Scintille tra i banchi del pesce: pescatori in municipio
Una chiave rotta nella serratura ed esplodono le tensioni accumulate da mesi. Riconsegnati tutti i mazzi di chiavi in Comune per protesta.
Protesta questa mattina al mercato del primo pescato. La struttura sul molo Rizzi è rimasta chiusa. All'apertura i pescatori si sono accorti che c'era una chiave rotta nella serratura. Qualcuno ha ipotizzato un atto vandalico. Tanto è bastato per far esplodere i malumori covati da mesi tra i banchi del pesce.
Non c'è sintonia infatti tra gli operatori della piccola pesca e di una cooperativa che ha un'imbarcazione adibita allo strascico.
I rappresentanti della piccola pesca lamentano concorrenza sleale all'interno del mercato perché i colleghi che praticano lo strascico, forti di una quantità di pescato di gran lunga superiore, possono garantire prezzi più vantaggiosi per il cliente.
Mentre gli operatori di Alghero in House hanno provveduto a ripristinare la funzionalità della porta, un gruppo di pescatori, guidati da Giovanni Delrio, si sono recati nella casa comunale di sant'Anna e hanno restituito simbolicamente tutti i mazzi di chiavi in segno di protesta contro l'ente pubblico che non ha saputo finora garantire i diritti degli operatori della piccola pesca, per cui è nato in origine quel mercato in porto.
Sollecitano maggiori controlli perché a loro dire all'interno della struttura del porto si stanno calpestando tutte le regole.
«Vogliamo solo lavorare e far decollare questo mercato», si difende Alessandro Cinque, presidente della cooperativa "Nonno Giovanni", titolare di due barche, di cui una praticante lo strascico.«Solo così possiamo garantire quella quantità ma soprattutto quella varietà di prodotti che attira la clientela».
«Noi siamo in regola - ribatte un altro armatore - ma non ci vogliono dentro questo mercato».
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Le chiavi restituite al Comune |
Non c'è sintonia infatti tra gli operatori della piccola pesca e di una cooperativa che ha un'imbarcazione adibita allo strascico.
Ripristino porta mercato |
Mentre gli operatori di Alghero in House hanno provveduto a ripristinare la funzionalità della porta, un gruppo di pescatori, guidati da Giovanni Delrio, si sono recati nella casa comunale di sant'Anna e hanno restituito simbolicamente tutti i mazzi di chiavi in segno di protesta contro l'ente pubblico che non ha saputo finora garantire i diritti degli operatori della piccola pesca, per cui è nato in origine quel mercato in porto.
Sollecitano maggiori controlli perché a loro dire all'interno della struttura del porto si stanno calpestando tutte le regole.
«Vogliamo solo lavorare e far decollare questo mercato», si difende Alessandro Cinque, presidente della cooperativa "Nonno Giovanni", titolare di due barche, di cui una praticante lo strascico.«Solo così possiamo garantire quella quantità ma soprattutto quella varietà di prodotti che attira la clientela».
«Noi siamo in regola - ribatte un altro armatore - ma non ci vogliono dentro questo mercato».
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