Il "Teorema del fattore K"
Primarie, il risultato sarà, in base ad una delle leggi di Murphy.
Carlo Mannoni |
Dati A, B, C, D ed E come candidati delle primarie parlamentarie del partito democratico del 30 dicembre prossimo si assume che A sia il candidato migliore in base al fattore X. Dove X sta per impegno, equilibrio, onestà, sensibilità, autorevolezza e preparazione culturale ed istituzionale.
Si assume inoltre che A,B,C,D ed E siano collocati in ordine decrescente in una ipotetica graduatoria di merito all'insegna di tali valori (B é inferiore ad A ma supera C che però é superiore a D il quale supera, a sua volta, il candidato E). Y1 è la base elettorale prescelta che per la sua limitatezza esprime, però, solo in parte le potenzialità dell'elettorato del PD.
T1 e T2 sono rispettivamente il tempo di inizio della competizione ed il termine finale di questa, coincidente con il momento del voto.
K é il fattore correttivo della volontà popolare e si identifica con gli apparati personali o di potere dei candidati o di coloro che, pur non candidati, entrano comunque in competizione per utilità propria.Più alto é il valore di K e meno importante è il valore del fattore X.
Tutto ció premesso, è dimostrato che, per il "Teorema del fattore K", gli elettori si muoveranno, nel periodo compreso tra T1 e T2, dapprima lungo una linea retta verso il candidato prescelto (momento dell'espressione autonoma della volontà popolare che premierà il candidato A ed in via decrescente gli altri partecipanti).
Successivamente, per l'intervento del fattore K, essi si muoveranno lungo una linea curvilinea che li porterà a modificare l'intenzione di voto a favore dei candidati meno meritevoli (momento dell'espressione condizionata dal fattore K della volontà popolare).
Il risultato sarà, in base ad una delle leggi di Murphy secondo la quale "se qualcosa può andar male lo farà", che le parlamentarie del Pd avranno espresso come vincitore il candidato E e non il candidato A.
Si assume inoltre che A,B,C,D ed E siano collocati in ordine decrescente in una ipotetica graduatoria di merito all'insegna di tali valori (B é inferiore ad A ma supera C che però é superiore a D il quale supera, a sua volta, il candidato E). Y1 è la base elettorale prescelta che per la sua limitatezza esprime, però, solo in parte le potenzialità dell'elettorato del PD.
T1 e T2 sono rispettivamente il tempo di inizio della competizione ed il termine finale di questa, coincidente con il momento del voto.
K é il fattore correttivo della volontà popolare e si identifica con gli apparati personali o di potere dei candidati o di coloro che, pur non candidati, entrano comunque in competizione per utilità propria.Più alto é il valore di K e meno importante è il valore del fattore X.
Tutto ció premesso, è dimostrato che, per il "Teorema del fattore K", gli elettori si muoveranno, nel periodo compreso tra T1 e T2, dapprima lungo una linea retta verso il candidato prescelto (momento dell'espressione autonoma della volontà popolare che premierà il candidato A ed in via decrescente gli altri partecipanti).
Successivamente, per l'intervento del fattore K, essi si muoveranno lungo una linea curvilinea che li porterà a modificare l'intenzione di voto a favore dei candidati meno meritevoli (momento dell'espressione condizionata dal fattore K della volontà popolare).
Il risultato sarà, in base ad una delle leggi di Murphy secondo la quale "se qualcosa può andar male lo farà", che le parlamentarie del Pd avranno espresso come vincitore il candidato E e non il candidato A.
Sarà stato determinante, cioè, il fattore K, quello degli apparati, a scapito del fattore X, quello relativo al merito e del valore dei candidati in campo.
"CVD", come volevasi dimostrare, avrebbe concluso, come soleva terminando la dimostrazione di un teorema, il mio amato e mai dimenticato professore di matematica del Liceo Manno, Antonio Calciati. Sperando, per il bene di tutti, che questa volta si sia però sbagliato.
"CVD", come volevasi dimostrare, avrebbe concluso, come soleva terminando la dimostrazione di un teorema, il mio amato e mai dimenticato professore di matematica del Liceo Manno, Antonio Calciati. Sperando, per il bene di tutti, che questa volta si sia però sbagliato.
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