24 Novembre 1795
I capifamiglia di Thiesi, Bessude, Borutta e Cheremule stipulano uno “strumento d’unione” nel quale rivendicano il riscatto dei feudi, si impegnano ad impedire la nomina di agenti baronali e giurano di “non riconoscere più alcun feudatario”. L’esempio fu seguito da numerosi altri piccoli centri del nord Sardegna.
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