Per un accordo con il Comune e collaborazione della Regione
Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti » |
Attilio Mastino |
Il radicamento ad Alghero, all’interno del borgo medioevale e della città murata, è destinato ad esaltare la proiezione internazionale del nostro Ateneo, l’orizzonte mediterraneo, i rapporti con il mondo catalano testimoniati dalla presenza alla cerimonia inaugurale del Presidente della Xarxa Vives d’Universitats e dall’intervento di Marc Mayer recentemente nominato consigliere di amministrazione del nostro Ateneo
Purtroppo in questi anni abbiamo vissuto disagi e gravi umiliazioni per l’insufficienza degli spazi e per la sostanziale inattività della Società consortile attraverso la quale il Comune di Alghero si era impegnato a garantire la manutenzione delle strutture e degli spazi. I disagi per i nostri studenti e per i nostri docenti sono stati ripetuti e numerosi.
Ora il Comune di Alghero sta compiendo un passo importante destinando al Dipartimento di Architettura gli spazi del complesso di S. Chiara, e per questo merita il nostro sincero ringraziamento. Occorre essere consapevoli che questa dotazione sarà appena sufficiente a risolvere l'emergenza spazi vissuta dal Dipartimento, che al momento è molto grave, anche se siamo stati aiutati dalla Provincia di Sassari e dall’Istituto d’arte.
Sostenere la Scuola di Architettura ad Alghero, che quest’anno ha celebrato il suo decennale, significa mantenere una prospettiva professionale di alto livello, come testimonia la classifica CENSIS – Repubblica che ha collocato la Facoltà di Architettura al vertice della graduatoria di tutte le Facoltà italiane. Una soddisfazione grande per tutti noi.
Penso che l’obiettivo di costituire un centro di eccellenza internazionale ad Alghero debba essere perseguito innanzi tutto dall’Università, con la collaborazione del Comune e della Regione Sardegna, che deve trovare le forme per riprendere a sostenere finanziariamente il Dipartimento di Architettura.
Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione hanno finora escluso qualunque ipotesi di trasferimento a Sassari o di bilocazione (tra Alghero e Sassari) del Dipartimento, impegnandosi a reperire le risorse economiche e umane per mettere al riparo la sede di Alghero dal pericolo di soppressione, legata alla riduzione del numero dei docenti (molto vicino alla soglia di 35) e dal processo di accreditamento delle sedi e dei corsi di laurea affidato all’ANVUR, con il quale presto dovremo fare i conti. Siamo al fianco dei nostri colleghi per garantire risposte efficaci, investimenti e sviluppo.
Ovviamente sono personalmente interessato a discutere pubblicamente, anche in una seduta del Consiglio Comunale, le condizioni attraverso le quali si potrà stabilizzare la presenza universitaria in Alghero, che richiede l’impegno dell’ERSU per le residenze studentesche, dell’Università e del Comune: quel che è certo è che l’attuale accordo, completamente disatteso, deve essere rivisitato alla luce delle nuove condizioni e dei nuovi spazi assegnati al Dipartimento. Vorremmo chiudere un accordo anche per la gestione integrata della biblioteca del Dipartimento e della Biblioteca comunale nei locali della chiesa di Santa Chiara, mentre siamo grati al Vescovo ed alla Curia per l’aiuto finora assicurato.
Soprattutto vorremmo che l’Università in Città o la Città universitaria possa fondarsi su una continuità urbanistica tra Ateneo e Città, su una reciproca accettazione di valori e di prospettive, su un impegno comune per migliorare la qualità della vita non solo degli studenti e dei professori ma anche dei cittadini. Le scelte, anche le più minute, fatte dall’Università in relazione agli orari, agli spazi, alla mobilità, ai servizi, ricadono immediatamente sulla città. Sotto questo profilo, ripensare ai tempi del lavoro e dello studio dentro l’università può costituire un input per il rilancio stesso della vita urbana.
L’Università non è una monade autoreferenziale, bensì è il valore aggiunto di un territorio che ha assoluta necessità di svilupparsi, un interlocutore fondamentale per le istituzioni che vogliano avviare nuovi percorsi di crescita, per l’economia e la piena occupazione in nuove filiere, sulla base di nuovi modelli di sviluppo. Le stesse ricerche che si svolgono entro l’Università debbono assumere una visibilità maggiore e rendere fertile il territorio che ci accoglie, con l’incremento dei brevetti e lo sviluppo delle attività di Porto Conte Ricerche nei locali di proprietà dell’Ateneo.
Infine, i corsi di lingua promossi a Palazzo Serra e l’attività del Dipartimento di Scienze Umanistiche e del Centro Linguistico di Ateneo nel centro storico possono contribuire ad arricchire la vita cittadina, aumentando il numero degli studenti stranieri.
Anche la città di Alghero deve crescere più velocemente e sentire la responsabilità di ospitare un prestigioso Dipartimento universitario, estendendo le sue offerte culturali, ampliando e qualificando la rete dei musei, con concerti, spettacoli, offerte culturali e con una elevazione della qualità della vita e degli incontri sociali, trasformandosi in un sistema urbano eco-sostenibile, anche attraverso l’apertura dell’Auditorium comunale.
Attilio Mastino è Rettore dell'Università degli Studi di Sassari.
PIAZZA CIVICA. Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti »
NE DISCUTONO
Il Comune ha contribuito generosamente Massimo Canu, assessore all'Urbanistica, Lavori Pubblici e Politiche Abitative |
Quattro attori per AAA Arnaldo 'Bibo' Cecchini, direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
Investire in cultura è guardar lontano Giuliana Frau, dottoranda presso il Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero |
Subito un tavolo di lavoro comune Natacha Lampis, presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Politiche Sociali |
Per un accordo con il Comune e collaborazione della Regione Attilio Mastino, Rettore dell'Università degli Studi di Sassati | Pensiamo al bene comune della nostra collettività Antonello Muroni, presidente della Società per i Servizi Universitari e la Formazione |
Non è una "mission impossible", se gioca tutta la squadra Marco Tedde, capogruppo del Pdl | Il Comune, come un padre, deve pensare a tutti i suoi figli Matteo Tedde, capogruppo del Pd |
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