Le regole per salvare Mugoni
Firmato ieri mattina il protocollo d'intesa tra i diversi enti per la tutela della baia in area parco.
La firma in municipio della "Carta per Mugoni" |
È stato firmato ieri mattina nella casa comunale di sant'Anna il documento denominato “Una carta per Mugoni".
Un decalogo di impegni per il recupero, salvaguardia e valorizzazione del litorale, dell’area boscata e dell’area umida.
Erano presenti i rappresentanti di tutti gli enti firmatari (Parco regionale di Porto Conte, Comune di Alghero, Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana, Ente Foreste della Sardegna, Corpo Forestale e di V.A., Guardia Costiera) e gli operatori turisti e balneari che a vario titolo svolgono la loro attività lungo l’esteso litorale della baia di Porto Conte.
Nonostante l'area sia interessata da ben tre regimi di protezione ambientale, non mancano le minacce per la sua integrità. A cominciare dall'eccessivo carico antropico che per lungo tempo ha alterato lo stato ambientale del luogo che oggi appare piuttosto degradato.
La complessiva situazione di disordine è percepibile nella poca pulizia del luogo, l’assenza della raccolta differenziata, la totale assenza di informativa sulla fruizione del luogo e del fatto che si trova all’interno del Parco . E ancora la poca valorizzazione dell’ambiente umido retrostante la spiaggia e la manutenzione dei canali di drenaggio insieme a una valorizzazione complessiva della pineta.
Ora il Parco di Porto Conte, in accordo con gli organi di vigilanza (Corpo forestale e Guardia Costiera), il Comune di Alghero, l’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana, l’Ente Foreste della Sardegna e gli operatori turisti e balneari, dovrà impegnarsi per cercare prima di tutto di avviare delle buone pratiche di gestione sostenibile della spiaggia, dell’area umida e dell’area boscata retrostante.
Ma del documento ci sono molti altri impegni che rappresentano i presupposti per un complesso progetto di recupero e valorizzazione da attuarsi nel medio e lungo termine.
Stefano Lubrano, sindaco e presidente del parco di Porto Conte ha detto che il documento «certifica degli impegni e fornisce straordinarie opportunità di sviluppo e rinascita di un luogo dalle grosse potenzialità e che per lungo tempo è stato forse un po’ trascurato».
Per Lubrano Mugoni è «uno scrigno di biodiversità che deve essere salvaguardato, ma che può dare grandi risposte di tipo economico e sociale».
Dello stesso avviso il direttore del Parco Regionale Vittorio Gazale: «Siamo arrivati ad un bel traguardo ma che oggi rappresenta un nuovo punto di partenza per un impegno forte delle istituzioni, in particolare delle due aree protette e del Comune verso un nuovo modo di gestire le nostre risorse ambientali - ha commentato - Con questo documento abbiamo siglato un vero atto di governance territoriale di enorme valore soprattutto sul piano pratico. Essere riusciti ad avere al nostro fianco tutti i soggetti privati che operano a vario titolo sul litorale è testimonianza della bontà della nostra iniziativa e del fatto che la parte produttiva di questo territorio ci crede e vuole cresce e migliorarsi».
L’assessore comunale all’Ambiente Chiara Rosnati è invece entrata nel dettaglio anticipando anche alcuni primi impegni del comune: «Abbiamo sposato da subito l’iniziativa del Parco e come Comune cercheremo subito di colmare alcune lacune oggettive in particolare sul sistema di rifiuti compatibilmente con lo studio del nuovo appalto. Ma piccoli accorgimenti cercheremo di attuarli già dall’estate 2013».
Massima vigilanza e attenzione anche da parte degli organi di vigilanza. Guardia costiera e Corpo Forestale eserciteranno in modo particolare sul litorale le loro azioni di sorveglianza e monitoraggio.
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