Lite nel Pdl per le candidature. Lo sfogo di Tedde: «Spremuti come limoni»
L'ex sindaco si ribella e si auto-sospende dal coordinamento provinciale e regionale del partito.
«Lo sganassone ricevuto dal coordinamento provinciale di Sassari in sede di redazione delle liste per le elezioni politiche credo debba essere oggetto non solo di qualche riflessione, peraltro già abbondantemente fatte, ma anche di qualche sana e costruttiva reazione».
Il capogruppo consiliare Marco Tedde si ribella ai vertici del suo partito per quello che considera l'ennesimo schiaffo al Nord Ovest della Sardegna.
«La seconda provincia sarda è stata privata dal Pdl di posti in lista che diano garanzia di elezione e, quindi, di parlamentari che possano difendere i suoi interessi e lavorare per portare a soluzione i tanti problemi che rischiano di incancrenirsi».
Il coordinamento provinciale aveva indicato alcuni rappresentati radicati nel territorio: Carmelo Porcu, Tore Amadu, Nicola Rassu, Sabrina Serra e Aldo Salaris. «Solo Porcu e Serra sono stati inseriti nelle liste, ma in posizione “riempitiva” e di testimonianza. Gli altri sono stati saltati a piè pari. La Provincia di Sassari merita rispetto e merita di più», lamenta Tedde.
«Di certo non potranno propinarci la storiella del "Vella algherese", un vero e proprio nominato che avrà tante doti ma non quelle di essere radicato ad Alghero e nella Provincia di Sassari e di essersi impegnato per la soluzione delle grandi vertenze territoriali o per la capacità di affrontare i tanti problemi che affliggono il nostro debole corpo sociale ed il nostro stremato tessuto economico».
In cinque anni in Parlamento Vella vanta un'alta percentuale di presenze a Roma ma un bassissimo indice di produttività (nella speciale classifica è 521° su 630 deputati), «superato anche da Barbareschi che nel contempo fa anche il regista, attore, produttore e gestore di teatri (475° su 630)», puntualizza Tedde, il quale non ci sta più a mettere la testa sotto la sabbia:
«Simuliamo smemoratezza in relazione alla vana promessa di Primarie, di stop a coloro che avevano fatto tre mandati, di rinnovamento e di inserimento in lista di amministratori radicati nel territorio e che bene hanno lavorato, di attenzione verso i giovani e le donne del partito? Non credo che le reazioni del blocco sociale che ci ha seguiti in questi anni saranno positive. Le prime avvisaglie sono molto preoccupanti e ci costringeranno a decuplicare i nostri sforzi per non far cadere il partito negli inferi dell’insignificanza».
Marco Tedde salva i coordinatori Antonfranco Temussi e Antonio Doneddu, «ai quali va riconosciuto il merito di essersi battuti strenuamente a difesa del Pdl provinciale». E neanche a Vella, «che per motivi assolutamente slegati dal suo impegno politico ha la fortuna di non aver dovuto sgomitare per la sua nomina». Secondo il capogruppo consiliare le responsabilità sono da attribuire al coordinatore regionale che ha presentato le proposte alla direzione nazionale.
«La verità è che le nostre rappresentanze provinciali politiche sono oramai derubricate ad avamposti organizzativi di testimonianza dell’esistenza del Pdl, e gli esponenti politici più rappresentativi del territorio sono considerati ed utilizzati alla stregua di limoni da spremere. Si, ci hanno spremuti. Ci hanno utilizzati come generatori e collettori di consenso che viene utilizzato da altri territori per la nomina dei loro difensori in parlamento».
Infine l'ex primo cittadino algherese tira in ballo il coordinatore nazionale sul “caso Sassari”. «E lo farò, in mancanza di altri strumenti, sospendendomi dal coordinamento provinciale e da quello regionale che nemmeno ha deliberato sul tema delle liste. Un gesto di sana protesta democratica che spero possa essere seguito da qualcuno dei tantissimi amici che in queste ore contestano con forza le decisioni assunte. Spero ne abbiano il coraggio e la forza - scrive - Non pretendo di conseguire grandi risultati ma, perlomeno, la presa di posizione costringerà Alfano ad avviare con noi un’interlocuzione non mediata da filtri politici ed a capire che in Provincia di Sassari il Pdl è malato grave. Non è possibile tollerare oltre - chiude Tedde - questa sorta di “schiaffo del soldato” a cui siamo costretti da anni a giocare in posizione perennemente passiva».
Marco Tedde |
Il capogruppo consiliare Marco Tedde si ribella ai vertici del suo partito per quello che considera l'ennesimo schiaffo al Nord Ovest della Sardegna.
«La seconda provincia sarda è stata privata dal Pdl di posti in lista che diano garanzia di elezione e, quindi, di parlamentari che possano difendere i suoi interessi e lavorare per portare a soluzione i tanti problemi che rischiano di incancrenirsi».
Il coordinamento provinciale aveva indicato alcuni rappresentati radicati nel territorio: Carmelo Porcu, Tore Amadu, Nicola Rassu, Sabrina Serra e Aldo Salaris. «Solo Porcu e Serra sono stati inseriti nelle liste, ma in posizione “riempitiva” e di testimonianza. Gli altri sono stati saltati a piè pari. La Provincia di Sassari merita rispetto e merita di più», lamenta Tedde.
«Di certo non potranno propinarci la storiella del "Vella algherese", un vero e proprio nominato che avrà tante doti ma non quelle di essere radicato ad Alghero e nella Provincia di Sassari e di essersi impegnato per la soluzione delle grandi vertenze territoriali o per la capacità di affrontare i tanti problemi che affliggono il nostro debole corpo sociale ed il nostro stremato tessuto economico».
In cinque anni in Parlamento Vella vanta un'alta percentuale di presenze a Roma ma un bassissimo indice di produttività (nella speciale classifica è 521° su 630 deputati), «superato anche da Barbareschi che nel contempo fa anche il regista, attore, produttore e gestore di teatri (475° su 630)», puntualizza Tedde, il quale non ci sta più a mettere la testa sotto la sabbia:
«Simuliamo smemoratezza in relazione alla vana promessa di Primarie, di stop a coloro che avevano fatto tre mandati, di rinnovamento e di inserimento in lista di amministratori radicati nel territorio e che bene hanno lavorato, di attenzione verso i giovani e le donne del partito? Non credo che le reazioni del blocco sociale che ci ha seguiti in questi anni saranno positive. Le prime avvisaglie sono molto preoccupanti e ci costringeranno a decuplicare i nostri sforzi per non far cadere il partito negli inferi dell’insignificanza».
Marco Tedde salva i coordinatori Antonfranco Temussi e Antonio Doneddu, «ai quali va riconosciuto il merito di essersi battuti strenuamente a difesa del Pdl provinciale». E neanche a Vella, «che per motivi assolutamente slegati dal suo impegno politico ha la fortuna di non aver dovuto sgomitare per la sua nomina». Secondo il capogruppo consiliare le responsabilità sono da attribuire al coordinatore regionale che ha presentato le proposte alla direzione nazionale.
«La verità è che le nostre rappresentanze provinciali politiche sono oramai derubricate ad avamposti organizzativi di testimonianza dell’esistenza del Pdl, e gli esponenti politici più rappresentativi del territorio sono considerati ed utilizzati alla stregua di limoni da spremere. Si, ci hanno spremuti. Ci hanno utilizzati come generatori e collettori di consenso che viene utilizzato da altri territori per la nomina dei loro difensori in parlamento».
Infine l'ex primo cittadino algherese tira in ballo il coordinatore nazionale sul “caso Sassari”. «E lo farò, in mancanza di altri strumenti, sospendendomi dal coordinamento provinciale e da quello regionale che nemmeno ha deliberato sul tema delle liste. Un gesto di sana protesta democratica che spero possa essere seguito da qualcuno dei tantissimi amici che in queste ore contestano con forza le decisioni assunte. Spero ne abbiano il coraggio e la forza - scrive - Non pretendo di conseguire grandi risultati ma, perlomeno, la presa di posizione costringerà Alfano ad avviare con noi un’interlocuzione non mediata da filtri politici ed a capire che in Provincia di Sassari il Pdl è malato grave. Non è possibile tollerare oltre - chiude Tedde - questa sorta di “schiaffo del soldato” a cui siamo costretti da anni a giocare in posizione perennemente passiva».
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