza in un’auto e portato via, è un racconto di insensibilità, espressione pura del senso di possesso dei genitori rispetto ai propri figli. La madre e il padre a quel bambino vogliono bene, ma è un amore malato.
Poliziotti, assistente sociale, insegnante, oltre che padre e madre, zia e nonno tutti inadeguati.
Gli amori finiscono, si sa; le relazioni si lacerano, capita; gli amanti si separano. Ma la reciproca responsabilità verso gli eventuali figli permane, una responsabilità non solo materiale ma di affetto che garantisca una crescita nella normalità. Non si tratta di resistere nella convivenza per “amore dei figli”, i figli stanno male dentro una casa piena di tensione, di disamore, di conflitto. Separarsi fa bene a tutti. Ma aprire un conflitto sul “possesso” dei figli, vuol dire essere indifferenti alla salute psichica e alla formazione caratteriale del figlio/a amata. Forse in questi casi il giudice invece di “assegnarne” la custodia ad uno dei due, farebbe bene a toglierla ad ambedue.
Fortissimamente vuole e in più pecca di in-riconoscenza
Monti non è solo a disposizione del paese, ma vuole rimanere dove si trova o anche salire un gradino più in alto.
Non si presenta alle elezioni, non perché un senatore a vita non potrebbe, ma perché non vuole correre l’alea; nonostante il consenso che risulta dalle indagini demoscopiche non è certo che dalle urne uscirebbe un uguale consenso. E poi se si candidasse e vincesse resterebbe legato a Palazzo Chici (e il colle più alto resterebbe un sogno), se sconfitto dovrebbe tornare alla Bocconi.
Accreditato come dotato di “ironia inglese” e di parole austere, in realtà mostra un cipiglio … romano. Sicuro delle sue riforme, sventola sotto il naso del suo devoto Casini e del suo sostenitore (critico?) Bersani la popolarità del suo governo, superiore a quella dei partiti che lo sostengono ma che in passato non hanno fatto le riforme, perché “impopolari”; egli non ha paura dell’impopolarità le ha fatto, e gode di consenso. Lui è l’uomo delle riforme “impopolari” e siccome su questa strada bisognerà continuare, “non avrai altro presidente del consiglio al di fuori di Monti”. Soddisfatto di avere costretto a sostenerlo quei partiti che prima si combattevano con vigore a scapito del paese, di fatto li mette in ridicolo sbattendogli in faccia i dati del suo consenso (ormai la politica è solo demoscopica).
La riconoscenza non è virtù dei potenti, nemmeno se cattolici, ma l’ambizione spesso acceca, e fa proclamare cose di cui poi doversi pentire e fare penitenza (speriamo).
La manovra di assestamento 2013: ma ci pensano studipi
Fino a quando gli elettori italiani non drizzeranno le orecchie, non apriranno gli occhi, non raddrizzeranno la schiena e non prederanno in mano il loro futuro, il Governo tecnico (sic!) e quello para tecnico che seguirà continueranno a bastonarci. Vogliono il sangue. In più ci trattano come degli stupide.
Il triste ministro Grilli ha fatto la figura del bischero, in tutti i giorni precedenti ci ha garantito che dell’aumento dell’Iva non se ne sarebbe fatto nulla, ed ecco puntuale dentro la manovra l’aumento. Ma attenzione è un sacrificio che lui chiede per un atto (forse) di solidarietà: la diminuzione dell’aliquota per i primi due scaglioni dell’Irpef. Una favolosa manovra di solidarietà che allevia le famiglie a più basso reddito, infatti gli si lascia in tasca qualche euro in più per poi sottrarglielo con l’aumento dei prezzi effetto dell’aumento dell’Iva. I tecnici pensano di essere gli unici in grado di riflettere e far di conto: alla fine non è escluso che la relazione aumento Iva diminuzione Irpef ai primi due scaglioni per le famiglie, a basso reddito e a tutti, sia del tutto negativa.
Cieli bui
Altra trovata per risparmiare è quella dei cieli blu. Sarei felice se fossero spenti le luminarie e i fari che illuminano i nostri monumenti.
Ma “abbassare” le luci delle strade fino al buio è una vera sciocchezza. E poi che fa una legge il governo? Intanto quasi nessun comune, gli unici che possono decidere, ha un impianto che può permettere una modulazione che abbassi l’intensità della luce. Poi ci sono problemi di sicurezza, strade al buio e tutti avanti a tentoni con le lampadine tascabili (una vera manna per i produttori di queste e delle pile).
Certo che c’è nell’illuminazione pubblica c’è un eccesso di illuminazione, su questa sarà necessario ragionare sul piano dell’estetica, della vivibilità, della sicurezza, ecc. ma partire dalla necessità di fare “risparmi” e il solito errore a cui questo governo di tecnici ci ha abituati.
Tobin Tax
Delle ultime decisioni del governo vale la pena di apprezzare che il nostro paese aderisce, come poteva non farlo, all’applicazione della Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. Bene, ma. Non discuto della risibile aliquota, la questione è complicata e i mancano i dati per fare dei calcoli in qualche modo attendibili. Ma c’è un secondo ma, ancora più complesso e che rischia che di questa decisione si finirà per pagare i costi (trasferimenti in altre Borse delle transazioni) senza benefici: i paesi devono accordarsi sulle modalità di applicazione e soprattutto su quelle di riscossione, che non sembrano per niente semplice anche se possibile. Difficoltà artificiose, non si esclude. Si vedrà.
La malavita organizzata a Milano
Scandalo! la malavita organizzata e socio occulto (?) del Consiglio regionale della Lombardia. Certo che è scandaloso, ma Formigoni fa finta di nulla (forse aspetta suggerimenti per la nuova Giunta). Lo scandalo va bene, ma la meraviglia no. Che la criminalità organizzata si sia incistata in Lombardia, a Milano e in tutto il Nord, è noto da tempo, ed è chiara che il degrado delle istituzioni costituisce un suo terreno facile di coltura, ma quale è la relazione diretta degrado-criminalità organizzata o criminalità organizzata-degrado?
Legge elettorale e Napolitano
La proposta di nuova legge elettorale approvata a maggioranza in Commissione affari costituzionali, non è digeribile, ma non sembra possa fare molta strada da fare (quando ho scritto, preso di pessimismo, che avremmo finito per votare con il porcellum, forse non mi sbagliavo). Le preferenze alimentano corruzione, voti di scambio, e spese abnormi; il premio di maggioranza colpisce al cuore la rappresentatività. Peggio di così.
Per di più il Presidente della repubblica ha esternato, da una parte a raccomandato una legge condivisa, ma poi ha invitato i partiti a non aggregarsi in coalizioni eterogenee che poi non sarebbero in grado di governare. Non è ancora un’indicazione su chi debba far parte delle singole coalizioni ma poco ci manca. Il fine mandato eccita i Presidenti.
Citazioni: nel bene e nel male
Francesco Profumo, La Repubblica, 9 ottobre 2012 : “Il paese va allenato. A volte dobbiamo utilizzare un po’ più di bastone, a volte dare più carore, mai troppe.” (Bravi gli studenti che venerdì, durante la manifestazione per i tagli alle scuole – bastone – hanno portato al ministro tante carote. Una lezione di ironia ad un governo che ne è privo.)
Beppe Grillo, Corriere della Sera, 11 ottobre 2012: “Questo è il terzo sbarco in Sicilia, Garibaldi ha portato i Savoia, gli americani la mafia, ma nessuno è venuto a nuoto… Per la Sicilia è un nuovo giorno.” (A questo punto i cronisti scrivono “gli scappa da ridere”, meno male, un po’ di ironia in questa impresa che si contrappone a camper, autobus, treni, ecc ci vuole. Una replica storica che non ha portato mai bene.)
Michele Emiliano, La Repubblica, 11 ottobre 2012: “La realtà è che nella maggior parte dei Comuni italiani gli impianti di illuminazione son vecchi da decenni. C’è un interruttore: acceso o spento”
Angelino Alfano, Corriere della Sera, 12 ottobre 2012: “Il provvedimento del governo sullo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabri (giustificato per infiltrazioni mafiose), penalizza un’intera comunità e non rafforza la presenza dello Stato in questa parte del Paese.” (Improvvida dichiarazione, secondo lo pseudo segretario nazionale del finito PDL la presenza dello Stato a Reggio Calabria è rafforzata dalla presenza di un Consiglio comunale infiltrato dalla criminalità organizzata. Che dire, non gli manca solo l’appeal, come già affermato dal suo padrone Berlusconi, ma anche qualcos’altro. O forse no, è proprio convinto.)
Roberto Formigoni, Corriere della Sera, 12 ottobre 2012: “Vi avevo promesso un gesto forte di discontinuità e ci sarà. Con l’accordo di PDL e Lega la giunta sarà azzerata.” (Maroni abbozza, sembra salvare il Presidente ma poi la sua base lo costringe ad un ripensamento. Forse è proprio la fine di Formigoni.)
Innocenzo Cipolletta, L’Espresso, 18 ottobre: “Molti pensano che solo un Monti bis possa garantire la stabilità e la fiducia riconquistate da questo governo. Ma è vero il contrario: senza un forte mandato degli elettori il futuro premier rischia di finire in balia dei meracti”
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