Proposta al Ministero contro i gas serra
La provincia chiede un'intesa per la neutralizzazione dell’impronta di carbonio nel Nord Ovest Sardegna.
«Un accordo volontario tra Provincia di Sassari e Ministero dell’Ambiente per l’individuazione, il calcolo e la neutralizzazione dell’impronta di carbonio nel Nord Ovest Sardegna».
È la proposta formulata ufficialmente nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, attraverso una lettera inviata al ministro in carica, Corrado Clini, e alla struttura dirigenziale e tecnica competente in tema di tutela ambientale.
L’iniziativa assunta da Alessandra Giudici si inserisce «lungo il percorso tracciato in questi ultimi anni, che vede l’amministrazione provinciale impegnata a coinvolgere il territorio nel rispetto delle politiche e degli obiettivi comunitari per la riduzione delle emissioni inquinanti, la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e, di conseguenza, la sostenibilità ambientale», come lei stessa spiega.
L’accordo volontario è un protocollo che permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un territorio. «Tanto per fare un esempio, il Patto dei sindaci è un accordo volontario tra la Comunità europea e gli enti locali per ridurre le emissioni di gas serra del 20%, portare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e produrre un risparmio energetico del 20%, il tutto entro il 2020 – spiega Alessandra Giudici – in base a quell’accordo, vengono messi a disposizione degli stessi enti locali canali di finanziamento dedicati».
L’impronta di carbonio, invece, è la misura delle emissioni di CO2. Deriva dall’inglese carbon footprint, ed è la misura dell’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente in termini di ammontare di gas serra prodotti, misurati in unità di diossido di carbonio.
L’accordo volontario è un protocollo che permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un territorio. «Tanto per fare un esempio, il Patto dei sindaci è un accordo volontario tra la Comunità europea e gli enti locali per ridurre le emissioni di gas serra del 20%, portare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e produrre un risparmio energetico del 20%, il tutto entro il 2020 – spiega Alessandra Giudici – in base a quell’accordo, vengono messi a disposizione degli stessi enti locali canali di finanziamento dedicati».
L’impronta di carbonio, invece, è la misura delle emissioni di CO2. Deriva dall’inglese carbon footprint, ed è la misura dell’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente in termini di ammontare di gas serra prodotti, misurati in unità di diossido di carbonio.
«Per dare concretezza al programma “Sassari 20-20-20”, con cui la Provincia di Sassari ha dettagliato le proprie politiche energetiche e ambientali, occorre rendere più efficace l’azione svolta sinora», scrive Alessandra Giudici. «La Provincia ha seguito con attenzione il percorso che ha portato il Ministero a stipulare specifici accordi con altri territori – conclude il presidente – e propone che ne venga siglato uno per il Nord Ovest Sardegna».
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