«Vogliamo continuità didattica per i nostri figli»
Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei genitori degli alunni della 2°F dell'Istituto Tecnico per chiarire la posizione in merito al dibattito che si è scatenato sul quotidiano La Voce di Alghero in merito alla sostituzione del docente di matematica.
In questi giorni abbiamo letto di tutto. I commenti degli addetti ai lavori e purtroppo anche dei non addetti ai lavori. Il denominatore comune (giusto per restare in ambito matematico) però è sempre uno: la totale disinformazione sull’argomento unita alla reticenza a dire come stanno le cose. Allora ci ripetiamo cercando di essere, una volta per tutte, chiari ed esaustivi.
Troviamo opportuno che il Prof. Salvatore Marino torni ad essere l’insegnante di matematica dei nostri figli. Non perché sia alto o riccio o particolarmente simpatico. Ma per ben altri motivi.
I genitori e gli alunni della 2° F Tecnico Turistico
In questi giorni abbiamo letto di tutto. I commenti degli addetti ai lavori e purtroppo anche dei non addetti ai lavori. Il denominatore comune (giusto per restare in ambito matematico) però è sempre uno: la totale disinformazione sull’argomento unita alla reticenza a dire come stanno le cose. Allora ci ripetiamo cercando di essere, una volta per tutte, chiari ed esaustivi.
Troviamo opportuno che il Prof. Salvatore Marino torni ad essere l’insegnante di matematica dei nostri figli. Non perché sia alto o riccio o particolarmente simpatico. Ma per ben altri motivi.
Uno ad esempio è che la classe 2^ F ITER è la sua classe naturale, avendola avuta già dallo scorso anno scolastico. Abbiamo iscritto i nostri figli in questa scuola ed in questa sezione perché ci siamo informati e quindi conoscevamo la qualità degli insegnanti. Ed il professor Marino era uno dei motivi di questa scelta specifica, infatti da anni insegna nel corso F ITER. Noi genitori e gli studenti ne apprezziamo qualità professionali ed umane.
Ci è stato detto che c’erano problemi di contrazione di classi e che quindi lo spostamento era obbligatorio per una questione di redistribuzione delle ore. Niente di più falso: mantenendo lo status quo (ognuno nella sua sezione storica) i tre docenti di matematica avrebbero avuto lo stesso numero di ore che hanno adesso. E, credeteci, questo semplice calcolo lo abbiamo fatto noi genitori che non siamo addentro alle cose della scuola.
Ma altre ancora sono le motivazioni. Ad esempio la continuità didattica che è stata pervicacemente negata dalla scuola, la quale si è trincerata, anche questa volta, dietro improbabili e patetiche giustificazioni. Ma esiste invece una verità che noi conosciamo ufficiosamente, che la scuola conosce perfettamente, a volte incautamente confessata anche dagli stessi addetti ai lavori (…). Ma che ci ha portato nel vicolo cieco dal quale non riusciamo ad uscire.
Noi pensiamo che nessuna decisione può essere presa sulla pelle dei nostri figli e quella di interrompere la continuità didattica, senza nessun motivo plausibile, costituisce un serio motivo di risentimento da parte nostra.
E infine i nostri figli. Qualche commentatore si è lasciato andare a giudizi precipitosi basati su luoghi comuni e non conoscendo i fatti. Abbiamo letto che cambiare insegnante non è la fine del mondo..., come mai tutto questo can-can per un insegnante che viene spostato... che gli studenti devono abituarsi al cambiamento... che non hanno voglia di studiare, ecc., ecc.
Noi pensiamo che tutti dovrebbero apprezzare quanto gli studenti reclamano in questi giorni. Rivendicano un metodo di insegnamento, il dialogo educativo instaurato con l’insegnante (vi garantiamo che non è cosa da poco), il fatto che alcuni di loro riescono ad amare una materia che prima consideravano ostica. Insomma vogliono studiare di più e meglio. Rivogliono l’insegnante con cui sperano di concludere il loro ciclo di studi. Vi sembrano cose di poco conto?
Abbiamo chiesto che tutto fosse ripristinato come ad inizio anno in maniera tale che la situazione tornasse alla normalità. Non abbiamo operato nessun braccio di ferro ma al contrario ci siamo trovati davanti un muro. E riteniamo che per il bene dei nostri figli i muri possano essere scalati.
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