Il punteruolo rosso minaccia Porto Conte
Preoccupazione per l'epidemia scatenata dal parassita delle palme: l'ente parco scrive alla Regione.
La piaga del parassita delle palme, il punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus) arriva anche nel territorio algherese.
Il comune con un'apposita squadra di operai specializzati e sotto la sorveglianza degli ispettori sanitari dell´Agenzia regionale Laore stanno, da tempo, monitorando e intervenendo sulle piante infette.
Ma data la consistenza numeriche delle palme nel vasto territorio e la scarsa disponibilità di mezzi e risorse, l´operazione si sta rivelando complessa e lunga. Il punteruolo rosso presente nel territorio nazionale da ormai un decennio intacca preferibilmente le specie di palma quali Phoenix canariensis e Phoenix dactylifera, ma anche specie di interesse economico quali la palma da cocco (Cocos nucifera) e la palma da olio (Elaeis guineensis).
Alcune specie, quali l´endemica a palma nana Chamaerops humilis, erano ritenute immuni all´infezione grazie ad una secrezione gommosa che sembrava impedire l´attecchimento del parassita, mentre sono ormai documentati attacchi anche a queste specie.
Ed è proprio su questo rischio di pandemia sulla specie simbolo della macchia mediterranea e quindi del tipico paesaggio vegetale del Parco di Porto Conte che il direttore dell´area protetta regionale ha manifestato legittime preoccupazioni.
È stata quindi preparata immediatamente una nota indirizzata all´assessorato regionale all´Ambiente affinché venga attentamente valutata l´opportunità di istituire un nucleo di sorveglianza, monitoraggio e pronto intervento presso il Parco di Porto Conte.
«Il potenziale rischio di infestazione del patrimonio vegetale dell´area protetta è reale - spiega il direttore del Parco Vittorio Gazale - e ci è stato manifestato dagli ispettori sanitari dell´Agenzia Laore e dai tecnici della Provincia di Sassari. All´interno del Parco infatti, sono presenti numerosi esemplari di palme ornamentali appartenenti alla specie bersaglio del punteruolo quali quelle del genere Washingtonia e Phoenix presenti nei giardini privati e poderi. Occorre dunque, prestare massima attenzione e fornire supporto all´utenza».
La direzione del Parco è pronta a costituire una task-force con la Provincia di Sassari, Comune di Alghero, Agenzia Laore per monitorare il fenomeno, ma è chiaro che sono sicuramente necessarie risorse economiche aggiuntive che potrebbero arrivare dall´assessorato regionale all´Ambiente al quale il Parco si è subito rivolto.
«Non possiamo assolutamente permetterci la benché minima infestazione sulle palme nane, anche perché nei paesaggi di macchia gli esemplari vivono estremamente vicini - prosegue Gazale - e l´insetto è un abile volatore in grado di muoversi facilmente nel raggio di un chilometro quadrato. Insomma il rischio pandemia è reale. È importante dunque, analizzare lo stato di salute di tutte le palme ornamentali localizzate ai confini del territorio protetto e al suo interno al fine di scongiurare l´invasione dell´insetto».
I sintomi dell'infezione da punteruolo rosso:
L´infestazione delle palme risulta a lungo asintomatica e diventa evidente solo in una fase avanzata. Il primo sintomo è l´appiattimento della cima, la pianta appare piegata. Nell'ultimo stadio prima dell´essiccamento totale la palma assume una forma ad ombrello con tutte le foglie ripiegate verso il basso.
Le piante che presentano sintomi di infestazione vanno abbattute e incenerite subito per evitare la prolificazione del coleottero e l´infestazione delle palme contigue.
La disinfestazione viene effettuata come intervento preventivo alle piante potenzialmente infestate e consiste nel trattamento localizzato con insetticida e fungicida. Per una disinfestazione efficace la parte interna della corona apicale deve essere bagnato a fondo.
Per evitare l´insorgere di una resistenza contro i principi attivi usati nella disinfestazione del punteruolo rosso, le sostanze impiegate vanno alternate. La lotta al punteruolo rosso nelle aree verdi pubblici o nelle zone ricreative non permette l´uso di tutti i prodotti chimici e quindi in quest´aree bisogna puntare maggiormente sull´ispezione e controllo per individuare precocemente la presenza del coleottero fitofago.
Punteruolo rosso |
Il comune con un'apposita squadra di operai specializzati e sotto la sorveglianza degli ispettori sanitari dell´Agenzia regionale Laore stanno, da tempo, monitorando e intervenendo sulle piante infette.
Ma data la consistenza numeriche delle palme nel vasto territorio e la scarsa disponibilità di mezzi e risorse, l´operazione si sta rivelando complessa e lunga. Il punteruolo rosso presente nel territorio nazionale da ormai un decennio intacca preferibilmente le specie di palma quali Phoenix canariensis e Phoenix dactylifera, ma anche specie di interesse economico quali la palma da cocco (Cocos nucifera) e la palma da olio (Elaeis guineensis).
Alcune specie, quali l´endemica a palma nana Chamaerops humilis, erano ritenute immuni all´infezione grazie ad una secrezione gommosa che sembrava impedire l´attecchimento del parassita, mentre sono ormai documentati attacchi anche a queste specie.
Ed è proprio su questo rischio di pandemia sulla specie simbolo della macchia mediterranea e quindi del tipico paesaggio vegetale del Parco di Porto Conte che il direttore dell´area protetta regionale ha manifestato legittime preoccupazioni.
È stata quindi preparata immediatamente una nota indirizzata all´assessorato regionale all´Ambiente affinché venga attentamente valutata l´opportunità di istituire un nucleo di sorveglianza, monitoraggio e pronto intervento presso il Parco di Porto Conte.
«Il potenziale rischio di infestazione del patrimonio vegetale dell´area protetta è reale - spiega il direttore del Parco Vittorio Gazale - e ci è stato manifestato dagli ispettori sanitari dell´Agenzia Laore e dai tecnici della Provincia di Sassari. All´interno del Parco infatti, sono presenti numerosi esemplari di palme ornamentali appartenenti alla specie bersaglio del punteruolo quali quelle del genere Washingtonia e Phoenix presenti nei giardini privati e poderi. Occorre dunque, prestare massima attenzione e fornire supporto all´utenza».
La direzione del Parco è pronta a costituire una task-force con la Provincia di Sassari, Comune di Alghero, Agenzia Laore per monitorare il fenomeno, ma è chiaro che sono sicuramente necessarie risorse economiche aggiuntive che potrebbero arrivare dall´assessorato regionale all´Ambiente al quale il Parco si è subito rivolto.
«Non possiamo assolutamente permetterci la benché minima infestazione sulle palme nane, anche perché nei paesaggi di macchia gli esemplari vivono estremamente vicini - prosegue Gazale - e l´insetto è un abile volatore in grado di muoversi facilmente nel raggio di un chilometro quadrato. Insomma il rischio pandemia è reale. È importante dunque, analizzare lo stato di salute di tutte le palme ornamentali localizzate ai confini del territorio protetto e al suo interno al fine di scongiurare l´invasione dell´insetto».
I sintomi dell'infezione da punteruolo rosso:
L´infestazione delle palme risulta a lungo asintomatica e diventa evidente solo in una fase avanzata. Il primo sintomo è l´appiattimento della cima, la pianta appare piegata. Nell'ultimo stadio prima dell´essiccamento totale la palma assume una forma ad ombrello con tutte le foglie ripiegate verso il basso.
Le piante che presentano sintomi di infestazione vanno abbattute e incenerite subito per evitare la prolificazione del coleottero e l´infestazione delle palme contigue.
La disinfestazione viene effettuata come intervento preventivo alle piante potenzialmente infestate e consiste nel trattamento localizzato con insetticida e fungicida. Per una disinfestazione efficace la parte interna della corona apicale deve essere bagnato a fondo.
Per evitare l´insorgere di una resistenza contro i principi attivi usati nella disinfestazione del punteruolo rosso, le sostanze impiegate vanno alternate. La lotta al punteruolo rosso nelle aree verdi pubblici o nelle zone ricreative non permette l´uso di tutti i prodotti chimici e quindi in quest´aree bisogna puntare maggiormente sull´ispezione e controllo per individuare precocemente la presenza del coleottero fitofago.
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