Denegri a Eni: «Valutare eventuali alternative al fok»
La Provincia pensa ad altro genere di combustibili per gli impianti della chimica verde.
«Valutare eventuali alternative al fok, come per esempio il gpl, per alimentare la caldaia di riserva dell’impianto che servirà il ciclo produttivo della chimica verde».
È la richiesta rivolta ufficialmente a Eni dall’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri. Confermando la contrarietà della Provincia di Sassari all’uso del fok come combustibile – «posizione dalla quale non ci siamo mai mossi», ha specificato lo stesso Denegri – l’assessore ha chiesto che dell’argomento si discuta apertamente.
«Occorre ricercare insieme le soluzioni più adatte al percorso verso la sostenibilità che abbiamo intrapreso anche in ambito industriale – ha spiegato Paolo Denegri – per noi la chimica verde e le bonifiche sono il segno di un nuovo approccio rispetto al problema del rapporto tra attività produttive e tutela ambientale».
L’assessore aveva già formulato l’ipotesi del gpl lo scorso 25 settembre durante la congiunta seduta aperta di consiglio provinciale e consiglio comunale di Sassari, nel teatro civico del Palazzo di Città.
L’assessore aveva già formulato l’ipotesi del gpl lo scorso 25 settembre durante la congiunta seduta aperta di consiglio provinciale e consiglio comunale di Sassari, nel teatro civico del Palazzo di Città.
Ieri l’occasione per ribadire formalmente la richiesta è stato l’incontro convocato dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, nell’ambito delle procedure autorizzative per la costruzione della centrale a biomasse da parte di Enipower.
Il faccia a faccia – da una parte l’assessore e i tecnici del settore Ambiente, dall’altra i rappresentanti di Eni, Enipower e Versalis – è servito per ribadire su che basi fondi la perplessità della Provincia di Sassari per il fok.
Il faccia a faccia – da una parte l’assessore e i tecnici del settore Ambiente, dall’altra i rappresentanti di Eni, Enipower e Versalis – è servito per ribadire su che basi fondi la perplessità della Provincia di Sassari per il fok.
«Potrebbe anche essere meno nocivo dell’olio btz, che veniva utilizzato prima e produceva rilevanti emissioni di ossidi di zolfo – ha affermato Denegri – ma la combustione del fok può generare emissioni di prodotti aromatici cancerogeni». E questo, per l’assessore, «oggi non è accettabile». A chi osserva che la centrale termoelettrica attualmente in funzione è alimentata a fok, «è obsoleta e inquinante – ha replicato Denegri – e infatti è destinata alla dismissione non appena entrerà in esercizio la nuova centrale a biomasse».
I rappresentanti delle aziende della “galassia” Eni si sono riservati di riflettere sulla proposta formulata dalla Provincia, assicurando allo stesso tempo che «le soluzioni tecniche previste nel progetto della nuova centrale sono il frutto di studi approfonditi, effettuati in collaborazione con il Cnr – hanno spiegato – si tratta di sistemi che hanno già superato il vaglio dell’Arpa Veneto e nel 2011 hanno ottenuto il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale per Marghera, dove il fok viene normalmente utilizzato».
La Provincia ha chiesto e ottenuto che questi argomenti siano contenuti in un fascicolo integrativo alla documentazione sin qui presentata, così che «possiamo valutare ogni cosa di concerto con gli altri enti territoriali responsabili del rilascio delle autorizzazioni, ossia Regione, Arpa Sardegna e Comune di Porto Torres», ha spiegato Paolo Denegri. «A noi interessa individuare soluzioni che permettano di coniugare il più possibile la tutela ambientale alla rapidità degli iter autorizzativi per la chimica verde – ha concluso l’assessore – che consideriamo di importanza fondamentale per il rilancio economico del territorio».
I rappresentanti delle aziende della “galassia” Eni si sono riservati di riflettere sulla proposta formulata dalla Provincia, assicurando allo stesso tempo che «le soluzioni tecniche previste nel progetto della nuova centrale sono il frutto di studi approfonditi, effettuati in collaborazione con il Cnr – hanno spiegato – si tratta di sistemi che hanno già superato il vaglio dell’Arpa Veneto e nel 2011 hanno ottenuto il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale per Marghera, dove il fok viene normalmente utilizzato».
La Provincia ha chiesto e ottenuto che questi argomenti siano contenuti in un fascicolo integrativo alla documentazione sin qui presentata, così che «possiamo valutare ogni cosa di concerto con gli altri enti territoriali responsabili del rilascio delle autorizzazioni, ossia Regione, Arpa Sardegna e Comune di Porto Torres», ha spiegato Paolo Denegri. «A noi interessa individuare soluzioni che permettano di coniugare il più possibile la tutela ambientale alla rapidità degli iter autorizzativi per la chimica verde – ha concluso l’assessore – che consideriamo di importanza fondamentale per il rilancio economico del territorio».
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