L'ultima discesa in campo del Cavaliere
Non amo molte cose del sistema socio politico italiano.
Vittorio Guillot |
Non amo il sistema giudiziario, né la partitocrazia che, ancora oggi, inquina tutte le istituzioni, non amo l’instabilità dei governi che l’accompagna.
Non amo gli ultra liberisti, né i comunisti, né i catto-comunisti, né gli indipendentisti-separatisti, né i nostalgici della prima repubblica.
Non amo neppure Grillo. Capisco la sua legittima contestazione anche se, a parte molti dubbi sulla democrazia interna al Movimento 5 Stelle, dubbi che, per altro, sono comuni ad altri partiti, mi chiedo: quali sono i valori che ispirano la sua politica?
Cosa propone per rendere più stabile il governo, più efficiente la pubblica amministrazione, più funzionale la Giustizia, più adeguate alle esigenze dei cittadini la pubblica istruzione e la pubblica sanità?
Cosa propone, di concreto, per uscire dalla crisi finanziaria ed economica? Quale è la sua politica verso l’Europa e quella internazionale? Perché rifiuta ogni pubblico confronto con gli altri partiti? Ha paura di qualcosa?
Sanno rispondermi i quattro gatti che mi onorano di leggere questo pezzo? Io non lo so, anche se seguo la televisione e i giornali.
Non amo neppure il Cavaliere. Perché? Perché le promesse di riforme istituzionali e costituzionali che avrebbero dovuto fare dell’Italia un Paese moderno sono state disattese. Si dirà, e condivido, che la colpa di tutto ciò, non è stata solo sua, ma anche dei suoi … fini…ssimi alleati e della inconsistenza di validi progetti alternativi della opposizione.
Non lo amo perché la tanto strombazzata, maggiore partecipazione del mondo della produzione alla vita politica non c’è stata, ma si è continuato col solito, vecchio andazzo della prima repubblica di lasciare la vita pubblica interamente in mano alle brame dei capoccioni politici.
Non lo amo perché non ho digerito gli intrallazzi di troppi suoi accoliti. Intrallazzi che lui, a mio avviso, ha quantomeno tollerato dal momento che quegli intrallazzatori continuano ad essere tra i suoi più stretti collaboratori.
Non amo il modo da padre-padrone con cui ha guidato, e guida, il suo partito privato né i criteri con cui, lui e i suoi alleati, hanno valutato i meriti , parola molto grossa, degli individui che sono stati candidati nei vari parlamenti e consigli regionali. Penso alle varie Trote, Minetti, Fiorito etc.
Non che gli altri siano andati meglio, per carità. Penso a Lusi e al tesoriere laziale dell’Idv, ma anche a Penati, alle segretarie di Bersani, al bolognese Errani. Purtroppo sono convinto che non si tratti di casi particolari, isolati, ma di un malcostume elevato a sistema.
Non amo il Cavaliere anche perché con i suoi comportamenti, come dire, disinvolti e con le sue frequentazioni femminili si è esposto e, soprattutto, come capo del governo, ha esposto tutti noi, ai ricatti di qualche sciacquetta.
Non lo amo per il modo in cui ha trattato la crisi economica tanto che, assieme all’opposizione, che non ha saputo farsi maggioranza, ha preferito passare la patata bollente al professor Monti. Non lo amo per lo squallido tiramolla , relativo al “primarie si - primarie no”, che ha preceduto la sua nuova discesa in campo . Non lo amo per aver destabilizzato il Governo Monti, in un momento delicatissimo, facendo, ovviamente, scivolare le borse, rialzare lo spread, mettendo in forse il decreto sulla crisi dell’Ilva, quello sui tagli delle province, la stessa legge di stabilità e quello sulla incandidabilità dei politici delinquenti.
Quest’ultimo provvedimento mi sembra assai poco incisivo perché anche chi ruba una mela dovrebbe stare ben lontano dai luoghi in cui si fanno le leggi. Sarebbe come mettere la volpe a guardia del pollaio e poco importa che fin dagli anni ’60 il nostro Parlamento abbia ospitato terroristi e pluriomicidi, come il comunista Moranino.
A Monti riconosco il merito di aver evitato, spero non solo rinviato, il crollo della nostra economia. Ma non amo neppure lui perché, finora, non ha fatto i tagli agli sprechi della politica e non ha attuato le misure necessarie per la ripresa dei consumi, della produzione, del lavoro.
Non ho neppure capito come abbia gestito il problema dei due marinai illegittimamente sequestrati dalle autorità indiane! Alla fine di questa carrellata qualcuno potrà pensare che politicamente non mi va bene nessuno.
E’ vero, purtroppo non sopporto nessuno di questi signori che pretendono di guidare la nostra politica! Perché dico:“purtroppo”? Perché, anche se credo in una democrazia molto diversa da quella che ci è stata propinata da 65 anni e che oggi mostra tutti i suoi limiti, penso che i partiti siano indispensabili per fabbricare idee e progetti riguardanti la vita nazionale.
Purtroppo oggi, più che mai, li vedo trasformati in meri comitati di affari, non sempre limpidi. Certo che la crisi del sistema non è iniziata in questi ultimi tempi. Ne sento parlare da 50 anni a questa parte e, ritorno a ripetere “purtroppo”, molti partiti e movimenti, sorti con l’intenzione … apparente … o , forse, autentica , di risolverla o, per lo meno, di migliorare la politica, si sono dissolti come nebbia al sole per la loro inconsistenza, soprattutto culturale, o si sono adeguati alla più becera partitocrazia.
Probabilmente è la vecchiaia incombente che mi porta a essere disilluso, anche se non pessimista, spero, comunque, che nella prossima campagna elettorale vengano affrontati i reali problemi del Paese e si indichino le soluzioni, piuttosto che trincerasi dietro a uno sterile “Berlusconi s i – Berlusconi no”.
Qualcuno, dato che non mi va a genio niente e nessuno, crede che mi stia bene quel tale che diceva
“Molti nemici , molto onore”?
Neanche per idea! Non mi va bene neanche lui! Perché, infatti, avere dei nemici? Forse perché si fanno diverse valutazioni su questo o quel partito o su questa o quella iniziativa politica? Ma vale la pena di essere così ottusamente faziosi e cosa si otterrebbe di costruttivo? E poi siamo sicuri che il bene e il male, la verità e la falsità siano monopolio solo di qualcuno o di una sola parte … o che non ci sia niente di positivo da nessuna parte?
In conclusione non è sempre meglio un aperto scambio di opinione con chiunque, respingendo solo la tracotanza di chi ritiene di essere superiore agli altri per grazia ricevuta? Non è, inoltre, spassoso sentire e leggere tante amenità, profuse a piene mani proprio da costoro, che spesso si atteggiano a illustri ed illuminati intellettuali progressisti? Quanto a me, sono forse, un nichilista assoluto? No, non lo sono tanto è vero che ho le mie idee, che ho esposto anche su questo giornale informatico.
Certo, mi accorgo di essere l’unico a pensarla in una certa maniera … il che è, probabilmente, un po’ poco per sperare di cambiare l’andazzo generale. Penso, in ogni modo meglio solo che male accompagnato, anche se avrei preferito di gran lunga che qualche buon politico accompagnasse il nostro popolo verso una prospettiva di alto sviluppo materiale e morale.
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