«Chiudete il canile lager»
Nuova denuncia pubblica della Lega del Cane contro il rifugio di Ittiri.
Eva Bianchi |
Un lungo elenco di destinatari nella lettera aperta con cui la sezione algherese della Lega nazionale per la Difesa del cane, rilancia la battaglia contro il rifugio Pippolandia, di Ittiri.
Dalla Procura della Repubblica, al presidente e all'assessore alla Sanità della Regione, ai comandanti di tutte le forze dell'ordine, fino ad arrivare a tutti i i sindaci e dirigenti dei comuni convenzionati con il canile sotto accusa.
La presidentessa dell'associazione animalista, Eva Bianchi, sollecita nuovamente la revoca degli accordi con il rifugio e la sua chiusura immediata.
«Dopo la nostra campagna di denuncia dei maltrattamenti ai danni degli animali detenuti presso tale struttura, che ricordiamo essere un'azienda agricola situata nel territorio di Ittiri, da noi definita lager, - si legge nella lettera - ci sono ancora circa nove comuni convenzionati».
Stando a quanto denuncia la Lega del cane è impossibile che i randagi rinchiusi in questa struttura possano avere una speranza di adozione: «Queste creature non vedono mai umani, a parte il gestore e i suoi familiari, non possono zampettare e sono tenuti in condizioni igienico-sanitarie a dir poco pessime. I cani entrano, ma non hanno la possibilità di uscire ed essere adottati: non esistono orari per le visite, la visita è possibile solo se prima il gestore viene contattato dal Comune di appartenenza ed è lui a decidere quando e se le persone possono visitare il "canile". Associazioni e privati non possono entrare», protesta la presidentessa della Lega del cane.
Gli unici comuni che hanno sospeso la convezione, dopo il polverone sollevato mesi fa dall'associazione con una marea di mail di animalisti infuriati spedite da tutta Italia, sono stati Alghero e Ozieri.
«Al momento però ci sono ancora alcuni animali della città Alghero all'interno della struttura - ricorda Bianchi - su nostro invito, è stato chiesto al proprietario del rifugio di inviare foto in modo che si potesse procedere con le adozioni ma, a tutt'oggi, purtroppo, il Comune non ha ricevuto le foto richieste».
Per quanto riguarda Ozieri pare che abbia interrotto la convenzione per portare i suoi randagi in una struttura privata di Olbia.
La Lega del cane ribadisce che l'unica valida soluzione è rappresentata «dalla creazione di strutture idonee, come ad esempio i cosiddetti canili comunali che tutti i Comuni, secondo la legge vigente, dovrebbero avere, gestite da volontari, e quindi non da aziende private che speculano e hanno tutto l'interesse a non dare gli animali in adozione».
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane-Sezione di Alghero è in prima linea nell'assistenza degli animali, sia attraverso campagne di adozione, sia fornendo cure nelle cliniche-pensione, spesso pagando di tasca propria tutte le spese: «Senza l'aiuto di nessuno, quando sarebbe compito dei Comuni occuparsene mentre si assiste a questo spreco di soldi previsti per i randagi che vengono destinati a una struttura non idonea».
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