«Ecco perché volevamo professor Marino»
Dialogo ritrovato all'Istituto tecnico Roth tra i genitori e la dirigenza scolastica.
Iniziamo dalla lettera scritta dai nostri figli qualche giorno fa alla Dirigente dell’Istituto Tecnico commerciale Angelo Roth:
"E’ più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere, mentre per educare è necessario essere" (Alberto Hurtado).
Da qualche mese a questa parte abbiamo provato a spiegare le motivazioni che ci hanno spinto e che continuano a spingerci ad esprimere il nostro disappunto verso le vicende accadute.
In questa lettera abbiamo deciso di provare a scrivere quello che noi sentiamo, con lo scopo di rendere pubblico che non ce l’abbiamo con nessuno, che siamo dispiaciuti di essere stati fraintesi, ma vorremmo capiste che certe volte non si può pensare solo agli altri ma bisogna pensare anche a noi stessi.
Nel nostro interesse abbiamo chiesto fin dall’inizio ai nostri genitori di sostenerci in questa battaglia, volevamo farvi capire che cosa rappresenta Professor Salvatore Marino per noi.
Innanzitutto è sempre stato una figura di riferimento in quanto sempre molto disponibile nei nostri confronti. Con il suo metodo didattico è riuscito a far apprezzare la matematica anche a chi ha sempre avuto difficoltà.
Ha sempre dato la possibilità ad ognuno di noi di recuperare cercando sempre di motivarci e non farci perdere la fiducia in noi stessi. Crede profondamente nel suo lavoro ed entrando sempre in classe con il sorriso è riuscito a spiegare una materia tanto difficile con simpatia.
Non siamo quindi disposti a rinunciare a tutto quello che ci ha già dato in quanto crediamo di avere ancora molto da imparare, conserviamo ancora il suo pennarello e oggi chiediamo la possibilità alla preside di poterglielo restituire nella prossima lezione di matematica.
Gli studenti
La “battaglia dei nostri figli” l’abbiamo supportata anche noi genitori. Non l’abbiamo né vinta né persa….diciamo che l’abbiamo pareggiata.
Ci siamo riuniti tutti noi genitori in una sorta di “comitato permanente” e finalmente abbiamo avuto la possibilità di essere ascoltati, di dire la nostra, in una parola di essere co-decisori, insieme alla scuola, delle scelte che riguardano i nostri figli. Adesso gli obiettivi sono più chiari, esplicitati, programmati, concordati con la scuola e quindi pensiamo si possa proseguire su un percorso didattico che ci auguriamo foriero di traguardi importanti per gli studenti.
Tra noi genitori si commentavano i cartelloni issati in questi giorni di protesta degli studenti in tutta Italia: “La scuola è tanta roba”...”.senza scuola non c’è futuro”…”educazione = scuola = 2° famiglia”…”futuro è conoscenza”…”…ho un cervello, lo vorrei usare”...”cultura e valori”….”siamo il futuro”…e tanti altri ancora. E ci siamo detti che i nostri figli, la loro generazione, sono migliori di quanto si pensi. Hanno già consapevolezza di quello che vogliono per il loro futuro e pretendono di essere ascoltati. Hanno voluto essere attori protagonisti di questa storia e non soggetti passivi di decisioni unilaterali.
Siamo genitori consapevoli che il momento che sta vivendo la scuola italiana è molto grave, tra tagli draconiani all’istruzione da una parte e risorse finanziarie dirottate (incomprensibilmente) alle scuole private dall’altra.
Come genitori, come lavoratori, come famiglie, siamo consapevoli che la crisi morde e che tutti vengono chiamati a fare sacrifici ma la scuola ci sembra stia pagando più di tutti. Si chiede anche a noi famiglie di contribuire a sostenerla finanziariamente con piccoli contributi. Ma noi abbiamo anche lottato affinché, in questa situazione critica, venisse mantenuta ai massimi livelli la qualità dell’insegnamento. Per questo chiedevamo la continuità didattica e il ritorno del Prof. Marino.
Abbiamo avuto rassicurazioni per il futuro che ci confortano e un progetto didattico che garantirà ai nostri figli continuità didattica e qualità nell’insegnamento di tutte le discipline. Lo abbiamo fatto genitori, studenti e finalmente la scuola. Insieme per difendere la dignità superstite di una scuola pubblica allo stremo, insieme per rendere fecondo il rapporto umano con gli studenti, insieme perché crediamo che i nostri figli, in tutte le scuole della nostra città e d’Italia, meritino molto di più
Il coordinamento dei genitori della 2° F ITER “A. Roth”
Pubblichiamo una lettera dei genitori e degli studenti che frequentano la 2° F ITER “A. Roth” in merito alla polemica che si è creata all'Istituto tecnico per il cambio di insegnante.
Iniziamo dalla lettera scritta dai nostri figli qualche giorno fa alla Dirigente dell’Istituto Tecnico commerciale Angelo Roth:
"E’ più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere, mentre per educare è necessario essere" (Alberto Hurtado).
Da qualche mese a questa parte abbiamo provato a spiegare le motivazioni che ci hanno spinto e che continuano a spingerci ad esprimere il nostro disappunto verso le vicende accadute.
In questa lettera abbiamo deciso di provare a scrivere quello che noi sentiamo, con lo scopo di rendere pubblico che non ce l’abbiamo con nessuno, che siamo dispiaciuti di essere stati fraintesi, ma vorremmo capiste che certe volte non si può pensare solo agli altri ma bisogna pensare anche a noi stessi.
Nel nostro interesse abbiamo chiesto fin dall’inizio ai nostri genitori di sostenerci in questa battaglia, volevamo farvi capire che cosa rappresenta Professor Salvatore Marino per noi.
Innanzitutto è sempre stato una figura di riferimento in quanto sempre molto disponibile nei nostri confronti. Con il suo metodo didattico è riuscito a far apprezzare la matematica anche a chi ha sempre avuto difficoltà.
Ha sempre dato la possibilità ad ognuno di noi di recuperare cercando sempre di motivarci e non farci perdere la fiducia in noi stessi. Crede profondamente nel suo lavoro ed entrando sempre in classe con il sorriso è riuscito a spiegare una materia tanto difficile con simpatia.
Non siamo quindi disposti a rinunciare a tutto quello che ci ha già dato in quanto crediamo di avere ancora molto da imparare, conserviamo ancora il suo pennarello e oggi chiediamo la possibilità alla preside di poterglielo restituire nella prossima lezione di matematica.
Gli studenti
La “battaglia dei nostri figli” l’abbiamo supportata anche noi genitori. Non l’abbiamo né vinta né persa….diciamo che l’abbiamo pareggiata.
Ci siamo riuniti tutti noi genitori in una sorta di “comitato permanente” e finalmente abbiamo avuto la possibilità di essere ascoltati, di dire la nostra, in una parola di essere co-decisori, insieme alla scuola, delle scelte che riguardano i nostri figli. Adesso gli obiettivi sono più chiari, esplicitati, programmati, concordati con la scuola e quindi pensiamo si possa proseguire su un percorso didattico che ci auguriamo foriero di traguardi importanti per gli studenti.
Tra noi genitori si commentavano i cartelloni issati in questi giorni di protesta degli studenti in tutta Italia: “La scuola è tanta roba”...”.senza scuola non c’è futuro”…”educazione = scuola = 2° famiglia”…”futuro è conoscenza”…”…ho un cervello, lo vorrei usare”...”cultura e valori”….”siamo il futuro”…e tanti altri ancora. E ci siamo detti che i nostri figli, la loro generazione, sono migliori di quanto si pensi. Hanno già consapevolezza di quello che vogliono per il loro futuro e pretendono di essere ascoltati. Hanno voluto essere attori protagonisti di questa storia e non soggetti passivi di decisioni unilaterali.
Siamo genitori consapevoli che il momento che sta vivendo la scuola italiana è molto grave, tra tagli draconiani all’istruzione da una parte e risorse finanziarie dirottate (incomprensibilmente) alle scuole private dall’altra.
Come genitori, come lavoratori, come famiglie, siamo consapevoli che la crisi morde e che tutti vengono chiamati a fare sacrifici ma la scuola ci sembra stia pagando più di tutti. Si chiede anche a noi famiglie di contribuire a sostenerla finanziariamente con piccoli contributi. Ma noi abbiamo anche lottato affinché, in questa situazione critica, venisse mantenuta ai massimi livelli la qualità dell’insegnamento. Per questo chiedevamo la continuità didattica e il ritorno del Prof. Marino.
Abbiamo avuto rassicurazioni per il futuro che ci confortano e un progetto didattico che garantirà ai nostri figli continuità didattica e qualità nell’insegnamento di tutte le discipline. Lo abbiamo fatto genitori, studenti e finalmente la scuola. Insieme per difendere la dignità superstite di una scuola pubblica allo stremo, insieme per rendere fecondo il rapporto umano con gli studenti, insieme perché crediamo che i nostri figli, in tutte le scuole della nostra città e d’Italia, meritino molto di più
Il coordinamento dei genitori della 2° F ITER “A. Roth”
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