Non è una "mission impossible", se gioca tutta la squadra
Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti » |
Marco Tedde |
Credo che la Regione, a partire dal 2005 e fino ai giorni nostri, abbia sottovalutato l’importanza del Dipartimento (allora Facoltà). In quell’anno destò sconcerto la scelta della Giunta Soru di ridurre le risorse alla Facoltà di Architettura del 35%. L’anno successivo furono ridotte addirittura del 44%. In quegli anni fu perpetrata una drastica quanto ingiustificata riduzione dei finanziamenti che passarono dai 2 milioni e 130 mila euro del 2003 ai 750 mila euro del 2006. Fino ad arrivare al 2008, quando Sassari ed Alghero vennero fittiziamente associate fino a costituire un'unica città e ad Architettura venne impedito di fruire dei finanziamenti per l'Università diffusa. Alghero venne considerata rispetto a Sassari come Rho nei confronti di Milano, con sistemi di servizi e trasporti funzionanti come se si trattasse di un unico agglomerato urbano.
Sappiamo che così non è: Alghero non è un quartiere di Sassari e un Dipartimento con sede nella nostra città deve essere considerato una sede decentrata con finanziamenti dedicati così come accade a Olbia, Oristano, Nuoro e Iglesias che hanno ricevuto 6 milioni di euro. E non può sottacersi che ad oggi neanche la Giunta Regionale in carica ha ascoltato le nostre accorate e reiterate richieste di maggiore attenzione.
2. Credo che la Regione debba riconsiderare con attenzione e ragionevolezza la situazione, fornendo al Dipartimento quei mezzi finanziari che in questi anni sono venuti a mancare.
2. Credo che la Regione debba riconsiderare con attenzione e ragionevolezza la situazione, fornendo al Dipartimento quei mezzi finanziari che in questi anni sono venuti a mancare.
In quest’ottica è indispensabile che tutte le forze politiche, ed i nostri Consiglieri Regionali "in primis", senza distinzione di casacca, lavorino con maggiore determinazione per arrivare all’obbiettivo di ottenere risorse sufficienti.
L'Università deve garantire in termini di risorse finanziarie ed umane tutto ciò che occorre per la didattica, il funzionamento, la gestione, i servizi e la manutenzione ordinaria.
Dal suo canto il Comune di Alghero deve continuare, nei limiti del possibile, a consentire l’utilizzo degli immobili necessari, garantendone la manutenzione straordinaria. Credo che l’Amministrazione di Alghero in questi anni abbia fatto la sua parte, facendo sacrifici e affrontando difficoltà economiche e, soprattutto, politiche.
3. Non so di quanti spazi necessiti Architettura. Ce lo potranno dire i tecnici. Ma so che affidare l’uso del Pou Salit, dell’Ex Asilo Sella, dell’Ex Caserma dei Carabinieri, dell’Ex Ospedale e dei locali dell’ex Asilo Diocesano dati in comodato con l’accordo della Diocesi costituiscono prova dell’impegno dell’Amministrazione. E per acquistare, ristrutturare e riqualificare questi immobili la collettività algherese ha investito risorse considerevoli.
Sono investimenti produttivi non soltanto per la crescita culturale della nostra comunità, ma anche per quelle sociale ed economica. Una parte della sinistra più illuminata, peraltro, proponeva di utilizzare lo stabile dell’Ex Ospedale per un hotel a 5 stelle lusso. Un’idea suggestiva che non abbiamo sviluppato perché il centrodestra algherese era ed è convinto del ruolo strategico di Architettura ad Alghero.
Oggi si discute animatamente della necessità di spazi per un aula magna che, invece, sono destinati all'Archivio Storico cittadino. Non mi pare che in sede di ideazione progettuale si ipotizzasse un’aula magna: ricordo ragionamenti su “sale professori”.
Ma credo che l’Archivio Storico, anch’esso patrimonio degli Algheresi, abbia quantomeno la medesima dignità dell’aula magna. Non è una semplice raccolta di documenti ad uso degli specialisti, ma viene visitato da studenti, ricercatori e turisti. L’Archivio Storico del nostro Comune conserva la storia e le radici di Alghero e degli Algheresi: custodisce documenti datati dal 1260 agli ultimi 40 anni; la sezione antica, costituita dai codici, dalle pergamene e dalle carte relative al periodo che va dalla dominazione catalana a quella sabauda (1260-1739), ha ottenuto nel 1990 la dichiarazione di particolare importanza da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Vanta una sezione preunitaria e una postunitaria che contengono la rappresentazione storica pratica delle attività svolte dall’amministrazione cittadina nel corso dei secoli, e che si segnala per l’uso della lingua catalana fino ai primi anni del XIX secolo. Comprende, infine, una serie di testimonianze grafiche che vanno dal 1700 al 1957. Insomma, non è un insieme di scaffali e teche che contengono documenti polverosi per topi d’archivio - come qualche stolto vorrebbe derubricarlo - ma è la cassaforte del nostro patrimonio “genetico”, storico e culturale.
Detto questo, penso che sia necessario fare un’attenta ricognizione degli immobili comunali, anche di quelli in fase di riqualificazione, per comprendere se l’Archivio Storico possa trovare collocazione in altro edificio, in che tempi e con quali risorse.
E sul tema risorse la Regione e l’Università credo possano giocare un ruolo fondamentale. Non mi pare una mission impossible, sempre che la partita la giochi tutta la squadra e non solo una parte di essa.
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NE DISCUTONO
Il Comune ha contribuito generosamente Massimo Canu, assessore all'Urbanistica, Lavori Pubblici e Politiche Abitative |
Quattro attori per AAA Arnaldo 'Bibo' Cecchini, direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
Investire in cultura è guardar lontano Giuliana Frau, dottoranda presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
Subito un tavolo di lavoro comune Natacha Lampis, presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Politiche Sociali |
Per un accordo con il Comune e collaborazione della Regione Attilio Mastino, Rettore dell'Università degli Studi di Sassati | Pensiamo al bene comune della nostra collettività Antonello Muroni, presidente della Società per i Servizi Universitari e la Formazione |
Non è una "mission impossible", se gioca tutta la squadra Marco Tedde, capogruppo del Pdl | Il Comune, come un padre, deve pensare a tutti i suoi figli Matteo Tedde, capogruppo del Pd |
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