Quattro attori per AAA
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Arnaldo 'Bibo' Cecchini |
Posso rispondere senza e con il cappello. Senza cappello, da cittadino algherese, penso che serva e che il bilancio tra costi e benefici sia grandemente a favore dei benefici. Quindi la vera domanda dovrebbe essere: “possiamo permetterci di farne a meno?”
Con il cappello, da Direttore pro-tempore della Scuola di Architettura - Architettura ad Alghero (un incarico elettivo), dico che anche ad AAA serve essere ad Alghero e da questa collocazione può continuare a trovare grande beneficio.
Aggiungo; ad Alghero e ben dentro ad Alghero; voglio dire non tanto nei confini comunali di Alghero (come ad esempio è la parte di Università di Cagliari che sta a Monserrato), ma dentro la città, nella sua vita culturale, sociale, ludica, economica.
Anche AAA pagherà un grande prezzo se dovrà perdere la sua ultima A.
Se sì chi dovrebbe concorrere a raggiungere questo obiettivo e facendo che cosa?
Ho sempre sostenuto che gli attori principali sono quattro: Ateneo, Comune, Dipartimento e Regione (in rigoroso ordine alfabetico); non voglio escluderne altri, come la Provincia e gli operatori economici e finanziari, ma indubbiamente il ruolo di primo piano è quello dei quattro soggetti che ho elencato.
Una precisazione: è evidente che Ateneo e Dipartimento sono due soggetti diversi, ma molto interrelati; ho sempre detto che siamo lieti ed orgogliosi di festeggiare i nostri primi dieci anni in contemporanea ai quattrocentocinquanta dell’Ateneo, e che la nostra giovinezza e autonomia ci rendono un piccolo, agile vascello che può muoversi più rapidamente e più audacemente del più vecchio e pesante galeone sassarese, ma siamo un piccolo vascello che di quel galeone ha bisogno e ad esso può essere utile; è altrettanto evidente che se questi due attori hanno strategicamente obiettivi simili, la sensibilità e la percezione di priorità e urgenze sono diverse e diverso è il legame con la città (Università di Sassari // Architettura ad Alghero).
Cosa è ragionevole aspettare che facciano tutti insieme e ciascuno di loro?
In primo luogo che definiscano una visione comune. Ovvero che convengano:
- sull’importanza di avere un Dipartimento la cui sede ufficiale e principale sia in una città diversa (città non intesa in senso meramente amministrativo) dalle due sedi centrali (l’unico caso in tutta la Sardegna);
- che questa città sia Alghero, per molte ragioni (dall’accessibilità, alla geografia, alla storia, al ruolo negli assetti territoriali del Nord Sardegna, …);
- che una Scuola di Architettura, Design e Urbanistica, con una forte attenzione ai temi ambientali, sia una grande risorsa per lo sviluppo locale e per la costruzione di un “ambiente scientifico e culturale” internazionale;
- che questa sia e continui a essere una Scuola di qualità al livello delle migliori Scuole italiane ed europee.
L’Ateneo dovrebbe stabilizzare, completare e formalizzare il suo impegno per quanto riguarda il personale tecnico-amministrativo e i servizi, facendosi carico della manutenzione degli spazi e cooperando con AAA per la loro gestione.
Il Comune dovrebbe mettere a disposizione gli spazi necessari, con la consapevolezza che in questo modo essi sono, massimamente, spazi disponibili per tutta la città, per tutte le istituzioni educative, per le associazioni, per i cittadini e per gli ospiti; dovrebbe anche avvalersi delle competenze di AAA in sommo grado, anche perché queste competenze sono anche quelle dei molti collaboratori e partner che lavorano con AAA.
Il Dipartimento deve accrescere la sua funzione di sostegno alla progettazione, alla pianificazione, alla costruzione e alla valutazione delle politiche e delle azioni di sviluppo territoriale.
La Regione dovrebbe riconoscere che AAA è una sede non centrale e non suburbana e trovare le forme e i modi per finanziarla come sede decentrata (in modo ragionevole, tenendo anche conto della minore “de-centralità” rispetto a Iglesias, Nuoro, Olbia e Oristano, ma anche del numero di studenti frequentanti); dovrebbe anche ripristinare la promessa quota di “premialità” per le Facoltà di qualità.
La mia convinzione è che si tratterà di un investimento molto produttivo, che la ghinea che ciascuno mette ci sarà resa moltiplicata più volte; la logica è quella dello sviluppo, non dell’assistenzialismo.
Quali e quanti spazi dovrebbero essere destinati ad Architettura, e a che condizioni?
Il minimo necessario per ospitare le attività minime necessarie.
Allo stato:
Ho scritto: “biblioteca inclusa”, perché se no, saremmo a parecchio meno di 3.500.
Ho scritto: “biblioteca inclusa”, perché allo stato credo che si stia pensando a una biblioteca congiunta comunale e universitaria (credo), e quindi solo una parte di quello spazio andrebbe computata; si tratta di una bella e difficile idea, ma che potrebbe realizzare una splendida “piazza del sapere” (come chiama le biblioteche la mia amica Antonella Agnoli).
Quindi Asilo, Pou Salit, Santa Chiara, in cui avendo AAA avremmo grandi spazi pubblici, e in cui – davvero un po’ stretti – potremmo starci ottimamente.
Aggiungo alcune piccole osservazioni:
Si può studiare con calma una soluzione moderna e creativa; nel frattempo può essere fatta un’assegnazione provvisoria, senza la quale non sono possibili interventi sugli impianti e sulle coperture e quindi – per problemi di sicurezza e sanitari – un trasferimento fuori ad Alghero sarà inevitabile nel brevissimo periodo.
Posso concludere con una nota personale? Il cittadino Cecchini ha opinioni e le esprime: come è doveroso “prende parte” e fa delle scelte politiche; il direttore Cecchini, ovvero il cittadino Cecchini quando esercita il suo ruolo istituzionale pro-tempore, interpreta gli interessi della sua comunità e non ha amici politici o avversari politici: chiunque sia il Sindaco pro-tempore o il “Governatore” pro-tempore essi rappresentano le istituzioni cui il Dipartimento come istituzione deve rivolgersi e con cui deve intrattenere un rapporto corretto.
Ma se qualcuno pensa che nell’interesse del Dipartimento la mia personale figura sia di ostacolo a trovare le migliori soluzioni nell’interesse collettivo, non serve dirlo esplicitamente, basta solo un accenno comprensibile e chiaro: è un ostacolo troppo facile da rimuovere e quindi lo rimuoverò.
Viva Architettura ad Alghero!
- nove classi con circa cinquanta studenti l’una (nove perché delle dieci che abbiamo, una è sempre all’estero) che debbono avere un tavolo per disegnare; vuol dire circa 2.500 metri quadri effettivi; poi servono un’aula magna (posso permettermi di ripeterlo? Lo ripeto: un’adeguata aula magna, che vorremmo chiamare “aula magna di Alghero”), una (parte della) biblioteca, alcuni laboratori didattici. Diciamo che servirebbero oltre 3.000 metri quadri (almeno) per la didattica.
- Un’ottantina di persone stabili tra docenti strutturati, personale tecnico amministrativo, assegnisti, dottorandi, professori a contratto, alcuni laboratori di ricerca, gli uffici per il pubblico. Diciamo circa altri 1.000 metri quadri.
- Poi aggiungiamo qualcosa per i Master e per altre attività: in totale 4.500 metri quadri.
Ho scritto: “biblioteca inclusa”, perché se no, saremmo a parecchio meno di 3.500.
Ho scritto: “biblioteca inclusa”, perché allo stato credo che si stia pensando a una biblioteca congiunta comunale e universitaria (credo), e quindi solo una parte di quello spazio andrebbe computata; si tratta di una bella e difficile idea, ma che potrebbe realizzare una splendida “piazza del sapere” (come chiama le biblioteche la mia amica Antonella Agnoli).
Quindi Asilo, Pou Salit, Santa Chiara, in cui avendo AAA avremmo grandi spazi pubblici, e in cui – davvero un po’ stretti – potremmo starci ottimamente.
Aggiungo alcune piccole osservazioni:
- nessun docente avrà lo studio al Santa Chiara;
- noi siamo perché tutti gli spazi siano destinabili, fuori dell’attività didattica ufficiale, ad attività culturali, associative, educative in forma gratuita e senza alcuna restrizione (almeno per le attività senza scopo di lucro, le altre le eviterei);
- immagino la “piazza del sapere” e l’”aula magna di Alghero” attive tutto l’anno, sino a tardi, anche i giorni festivi, animate da molti giovani, da molti anziani, da ragazze e ragazzi, bambine e bambini, da molti algheresi, sassaresi, cagliaritani, continentali e stranieri, …;
- il Comune e l’Ateneo di Sassari e tutti gli altri Dipartimenti avrebbero a disposizione spazi da utilizzare per mostre, conferenze, convegni, seminari, ricevimenti;
- tra tutte le attività, quelle educative, sono quelle che più di ogni altra restituiscono alla città l’uso degli spazi, aperti e chiusi, del Santa Chiara e dell’Asilo;
- AAA è disponibile a fare uno studio di fattibilità dettagliato, rapido e gratuito relativo a tutti gli spazi culturali ed educativi pubblici, per proporre alla scelta dell’Amministrazione le possibili alternative per la localizzazione delle diverse attività e dei diversi servizi e la riorganizzazione e riqualificazione degli spazi stessi (e a cooperare all’individuazione delle risorse per realizzare gli interventi necessari).
Si può studiare con calma una soluzione moderna e creativa; nel frattempo può essere fatta un’assegnazione provvisoria, senza la quale non sono possibili interventi sugli impianti e sulle coperture e quindi – per problemi di sicurezza e sanitari – un trasferimento fuori ad Alghero sarà inevitabile nel brevissimo periodo.
Posso concludere con una nota personale? Il cittadino Cecchini ha opinioni e le esprime: come è doveroso “prende parte” e fa delle scelte politiche; il direttore Cecchini, ovvero il cittadino Cecchini quando esercita il suo ruolo istituzionale pro-tempore, interpreta gli interessi della sua comunità e non ha amici politici o avversari politici: chiunque sia il Sindaco pro-tempore o il “Governatore” pro-tempore essi rappresentano le istituzioni cui il Dipartimento come istituzione deve rivolgersi e con cui deve intrattenere un rapporto corretto.
Ma se qualcuno pensa che nell’interesse del Dipartimento la mia personale figura sia di ostacolo a trovare le migliori soluzioni nell’interesse collettivo, non serve dirlo esplicitamente, basta solo un accenno comprensibile e chiaro: è un ostacolo troppo facile da rimuovere e quindi lo rimuoverò.
Viva Architettura ad Alghero!
Arnaldo 'Bibo' Cecchini è direttore del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero.
PIAZZA CIVICA. Quo vadis, Architettura ad Alghero? Leggi i quesiti »
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