Diffamazioni molecolari
In materia di chimica e ambiente, i media hanno allestito una colossale sceneggiata dove ogni principio chimico interpreta un ruolo da commedia dell'arte.
Enrico Muttoni |
Nella discussione nata a proposito dell'allontanamento del campo Rom dall'agro di Fertilia, è stato affermato che costoro, tra le tante presunte attività illegali, si dedichino al recupero del rame bruciando i cavi, ricoperti di materiale plastico, e producendo così vapori di PCB e diossina.
Non sono un antropologo né un sociologo, per cui, in materia di Rom, lascerò lo spazio a coloro che si debbono occupare di questo problema.
Ma ho invece la presunzione di conoscere ben più da vicino diossina e PCB, per averli analizzati ed addirittura (i PCB) preparati in laboratorio.
È necessario prima di tutto considerare che tra la diossina, o meglio le diossine, essendocene 75 diverse, ed i PCB (PoliCloroBifenili) di cui esistono 209 tipi, c'è una differenza fondamentale: i secondi sono (erano) un prodotto industriale; le diossine, no. La rilevazione di diossine in un qualsiasi sito deve perciò obbligatoriamente prefigurare la presenza di precursori, ovvero di sostanze che, per combustione, possono formare diossine e furani, altra tipologia di composti.
I precursori sono, di solito, i PCB e i clorofenoli, ambedue prodotti industrialmente in gran quantità. Il PVC, largamente usato nel rivestimento dei cavi elettrici e nell'industria automobilistica, non può formare, durante la combustione, diossine. Qualunque studente di chimica organica sa che sintetizzare le diossine partendo da PVC è un esercizio destinato a fallire, in quanto bisognerebbe organizzare un processo molto, molto complicato.
Non voglio annoiare i miei quattro lettori. Ma quando si brucia PVC in condizioni incontrollate (quando prende fuoco un veicolo, per esempio) i prodotti della combustione sono principalmente acqua, anidrice carbonica, e acido cloridrico, quest'ultimo responsabile dei fumi aggressivi, così pericolosi per chi sta nelle vicinanze. Possono anche essere presenti componenti minori, ma, anche se si producesse un minimo di diossina, il danno provocato da quest'ultima sarebbe irrilevante rispetto a quello dell'acido cloridrico.
Per poter formare diossina, quindi, bisognerebbe bruciare PCB. Ma questi ultimi sono liquidi (bruciare un liquido è sempre difficoltoso e pericoloso) e per giunta utilizzati per le loro proprietà antifiamma ed estinguenti; cioè non bruciano. Se la formazione di diossine da PCB è molto improbabile, la situazione si rovescia nel caso dei clorofenoli. I quali sono prodotti intermedi non destinati direttamente al mercato, ma alle successive lavorazioni. È il caso di Seveso, dove l'esplosione di un reattore contenente circa 400 kg di reagenti provocò la diffusione nell'ambiente di circa 14 kg di diossina. Che provocarono gravi casi di
cloracne, ma l'unica vittima fu il dottor Paoletti, direttore dell'impianto, ammazzato poco dopo come un cane dalle brigate rosse, e dimenticato.
Questo lunghissimo preambolo vuole sottolineare l'importanza di una corretta informazione in materia ambientale. Che dovrebbe evitare, parlando di questo o di quell'avvenimento, ogni sensazionalismo.
Negli ultimi anni, invece, i media hanno allestito, in materia di chimica e ambiente, una colossale sceneggiata dove ogni principio chimico interpreta un ruolo da commedia dell'arte. Ci sono i cattivi: la diossina, l'amianto, l'uranio nella doppia veste del ricco e del povero, etc. Ci sono i comici e gli intrattenitori: l'alcool, la nicotina, la cocaina... ci sono i buoni: lo zucchero, il tetraidrocannabinolo, i cosmetici.
Naturalmente il pubblico, a seconda delle proprie sensazioni, ha preso in simpatia questo o quel personaggio, utilizzandolo poi nella vita di relazione. Tutti i cattivi, quindi, saranno inquinatori associati a diossina, amianto, metalli pesanti. Tutti i fantasiosi, simpatici e creativi avranno fatto uso di alcool e tetraidrocannabinolo, naturalmente nella giusta dose. Tutti i belli si manterranno tali coi cosmetici ed il botox ( molto più micidiale, a parità di peso, della diossina).
La realtà è che ogni principio chimico può essere visto come un prodigioso aiuto, o un pericolo mortale: dipende da chi lo gestisce. La responsabilità e la colpa non sono quindi della materia o della sostanza, ma dell'uomo.
Un esempio: se dico Piombo, la maggior parte degli uditori penserà automaticamente: metallo pesante, tossico, inquinante. Poi, a casa, sorseggerà dell'Anghelu Ruju in un bicchiere di cristallo: che contiene non meno del 24% in peso di piombo. Non ci sono pericoli, anzi; ma non è il piombo ad essere pericoloso, lo è la forma in cui si trova ad esserlo.
La corretta informazione è perciò indispensabile. La scuola dovrebbe introdurre nei suoi insegnamenti quel minimo di merceologia che possa mettere in guardia il pubblico dalla forma peggiore di ambientalismo, quello commerciale e pubblicitario. Niente chimica verde, espressione tanto bella quanto priva di significato. Niente ecopelle: direste che una sedia di plastica è fatta di ecolegno? Il blu diesel: ma che vuol dire? Un termovalorizzatore, se gestito correttamente, è infinitamente meglio di una discarica, altro che diossine.
Grazie per l'attenzione, a chi è arrivato sin qui.
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