Speriamo almeno che la Stella sia di buon auspicio
Cara direttrice e cari lettori, mi rendo sempre più conto che quello che la gente normale vuole è sempre molto distante da quello che la politica fa.
Vincenzo Pascucci, insegna presso la facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Sassari, è sedimentologo e geologo marino.
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Vincenzo Pascucci |
Ma ancor peggio è che la politica dell’opinione degli esperti (soprattutto se questa è in disaccordo con le loro idee) non se ne fa nulla.
Premesso questo, come mia abitudine, cercherò di nuovo su questa rubrica di dare un parere non politico ma tecnico al progetto di costruzione della “Stella”.
Parto da cose semplici e ovvie.
La spiaggia di Alghero (S. Giovanni e Maria Pia) è un bene comune e come tale va salvaguardato. In passato (e in parte anche oggi) questo bene comune ha subito delle forti pressioni antropiche legate alla costruzione diretta sull’arenile di: case, strade, strutture ricettive, etc.
Oggi la spiaggia ha riacquistato (o meglio sta riacquistando) un suo precario equilibrio, almeno nella sua porzione più meridionale. Gli studi che abbiamo condotto (tra l’altro per conto del Comune di Alghero) come Uniss negli anni passati hanno dimostrato che l’unica parte del litorale di Alghero in cui si documenta una crescita continua della spiaggia è la parte più meridionale di S. Giovanni. Ovvero quella in cui dovrebbe essere costruita la “Stella”.
Parto da cose semplici e ovvie.
La spiaggia di Alghero (S. Giovanni e Maria Pia) è un bene comune e come tale va salvaguardato. In passato (e in parte anche oggi) questo bene comune ha subito delle forti pressioni antropiche legate alla costruzione diretta sull’arenile di: case, strade, strutture ricettive, etc.
Oggi la spiaggia ha riacquistato (o meglio sta riacquistando) un suo precario equilibrio, almeno nella sua porzione più meridionale. Gli studi che abbiamo condotto (tra l’altro per conto del Comune di Alghero) come Uniss negli anni passati hanno dimostrato che l’unica parte del litorale di Alghero in cui si documenta una crescita continua della spiaggia è la parte più meridionale di S. Giovanni. Ovvero quella in cui dovrebbe essere costruita la “Stella”.
Basta camminare lungo la nuova passeggiata e vedere come la spiaggia sia decisamente grande ed in continua fase di sviluppo. Le poche incannicciate messe per impedire alla sabbia di finire in strada hanno fatto si che piccole dune si stiano sviluppando.
Dune = ripascimento naturale della spiaggia = non erosione. Sembra semplice. Invece non lo è.
In questo pezzo di spiaggia si vuole costruire di tutto: porti, stelle, strade, etc. Il vecchio progetto della Stella prevedeva una costruzione “leggera” (legno) dicono alcuni, di pesante (muratura) dicono altri per abbellire la passeggiata. Personalmente ho visto il vecchio progetto nella sua interezza e posso assicurare tutti che di leggero non c’era nulla, forse di bello (ma questo dipende dai gusti).
La Stella avrà una struttura in legno che appoggerà su dei piedistalli (speriamo non su dei muri) direttamente infilati nella sabbia della spiaggia e si svilupperà su questa per diversi metri.
Quale potrà essere il risultato ambientale? Perdita di arenile fruibile; perdita di sabbia che se ne andrà (come purtroppo già succede dai molti varchi presenti lungo il Lido di S. Givanni) sfruttando la Stella come una vera e propria rampa di lancio per dirigersi verso la strada per poi finire in discarica.
Non ho invece visto che un disegno del nuovo progetto, che mi sembra comunque molto ridimensionato.
Se così fosse, speriamo che il suo sviluppo verso l’arenile sia minimo e che questa Stella di cui solo l’amministrazione comunale sente il bisogno, sia di buon auspicio.
Vincenzo Pascucci, insegna presso la facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Sassari, è sedimentologo e geologo marino.
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