Partecipazione per le partecipate
Il Sindaco ha partecipato alla città il metodo per le nomine. È sbagliato? È giusto?
È un metodo sbagliato? È un metodo giusto?
Tiziana Costa |
In questi giorni il Sindaco e la sua coalizione hanno partecipato alla città le modalità che si intendeva adottare per nominare il consiglio di amministrazione delle società partecipate del Comune.
Attraverso una verifica si è cercato di tracciare una sorta di "profilo ideale", di stabilire il minimo e il massimo del compenso ammissibile per i componenti, e si è affidata ai gruppi politici la presentazione dei profili, a garanzia di condivisione del programma politico della coalizione.
Questa amministrazione ha di fatto proceduto a partecipare i criteri di scelta nelle nomine che è delegata a fare (nella figura del Sindaco), secondo un principio di legittimazione delle decisioni autoritative e dello stesso sistema politico. Ma non solo, ha impegnato i gruppi politici a presentare le candidature da sottoporre all’attenzione del Sindaco, richiamandoli alla necessità di trovare figure, che riconoscendosi nel programma di governo cittadino, fossero anche portatrici di competenze ed esperienze, non più solo politica, ma anche amministrativa.
Ogni singolo partito e lista ha potuto seguire il suo percorso per raccogliere, selezionare le candidature, e coinvolgere le migliori energie da mettere al servizio della città.
C'è un'Alghero Migliore e la lista Lubrano, hanno deciso di ricercare i nomi attraverso un bando pubblico, senza fare selezione, e limitandosi a garantire l'adesione al programma di coalizione e la rispondenza dei candidati ai profili stabiliti, per poi consegnarle alla scelta del Sindaco.
Il gruppo di AlgueRosa, di cui faccio parte, ha proceduto nella ricerca verificando gli obiettivi, le competenze, e le responsabilità delle società partecipate. E anche le disponibilità personali a ricoprire tali ruoli. Io ho messo a disposizione il mio curriculum, con la consapevolezza che questo mi avrebbe impedito di accedere a concorsi pubblici comunali, per incarichi professionali.
Devo dire che non è stato semplice verificare l'adesione ai profili, rispetto alle competenze previste in statuto, anche perché di fatto non si cercava un professionista, un direttore generale la cui nomina è affidata al consiglio di amministrazione. Si cercavano dei profili da amministratori, che non avranno un contratto di lavoro, ma un compenso, che potrebbe limitarsi anche al solo rimborso spese.
Alghero in House ha un organico costituito per il 40% di "lavoratori socialmente utili" (come da statuto), personale che, prima della costituzione della partecipata, era già impiegato nei vari settori della pubblica amministrazione, e che, anche ora può essere gestito per supportare l'attività amministrativa.
Questa amministrazione ha di fatto proceduto a partecipare i criteri di scelta nelle nomine che è delegata a fare (nella figura del Sindaco), secondo un principio di legittimazione delle decisioni autoritative e dello stesso sistema politico. Ma non solo, ha impegnato i gruppi politici a presentare le candidature da sottoporre all’attenzione del Sindaco, richiamandoli alla necessità di trovare figure, che riconoscendosi nel programma di governo cittadino, fossero anche portatrici di competenze ed esperienze, non più solo politica, ma anche amministrativa.
Ogni singolo partito e lista ha potuto seguire il suo percorso per raccogliere, selezionare le candidature, e coinvolgere le migliori energie da mettere al servizio della città.
C'è un'Alghero Migliore e la lista Lubrano, hanno deciso di ricercare i nomi attraverso un bando pubblico, senza fare selezione, e limitandosi a garantire l'adesione al programma di coalizione e la rispondenza dei candidati ai profili stabiliti, per poi consegnarle alla scelta del Sindaco.
Il gruppo di AlgueRosa, di cui faccio parte, ha proceduto nella ricerca verificando gli obiettivi, le competenze, e le responsabilità delle società partecipate. E anche le disponibilità personali a ricoprire tali ruoli. Io ho messo a disposizione il mio curriculum, con la consapevolezza che questo mi avrebbe impedito di accedere a concorsi pubblici comunali, per incarichi professionali.
Devo dire che non è stato semplice verificare l'adesione ai profili, rispetto alle competenze previste in statuto, anche perché di fatto non si cercava un professionista, un direttore generale la cui nomina è affidata al consiglio di amministrazione. Si cercavano dei profili da amministratori, che non avranno un contratto di lavoro, ma un compenso, che potrebbe limitarsi anche al solo rimborso spese.
Alghero in House ha un organico costituito per il 40% di "lavoratori socialmente utili" (come da statuto), personale che, prima della costituzione della partecipata, era già impiegato nei vari settori della pubblica amministrazione, e che, anche ora può essere gestito per supportare l'attività amministrativa.
In sostanza questa società, una Srl, che ha come unico socio il comune di Alghero, può assumere e licenziare personale dipendente, fissando gli emolumenti, per garantire la gestione operativa (qui io aggiungerei nello statuto la necessità e l'obbligo di procedere con selezione pubblica per titoli); garantire il controllo e il riscontro da parte del Comune, trasmettendo periodicamente al sindaco e al presidente del consiglio comunale gli ordini del giorno delle riunioni e i verbali relativi, le relazioni illustrative sull'andamento della società e dei servizi che si intende erogare al cittadino.
Il consiglio di amministrazione può nominare uno o più direttori generali determinando i poteri e gli emolumenti (altra discrezionalità da rivedere: verificando l'opportunità di proporre trasparenza per gli incarichi, con la previsione di una commissione giudicatrice selezionata in funzione delle figure professionali da ricercare).
Abbiamo potuto constatare come dalla loro istituzione ad oggi, queste società partecipate del Comune, così come la fondazione Meta, siano state gestite senza l'ausilio di direttori generali, anche per mancanza di fondi, cioè di figure operative, professionisti che per le loro competenze devono essere pagati come i dirigenti. Forse anche per questo motivo si è cercato di delineare dei profili che contenessero delle competenze in grado di avviare una gestione sia tecnica che politica, atta anche al reperimento di fondi per procedere alle assunzioni di personale sia dirigenziale che tecnico, necessario al miglior funzionamento della società e del comune, e al perseguimento degli obiettivi di sviluppo che come coalizione ci siamo proposti di raggiungere.
Abbiamo potuto constatare come dalla loro istituzione ad oggi, queste società partecipate del Comune, così come la fondazione Meta, siano state gestite senza l'ausilio di direttori generali, anche per mancanza di fondi, cioè di figure operative, professionisti che per le loro competenze devono essere pagati come i dirigenti. Forse anche per questo motivo si è cercato di delineare dei profili che contenessero delle competenze in grado di avviare una gestione sia tecnica che politica, atta anche al reperimento di fondi per procedere alle assunzioni di personale sia dirigenziale che tecnico, necessario al miglior funzionamento della società e del comune, e al perseguimento degli obiettivi di sviluppo che come coalizione ci siamo proposti di raggiungere.
È un metodo sbagliato? È un metodo giusto?
Intanto è un metodo partecipato, forse si sarebbero dovute dare più indicazioni laddove c'è stata una selezione pubblica, rendendo pubblici gli statuti delle società, i nomi degli amministratori scelti dal precedente governo della città, i bilanci, i risultati che questi hanno ottenuto rispetto agli obbiettivi, e i contratti stipulati. E su tutto far comprendere che non si tratta di un incarico professionale, perché non si cercava un direttore generale.
Io personalmente, pur avendo presentato il mio curriculum, sono soddisfatta dei curriculum presentati dagli altri, anche se ho visto che alcuni si ripetono per le due liste, e ritengo che alcuni candidati siano degni di ricoprire un ruolo di direttore generale e non solo un incarico di amministratore, ed è apprezzabile che dei professionisti offrano il proprio servizio accettando solo un eventuale compenso da presidente, pur avendo i titoli per coprire ruoli dirigenziali.
E tutto questo lo dico convinta che uno dei ruoli delle forze politiche della coalizione, sia quello di esserci nel momento in cui si viene chiamati a proporre dei nomi, ma anche di condividere la scelta di chi si ritiene più idoneo.
Abbiamo fissato le regole: profili, compensi, e modalità di selezione e a queste ci si atterrà, senza utilizzare il manuale Cencelli che prevede la distribuzione degli incarichi politici in funzione delle percentuali di voto dei singoli gruppi.
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