Investire in cultura è guardar lontano
Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti » |
Giuliana Frau |
Se ha senso che la sede al sud sia ospitata nella città di Cagliari, ha altrettanto senso che la sede al nord lo sia in quella di Alghero e ci sono almeno tre buone ragioni a sostegno di ciò:
- la presenza di un aeroporto con voli internazionali che permette di avere scambi culturali frequenti con altri mondi e modi di pensare l’architettura e l’urbanistica, la cultura in tutte le sue forme;
- la storia, il carattere turistico e quindi aperto alle novità e agli scambi, la bellezza, la cultura, la dimensione fisica della città di Alghero e la sua discreta vicinanza a quella di Sassari, rappresentano ottimi potenziali per offrire un ambiente culturale ricco di stimoli, presupposto insindacabile per la presenza di una scuola di Architettura di qualità;
- il carattere stagionale del turismo e le sue relative conseguenze -tra le quali il potenziale inutilizzato delle seconde abitazioni che vengono normalmente occupate soltanto per due mesi l’anno- non solo sono perfettamente compatibili con la presenza di una scuola di Architettura e della relativa comunità, ma sono anche alla base di reciproci vantaggi tra residenti e non residenti.
Una scuola di Architettura ad Alghero serve, e se ce la possiamo permettere o meno dipende anche dalla volontà che ci mettiamo per averla. Le strutture fisiche per ospitarla ci sono o perlomeno ci sarebbero, e quelle economiche necessarie a mantenerla potrebbero esserci se si pensasse che oltre a dare prestigio e vitalità alla città, può anche contribuire a migliorarla. Contributo estendibile a tutto il territorio regionale. Migliorare lo spazio in cui si vive significa innalzare il livello di qualità della vita, quindi stare meglio. Possiamo permetterci di stare meglio? Io credo che sia un diritto e un’opportunità a cui non dovremmo rinunciare.
È facile dire che tutti siamo responsabili di questo possibile successo, a partire dalla comunità di Architettura, dai cittadini, dai commercianti, dagli attori politici. Ma come in tutte le cose, ci sono responsabilità maggiori e responsabilità minori. E credo che sia al livello della politica che si decidono le sorti di una scuola di Architettura ad Alghero.
Se la volontà politica c’è, e se non c’è soltanto a parole, allora è possibile avere questa risorsa. Ricordiamoci che investire sulla cultura significa saper guardare lontano: se ci saranno menti più aperte e colte, aumenteranno le idee intelligenti e miglioreranno molte cose.
Riguardo la questione spazi, il discorso è molto semplice e si basa su considerazioni pratiche. Dentro una scuola di Architettura la progettazione e la conseguente realizzazione di modelli di studio e di plastici d’esame, sono attività che non si possono in alcun modo evitare.
Facendo una stima empirica, e considerando che un tavolo di lavoro di 1.20 x 1.20 m.+ lo spazio di una persona in piedi di 0.60x0.60 m.+ lo spazio di movimento attorno al tavolo di 4.80 x 0.80 m. occupano una superficie di 5.64 mq, si può dire che lo spazio minimo necessario per consentire a 600 studenti di svolgere l’attività fondamentale di una scuola di Architettura deve essere di almeno 3.384 mq.
E stiamo parlando di spazio minimo necessario per poter realizzare piccoli oggetti lavorando con semplici cutter e squadrette. Ma se volessimo realizzare un modello in scala 1.10 della Sagrada Familia?!?! Attualmente, gli spazi a disposizione per svolgere tale attività, considerando le sedi di ex- Asilo Sella, ex-Orfanotrofio ed ex-Caserma sono pari a 724 mq e sono assolutamente insufficienti.
Quali spazi allora?? Servono spazi molto grandi, non solo grandi quantità di spazio. Mi viene in mente l’ex- complesso del Santa Chiara, ma anche l’ex-Vetreria, l’ex-Cotonificio. A quali condizioni una scuola di Architettura dovrebbe farne uso? Credo che dare nuova vita a questi immobili sia già una bella condizione, ma mi piace pensare che l’amore per il bene di una comunità si possa manifestare anche con la generosità di aprirli a tutti e di restituirli alla città.
Giuliana Frau è dottoranda di ricerca presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero.
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