Emolumenti, ground zero e la difesa della schiavitù
Sulla proposta di azzerare gli emolumenti per gli uffici pubblici.
Nel più deplorevole passaggio della sua Politica, Aristotele dà una giustificazione della schiavitù. Perché sia giusta – dice in sostanza – essa deve essere sia naturale, sia necessaria.
Perché sia naturale certe persone devono essere adatte per natura ad essere schiave, persone per le quali “la schiavitù è la migliore e la più adatta condizione”. Se queste persone non vi fossero – scrive Aristotele – la necessità politica ed economica per la schiavitù non sarebbe sufficiente a giustificarne l’esistenza. E conclude – ecco il passaggio deplorevole – che, sì, queste persone in effetti esistono: alcuni sono schiavi per natura, essi si differiscono dagli altri "quanto l’anima dal corpo o l’uomo dalla bestia".
Ma lasciamo questa e vediamo l'altra condizione, quella della necessità: perché infatti non basta che la schiavitù sia naturale: per essere giustificabile essa deve anche essere necessaria, cioè servire a qualche scopo. E sì – dice Aristotele – è proprio così: la schiavitù è in effetti anche necessaria, perché qualcuno deve pur occuparsi delle faccende domestiche dei cittadini (cioè delle loro necessità economiche)... se questi devono passar tempo in assemblea, dedicarsi all'attività politica, servire negli uffici pubblici, deliberare del bene comune della polis.
In verità, entrambe queste condizioni per la schiavitù di Aristotele sono da tempo superate; e in particolare quella della necessità con il riconoscimento di un ragionevole compenso economico per chi ricopre incarichi e uffici pubblici che esigono tempo, sforzo e responsabilità (altro sono le cariche onorifiche, per le quali il riconoscimento adeguato è, appunto, l'onorificenza).
Ridurre i costi della politica è un dovere. E tutti i compensi devono essere molto sobri (ad esempio a me è sempre piaciuta l'idea di renderli commisurabili con il salario di un metalmeccanico, non solo perché così magari qualcuno si curerebbe di più di aumentarlo).
Ma chi oggi vuole integralmente azzerare tutti i compensi – o può permettersi di avere schiavi, oppure pensa che se li possano e debbano poter permettere tutti.
Più che anti-politica, questa è una proposta da vera pre-politica. Ed è sconfortante che il nostro dibattito pubblico si debba trovare in tale stato deplorevole, in questo ground zero del discorso politico. Ma se dobbiamo proprio ripartire da zero, che sia almeno da Aristotele.
Ivan Blečić |
Perché sia naturale certe persone devono essere adatte per natura ad essere schiave, persone per le quali “la schiavitù è la migliore e la più adatta condizione”. Se queste persone non vi fossero – scrive Aristotele – la necessità politica ed economica per la schiavitù non sarebbe sufficiente a giustificarne l’esistenza. E conclude – ecco il passaggio deplorevole – che, sì, queste persone in effetti esistono: alcuni sono schiavi per natura, essi si differiscono dagli altri "quanto l’anima dal corpo o l’uomo dalla bestia".
Ma lasciamo questa e vediamo l'altra condizione, quella della necessità: perché infatti non basta che la schiavitù sia naturale: per essere giustificabile essa deve anche essere necessaria, cioè servire a qualche scopo. E sì – dice Aristotele – è proprio così: la schiavitù è in effetti anche necessaria, perché qualcuno deve pur occuparsi delle faccende domestiche dei cittadini (cioè delle loro necessità economiche)... se questi devono passar tempo in assemblea, dedicarsi all'attività politica, servire negli uffici pubblici, deliberare del bene comune della polis.
In verità, entrambe queste condizioni per la schiavitù di Aristotele sono da tempo superate; e in particolare quella della necessità con il riconoscimento di un ragionevole compenso economico per chi ricopre incarichi e uffici pubblici che esigono tempo, sforzo e responsabilità (altro sono le cariche onorifiche, per le quali il riconoscimento adeguato è, appunto, l'onorificenza).
Ridurre i costi della politica è un dovere. E tutti i compensi devono essere molto sobri (ad esempio a me è sempre piaciuta l'idea di renderli commisurabili con il salario di un metalmeccanico, non solo perché così magari qualcuno si curerebbe di più di aumentarlo).
Ma chi oggi vuole integralmente azzerare tutti i compensi – o può permettersi di avere schiavi, oppure pensa che se li possano e debbano poter permettere tutti.
Più che anti-politica, questa è una proposta da vera pre-politica. Ed è sconfortante che il nostro dibattito pubblico si debba trovare in tale stato deplorevole, in questo ground zero del discorso politico. Ma se dobbiamo proprio ripartire da zero, che sia almeno da Aristotele.
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